LE RECENSIONI DEL SALOTTO: AUGUSTUS

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
John Williams, Augustus, Fazi Editore


L'AUTORE
John Edward Williams (1922-1994). Nato nel 1922 in una famiglia di modeste condizioni economiche del Texas, si iscrisse all'Università di Denver solo dopo la fine della seconda guerra mondiale, durante la quale fu di stanza in India e in Birmania dal 1942 al 1945. Rimase a Denver per tutta la vita dove insegnò Letteratura inglese presso l'Università del Missouri e dove morì nel 1994. Poeta e narratore, è autore di "Stoner", "Butcher's Crossing" "Augustus" e "Nulla, solo la notte".

LA TRAMA
Sono le Idi di marzo del 44 a.C quando Ottaviano, diciottenne gracile e malaticcio ma intelligente e ambizioso quanto basta, viene a sapere che suo zio, Giulio Cesare, è stato assassinato. Il ragazzo, che da poco è stato adottato dal dittatore, è quindi l’erede designato, ma la sua scalata al potere sarà tutt’altro che lineare.
John Williams ci racconta il principato di Ottaviano Augusto e i fasti e le ambizioni dell’antica Roma attraverso un abile intreccio di epistole, documenti, diari e invenzioni letterarie da cui si scorgono i profili interiori dei tanti attori dell’epoca, i loro dissidi, le loro debolezze: l’opportunismo di Cicerone, la libertà e l’ironia di Orazio, la saggezza di Marco Agrippa, la raffinata intelligenza di Mecenate, ma soprattutto l’inquietudine di Giulia, una donna profonda e moderna, che cede alla lussuria quanto alla grazia.
In "Augustus", che valse all’autore il National Book Award nel 1973, protagonista è la lingua meravigliosa di Williams che ci restituisce a pieno lo spirito della Roma augustea.
Un capolavoro della narrativa americana che, fra ricostruzione storica, finzione e perfezione stilistica, non manca mai di dialogare con il presente, e in cui la grande storia è lo spunto per riflettere sulla condizione umana, sulle lusinghe del potere e sulla solitudine di chi lo esercita.

LA RECENSIONE
Lettera di Giulio Cesare ad Azia (45 a.C.)
Manda il ragazzo ad Apollonia.
Inizio bruscamente, cara nipote, così da disarmarti subito, e rendere ogni tua eventuale resistenza troppo incerta e fragile per la mia forza di persuasione. 
Tuo figlio ha lasciato l'accampamento di Cartagine in buona salute: lo rivedrai a Roma entro la fine della settimana. Ho disposto che viaggiasse con comodo, affinché ricevessi questa lettera prima del suo arrivo. 
Avrai già iniziato, immagino, a figurarti delle obiezioni per te importanti: sei madre e discendi dagli Iulii, quindi sei due volte ostinata. Credo di sapere quali saranno queste obiezioni; ne abbiamo già parlato in passato.

"Augustus" di John Williams è un romanzo epistolare pubblicato nel 1972 e vincitore del National Book Award nel 1973, che Fazi Editore ripropone in una nuova versione economica. 

A distanza di quasi cinquant'anni, la prosa di Williams e il carismatico personaggio di Cesare Ottaviano Augusto ci affascinano ancora e riescono a riportare in vita sotto ai nostri occhi vicende e avvenimenti risalenti all'antica Roma.
Attraverso le voci di uomini e donne, amici e famigliari, grandi amori ma anche oppositori politici, l'autore racconta in maniera romanzata la vita e le opere di Augusto, dall'assassinio di Giulio Cesare fino alla nomina di Tiberio come suo successore. Tramite le lettere, i diari e i documenti che compongono l'opera, Williams ci mostra un uomo di grande intelletto e scaltrezza, nonché di grande modernità, che riuscì a portare un periodo di pace e prosperità nell'Impero romano, la cosiddetta Pax Romana o Pax Augustea. Ma Williams si sofferma anche sul profondo cambiamento che Augusto dovette affrontare lungo tutto il corso della propria vita, un cambiamento dettato dalle necessità sociali e politiche che lo circondavano e che lo videro compiere scelte estreme, che egli stesso non avrebbe creduto possibili. 

Con "Augustus", John Williams riporta in vita in maniera magistrale il passato e la Storia, raccontandoci di personaggi straordinariamente umani, le cui esistenze sono state contrassegnate da grandi successi ma anche da terribili drammi. Con atmosfere che ricordano quelle di "Memorie di Adriano" di Marguerite Yourcenar e con un stile fluido e accattivante (ma che al tempo stesso riecheggia quello dei grandi autori del passato), Williams ricostruisce uno spaccato storico memorabile, che prende spunto da avvenimenti realmente accaduti adattandoli alle proprie esigenze narrative. Come scrive infatti l'autore nella prefazione all'opera, "alcuni errori contenuti in questo libro sono deliberati. Ho cambiato l'ordine di vari avvenimenti; ho inventato laddove i dati storici erano incompleti o incerti; e ho creato alcuni personaggi che la storia non cita. Talvolta ho modernizzato luoghi e termini latini, ma non l'ho fatto in ogni circostanza, preferendo certe suggestioni alla coerenza meccanica. Tranne poche eccezioni, i documenti che costituiscono questo romanzo sono frutto della mia invenzione [...]". 
Nonostante tali licenze, "Augustus" è un'opera memorabile, dallo stile impeccabile e evocativo, in grado di farci riflettere sul passato ma anche sulle contraddizioni del nostro presente, su ciò che rappresenta realmente il potere e come esso possa influenzare le nostre esistenze.
  

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