INTERVISTA ALL'AUTORE STEFANO SPATARO

LE INTERVISTE DEL SALOTTO
Bentornati agli appuntamenti del martedì con le interviste de Il Salotto Letterario. Oggi siamo in compagnia di Stefano Spataro, che ci parlerà delle sue ultime uscite per Delos Digital ("Se esiste un futuro" per la collana Dystopica e "Alqarf della Valle Nera" per la collana Heroic Fantasy Italia) ma anche di fantascienza, ecofiction e di fantastico.





Ciao Stefano, benvenuto nel mio Salotto e grazie per essere qui con noi oggi. Raccontaci qualcosa di te.
Ciao! Sono nato nel mezzo degli anni ‘80, di cui non ho memoria, ovviamente. Sin da bambino ho la passione per fumetti e per la letteratura in genere. Sono musicista da prima del 2000 e dal 2008 ho intrapreso la strada dell’underground musicale, rinunciando a qualsiasi pretesa di successo mainstream, ma anzi muovendomi attivamente all’interno della rete DIY italiana ed europea confidando sempre nella possibilità di una diffusione genuina delle musiche “altre”. Mi sono laureato in filosofia e ho un dottorato in storia della scienza. Scrivo racconti e romanzi di genere e non dal 2015. Collaboro con diverse riviste online. Attualmente sono docente nella scuola secondaria di secondo grado e collaboratore scientifico per una Edizione Nazionale di storia della scienza.

A febbraio 2021 è uscito per la collana Dystopica di Delos Digital "Se esiste un futuro", racconto lungo in cui affronti diverse tematiche, tra cui – ovviamente – la distopia, ma anche problematiche ecologiche e ambientali. Potresti presentarlo ai nostri lettori, magari soffermandoti sui vari punti chiave che fanno da colonna portante al volume?
La chiave di quel racconto è una sola: viviamo l’era dell’obsolescenza programmata, ogni dispositivo tecnologico ha una data di scadenza. Deve avercela, le grandi aziende capitalistiche hanno bisogno di crescere costantemente nelle vendite e per farlo hanno bisogno che quello che acquistiamo a un certo punto smetta di funzionare. E allora mi sono chiesto, e se fossero gli esseri umani a soffrire di un qualcosa del genere? Se avessero una data di scadenza più breve di quella che naturalmente hanno? Cosa accadrebbe alla conoscenza, alle relazioni sociali, alla società? La mia risposta, per quanto breve, è nel racconto: da un lato una società composta solo di bambini e ragazzini, ibrida tra un passato iper-tecnologico (il nostro presente) e un presente che non riesce a stare al passo delle vaste conoscenze, dall’altro una riproposizione della dialettica sociale classica di potenti/deboli, soprattutto quando una speranza reale si affaccia sull’umanità. Il tutto in un contesto in cui è la tragedia ecologica a fare da sfondo e in qualche modo da fil rouge agli eventi narrati.

Che tipo di società hai immaginato in “Se esiste un futuro”? Come si è giunti a un tale scenario per l’umanità?
È proprio il disastro ambientale ad avere le conseguenze più importanti nel racconto In prima istanza l’inquinamento ha creato una sindrome che fa morire gli esseri umani in un’età ancora “tenera” (ho immaginato i vent’anni come termine limite, come i nostri attuali cento). Da un altro punto di vista la natura ostile costringe questa giovane umanità a essere isolata in una sorta di campana di vetro, in un enorme diorama italico da cui non si può uscire. Quindi il futuro che “non esiste” per questa società ha una doppia valenza, sia spaziale (la maturità che non può essere raggiunta), ma anche spaziale, di opportunità naturale di crescita e vita.

A maggio 2021 è uscito un tuo nuovo ebook per la collana Heroic Fantasy Italia di Delos Digital. Potresti dirci qualcosa in merito?
Il 4 maggio scorso è uscito "Alqarf della Valle Nera", un romanzo breve fantasy/weird a cui ho lavorato per tutta la scorsa estate. Narra delle vicissitudini di una ragazza senza fissa dimora che perde il suo compagno, il centro della sua vita, durante uno strano incontro soprannaturale. Da qui Umah scopre che la terra in cui ha vissuto ignara per tutta la sua giovinezza nasconde terrori provenienti da altre dimensioni e che i suoi abitanti sono da anni succubi di un’entità malvagia e senza forma, Alqarf. Insieme a tre compagni di ventura, tra magia, viaggi onirici e lotte eroiche con creature raccapriccianti, Umah percorrerà un tragitto che la porterà al cospetto di Alqarf, ma soprattutto a fare i conti con la sua maturazione individuale.

Oltre a fantascienza e fantasy, in quali altri generi ami cimentarti e perché?
Ho scritto racconti horror, grotteschi, surreali, weird, ma anche mainstream e noir. Non amo fossilizzarmi su un genere. Di solito parto da un’idea precisa che necessita di un suo contesto particolare. Altre volte è l’ambientazione stessa ad attirarmi, un’immagine, la rappresentazione di un mondo in cui far muovere i personaggi. Spesso però mi perdo tra mille idee… ma devo ammettere che è divertente anche questo.

Stai lavorando a qualche nuovo progetto per il futuro?
Attualmente ho in valutazione un romanzo scritto a quattro mani con Alessandro Pedretta, un noir/weird metropolitano, una raccolta di racconti grotteschi e sto terminando la sceneggiatura di un paio di graphic novel. Sto rivedendo la quarta (o la quinta? O la decima???) stesura di un romanzo (bestia nera) dal titolo "Cyberfreejazz", un cyberpunk dalle tematiche musicali. A breve inizierò la stesura di un romanzo di fantascienza sociale nel quale affronterò i temi che ultimamente mi stanno più a cuore: realtà aumentata, big data, società del controllo, capitalismo, accelerazionismo, singolarità scientifica. Speriamo di farcela!

Grazie a Stefano Spataro per essere stato in nostra compagnia oggi. Vi ricordo che tutti i suoi volumi sono disponibili sui cataloghi delle case editrici e sui maggiori store online.


Commenti

Post più popolari