LE RECENSIONI DEL SALOTTO: THE SOUND OF SILENCE

LE RECENSIONI DEL SALOTTO

Michela Bianco, The sound of silence: la verità dietro le pagine, Dario Abate Editore



L'AUTRICE
Michela Bianco ha ventidue anni ed è di Savona. Studia Informazione ed Editoria presso l'Università degli Studi di Genova e presso la casa editrice Dario Abate Editore ha visto la pubblicazione del suo primo romanzo, "The sound of silence".
Michela è stata ospite in una delle interviste del Salotto che potete trovare qui.

LA TRAMA
È una gelida mattina di febbraio quando in National Park viene ritrovato, sommerso dalla neve, il corpo quasi senza vita di Alanis Catween.
Mentre i medici tentano di salvarla l'infermiere Hole trova tra gli abiti della ragazza un diario e senza accorgersene diventa lo spettatore delle vicende della giovane.
Secondogenita di una ricca famiglia, Alanis conduce una vita da normale quindicenne finché i genitori, a causa di un crollo finanziario, abbandonano lei e la sorella in mezzo al caos più totale.
Separate e affidate agli assistenti sociali, Alanis impara a contare solamente su se stessa e a non fare affidamento sulle persone che la circondano, cercando di trovare il suo posto, con forza, per non lasciarsi abbattere in un mondo che non l'accetta.

"THE SOUND OF SILENCE", opera prima di Michela Bianco, è stato selezionato tra i romanzi finalisti al primo "Premio Letterario Internazionale Dario Abate Editore".

LA RECENSIONE
Non so perché sto scrivendo, non so perché sono chiusa in camera mentre il resto del mondo è fuori a godersi gli ultimi giorni prima dell'inizio della scuola, e non so perché non ne parlo semplicemente con qualcuno, so solo che ho bisogno di scrivere, di parlare di me e di come mi sento, perché so che se lo facessi con mia sorella o mia madre loro non mi ascolterebbero, mi direbbero che è normale e cambierebbero discorso. Il fatto è che il mio non è un problema legato all'adolescenza, a cui si può porre rimedio guardando un film, mangiando cioccolato o uscendo il sabato sera, il mio è un problema serio, o perlomeno, per me è così. 

Alanis Catween viene ritrovata in fin di vita sotto la neve del National Park e viene subito portata in ospedale, dove i medici lottano contro il tempo per tentare di salvarla. Nessuno sa nulla di lei, ma uno degli infermieri le trova addosso un diario e, stupito, comincia a leggerlo, senza sapere che quelle pagine contengono al proprio interno la vita di una ragazzina che ha visto la propria vita sbriciolarsi pezzo dopo pezzo davanti ai suoi occhi.

"The sound of silence", primo romanzo dell'autrice Michela Bianco e selezionato tra i finalisti al primo "Premio Letterario Internazionale Dario Abate Editore", è la storia terribile e coinvolgente di Alanis, una ragazzina di appena quindici anni che, dopo un crollo finanziario della famiglia, insieme alla sorella viene abbandonata dai genitori ai servizi sociali. Comincia così per lei una nuova vita, fatta di famiglie affidatarie, soldi, droga, riformatori e prigioni. Un tunnel buio e cieco, senza via di uscita, sembra inghiottirla senza lasciarle alcuna speranza. Nel suo diario, Alanis parla in prima persona del suo dolore, del suo senso di inadeguatezza, del suo sentirsi abbandonata da tutti e della sua rassegnazione che la annienta lentamente, giorno dopo giorno. Le scelte che compie non sono sempre quelle giuste, ma come non comprendere il suo punto di vista dopo che il mondo intero sembra averle voltato le spalle?
Michela Bianco tratteggia con maestria un personaggio commovente e realistico, quello di un'adolescente costretta a crescere prima del tempo nella maniera più sbagliata possibile, utilizzando la forma del diario per lasciare libero spazio alle emozioni e ai pensieri della protagonista che trasportano i lettori in quella spirale perversa in cui la sua vita si è suo malgrado trasformata. Nessuno sembra accorgersi di lei, del suo malessere, e il titolo scelto dall'autrice per il romanzo riecheggia i celebri versi della canzone di Simon & Garfunkel "The sound of silence":

'Fools', said I, 'You do not know

Silence like a cancer grows

Hear my words that I might teach you

Take my arms that I might reach you'

But my words like silent raindrops fell

And echoed

In the wells of silence   

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