LE RECENSIONI DEL SALOTTO: IL TAGLIO DELL'ANGELO

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Claudio Coletta, Il taglio dell'angelo, Fazi Editore

Recensione a cura di Michele Gonnella


L'AUTORE
Claudio Coletta (1952). È cardiologo e docente presso l'Università degli Studi di Roma La Sapienza. È stato membro della giuria internazionale del Roma Film Festival 2017. I suoi romanzi precedenti, pubblicati con Sellerio, sono "Viale del Policlinico" (2011), vincitore del Premio Azzeccagarbugli 2011, "Amstel Blues" (2014), "Il manoscritto di Dante" (2016) e "Prima della neve" (2019).

LA TRAMA
Un medical thriller costruito alla perfezione, i cui protagonisti dovranno fare i conti con la propria coscienza, prima di poter affrontare la verità.
Una notte, il cadavere di un uomo viene ritrovato impiccato a una gru in un cantiere della metropolitana di Roma. Lorenzo Baroldi, primario di Medicina in un grande ospedale della capitale, non segue la cronaca, specialmente ora che la maggior parte del suo tempo è occupata dalla burocrazia e non ha neanche modo di seguire i suoi pazienti come vorrebbe. Nel reparto, poi, è appena capitato un caso che ha scosso la sua coscienza di medico, un ragazzo di colore morto all’improvviso in maniera sconcertante e inspiegabile. A questo strano evento Baroldi ne collega altri sentiti riportare dai suoi colleghi, episodi troppo simili tra loro per non avere qualcosa in comune, tutti decessi di giovani africani apparentemente in buona salute. Il dottor Baroldi vuole vederci chiaro, soprattutto quando emerge un collegamento fra queste morti misteriose e la recente scomparsa di un biologo. Ma non può farlo da solo e per questo chiama in aiuto un suo vecchio amico, l’ispettore di polizia Nario Domenicucci, lo stesso con cui in passato ha condiviso una pericolosa indagine al Policlinico, quando ancora era uno studente di Medicina. In questo nuovo romanzo pieno di tensione, Claudio Coletta affronta temi delicati e di grande attualità confermandosi un autore raffinato e capace di dar vita a meccanismi narrativi complessi, per un giallo d’ambientazione ospedaliera in cui la trama è soppesata con la cura e l’equilibrio di un classico.

LA RECENSIONE
Non è semplice come sembra, Lorenzo, o magari sì, chissà. È stato il tuo racconto al telefono sabato a convincermi a venire a Roma e darti una mano. Nonostante quello che tutti pensano, la possibilità di ottenere giustizia è rara, nel nostro mestiere, e non puoi tirarti indietro quando ne hai l’opportunità. Non conta se riuscirai o, molto più probabilmente, fallirai, l’importante è trovarsi a posto con la coscienza, sentire di aver fatto tutto quello che dovevi, nelle tue capacità. È il solo modo per non trascinarsi dietro troppi fantasmi e continuare a vivere.

Thriller medico d’eccezione, “Il Taglio dell’Angelo” tocca più temi delicati in un colpo solo: lo sfruttamento dell’immigrazione, la prassi medica e una dinamica d’indagine quantomeno realistica. La cosa più interessante del romanzo è sicuramente la gestione dell’intreccio: si passa da un medico al suo amico poliziotto che, tra procedure d’indagine e metodi di lavoro, dovranno fare luce su un caso strano in quasi totale assenza di piste: il loro avversario non è un improvvisato, e la cosa più inquietante sta nel fatto che più si va avanti, più i protagonisti si scoprono all’ombra di qualcosa di più grande di loro… E qui si passa al secondo punto di forza del libro, ovvero la capacità dell’autore di rivelare la sua trama col contagocce! Fino alla fine, non si arriva mai a capire fino in fondo cosa stia succedendo, e le speranze del lettore si fondono a quelle dei protagonisti i quali - limitati da un’ambientazione realistica, ben lontana dai thriller all’americana - sono limitati dalla realtà delle cose, spinti dal provarle tutte pur di dimostrare a sé stessi che nessuna via è rimasta intentata. Ottimo per chi cerca un thriller disilluso, maturo e privo di colpi dei classici colpi di scena pacchiani.




Michele Gonnella, labrolucchese classe '88, vive una vita dedicata a quattro attività fondamentali: arti marziali, tè, libri, sopravvivere a sé stesso, il tutto sotto gli insegnamenti dei felini con cui condivide l'esistenza. Di fatto, è il bohémien più zen e monastico che si possa trovare. Egli non ci combina nulla col mondo della letteratura, tant'è che è perito informatico, ma forse proprio per questo si diverte a rompere tutti i canoni letterari da che ha impugnato la penna. Già di suo infatti era un bel casinista, tra romanzi e saggi al di fuori dei generi. Quando poi si è ritrovato a essere uno dei fondatori di Ignoranza Eroica apriti cielo...

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