INTERVISTA ALL'AUTORE ROBERTO RISSO

LE INTERVISTE DEL SALOTTO
Bentornati ai puntualissimi appuntamenti del giovedì interviste de Il Salotto Letterario e del gruppo Facebook MyMee - Express Yourself. Oggi conosciamo Roberto Risso che ci parlerà di "Polvere Z", la sua ultima opera pubblicata per la collana Dystopica della casa editrice digitale Delos Digital.



Ciao Roberto, benvenuto nel mio Salotto e grazie per essere qui con noi oggi. Raccontaci qualcosa di te: so che da undici anni vivi e lavori negli Stati Uniti come docente universitario, continuando anche ad occuparti di scrittura, con numerosi racconti e romanzi ambientati in Italia.
Ciao Caterina, grazie per la gentilezza e per l’ospitalità. È un piacere essere ospite del tuo Salotto Letterario. Sono di Torino ma vivo da undici anni negli Stati Uniti per lavoro. Insegno Italiano all’università. Si tratta di una bellissima esperienza perché mi piace molto fare ricerca e pubblicare saggi accademici e allo stesso tempo insegnare corsi di cultura e letteratura ma anche di lingua italiana. Chi insegna all’estero è ambasciatore del proprio Paese e io lo faccio con passione anche se non è che in fondo l’Italia mi abbia offerto un gran futuro. Appartengo a quella generazione che per continuare a lavorare nell’ambito dei propri studi ha dovuto emigrare. Studiare sia in Italia e in seguito negli Usa mi ha permesso di crescere moltissimo e di questo sono felice. Ho perfino realizzato uno dei sogni di quando ero giovane, seguire all’università un corso di letteratura creativa, ho chiesto a un mio collega del Dipartimento d’Inglese della Clemson University se potevo seguire un suo seminario intensivo e lui mi ha accolto con piacere. Così ho fatto tutto il corso e ho imparato moltissimo, a partire dall’umiltà necessaria quando si scrive. Poi è venuto il Covid 19 e ha sconvolto tutto. Mi sono trovato isolato nella mia casa di campagna nel Sud Carolina, insegnavo via Zoom e avevo tantissimo tempo libero, che dividevo fra lunghe passeggiate nei boschi e la scrittura. Sto finendo la mia terza monografia accademica sul romanzo storico dell’Ottocento italiano e parallelamente ho scritto una ventina di racconti e un paio di romanzi. Polvere Z è il primo edito. Sono molto grato alla Delos Digital e particolarmente a Delos Veronesi e Silvio Sosio per la bellissima opportunità che mi hanno offerto.
La vita nel profondo sud degli USA – ci vivo da sei anni, prima ero nel Mid West e dopo nel Maine – riserva molte soprese, per alcuni aspetti sconcertanti. Bisogna avere molta flessibilità ed essere pronti a vedere gente armata pesantemente in giro o i rallies del Klan, ma mi sto trovando molto meglio qui che nel Mid West, comunque. Scrivere in generale e scrivere in particolare storie ambientare nel passato e nel presente della mia città, Torino, è un modo per sentirmi meno lontano dall’Italia e da quella parte della mia vita trascorsa in Italia.

Ad aprile 2021 è uscito “Polvere Z”, romanzo breve per la collana Dystopica della casa editrice digitale Delos Digital. Potresti presentarlo brevemente ai nostri lettori?
“Polvere Z” è una storia ambientata a Torino nel 2032 che racconta il fallimento di un esperimento: la somministrazione di una polvere che dovrebbe nelle intenzioni dei suoi creatori tamponare i problemi di malnutrizione della popolazione dovuti ai cambiamenti climatici e alla crisi economica. Per ragioni chimiche e di dosaggio la somministrazione sperimentale di questa polvere trasforma le persone in furie omicide creando caos e distruzione in un intero quartiere. Il protagonista, Fabio, si trova catapultato in una realtà di violenza e repressione e deve lottare per la propria sopravvivenza. L’editing e i suggerimenti di Delos Veronesi sono stati fondamentali per questo libro, l’hanno reso molto migliore e più scorrevole. Ho imparato molto e ora sto scrivendo un’altra storia, indipendente e autoconclusiva, con lo stesso protagonista di “Polvere Z”.

So che stai lavorando a un nuovo progetto narrativo ambientato sempre nella città di Torino: potresti raccontarci qualcosa di più in merito?
Storie come “Polvere Z” e il romanzo che sto scrivendo ora fanno parte di quello che ho chiamato l’Universo Torino 2050, un multiverso di storie ambientate nel futuro della città di Torino e in tutta Italia. La compongono sia racconti che romanzi, ci sono personaggi e luoghi ricorrenti e unificante è il tema del conflitto e della distopia ma sono storie autoconclusive che possono essere lette in qualsiasi ordine. Vorrei sia pubblicare con editori tradizionali che come autore ‘indie’ su KDP: fra qualche tempo metterò su Amazon un racconto di una quarantina di pagine intitolato Il bacio della Torre ambientato nella Torino del 2035, nella cui appendice presento l’intero progetto dell’Universo, sono curioso di vedere come lo riceverà il pubblico.

Oltre a “Universo Torino 2050”, stai lavorando a qualche nuovo progetto?
Oltre alle storie dell’Universo Torino 2050 ho scritto un romanzo che parla di un tema cui sono molto sensibile: le sparatorie (scolastiche) negli Stati Uniti. Il romanzo racconta la storia di un diciassettenne di Torino J che va in un liceo americano per uno scambio e si trova coinvolto in una di queste tragedie. Come docente ho dovuto partecipare a corsi di formazione e sopravvivenza, nonché simulazioni e ‘drills’ per quelle che qui vengono chiamate le ‘active shooter situations’, veri e propri incubi! Praticamente ogni giorno vado al lavoro con la consapevolezza che uno o più persone potrebbero venire sul campus con armi da guerra e fare una strage. Ho cercato di esorcizzare queste paure narrando in un romanzo una plausibilissima sparatoria in un liceo dell’Idaho (dove io stesso ho studiato quando facevo il liceo, per fortuna senza sparatorie…). Il titolo provvisorio del romanzo è “Brutality Show”.

Grazie mille a Roberto Risso per essere stato in nostra compagnia oggi. Vi ricordo che "Polvere Z" è disponibile sul catalogo di Delos Digital e su tutti i maggiori store online.

LINK UTILI
Contatta l'autore via mail: robrisso@gmail.com

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