LE RECENSIONI DEL SALOTTO: SANGUE DEL PADRE

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Francesco Corigliano, Sangue del padre, Delos Digital
Collana Heroic Fantasy Italia a cura di Alessandro Iascy e Giorgio Smojver
Copertina e illustrazioni di Giuseppe Balestra


L'AUTORE
Francesco Corigliano (Vibo Valentia, 1990) è docente di italiano, storia e geografia nella scuola media.
Nel 2013 si è laureato in Filologia Moderna con una tesi dedicata ai racconti del terrore, mentre nel 2019 ha conseguito un Dottorato di Ricerca con un lavoro sulla letteratura weird. Ha pubblicato diversi articoli di critica letteraria dedicati al fantastico, in raccolte e riviste specializzate.
Nel 2015 con il racconto “Ex machina” (Hypnos 5, 2015; “Strane Visioni”, 2016) si è classificato al primo posto al Premio Hypnos, concorso in cui negli anni successivi è stato più volte finalista.
Nel 2018 è stato vincitore della XIV edizione del concorso NASF, dedicato ai racconti di fantascienza e finalista nella XXIV edizione del Trofeo RiLL.
Nel 2019 esce per Kipple nella collana “K_Noir” la sua prima antologia personale “Malasacra”, a cura di Danilo Arrigoni.

LA TRAMA
"Hai paura quanto me di quello che hai visto, e preferisci non sapere cosa è calato su queste isole. Non ti giudicherò per questo. Ma molti trovano il proprio destino proprio mentre cercano di sfuggirgli. Tu hai scelto di far passare la tempesta. Io vado a vedere di che son fatti i tuoni."

Tra le isole frastagliate del golfo di Frelia, covo di pirati e avventurieri, una nuova forza è sorta a sconvolgere i già tesi equilibri politici. Ma non si tratta della guerra tra la teocrazia dello Zosima e il dominato di Caradia, determinato a riconquistare i territori perduti; qualcosa di più insidioso e incontrollabile ha iniziato a strisciare tra le locande e le caserme degli arcipelaghi, qualcosa che viaggia nelle chiglie di navi corsare, imbottigliato in fialette adornate di simboli esotici. Nell'addensarsi di un destino incerto e inquietante, Itrias, leggenda del golfo di Frelia, figlio rinnegato di un generale caradiano, si appresta ad abbandonare tutto ciò che ha conquistato in mare gli amici, la ciurma, la fama alla ricerca di un altro futuro. Perché il domani, per sempre ingombro di armi, sangue e dolore, possa resistere alle forze tremende che plasmano le carni e le menti degli esseri umani.

LA RECENSIONE
"Facciamo così. Io lo tengo fermo, tu gli tagli due dita."
Itrias fissa Cortega in silenzio.
"Dici che è meglio tre?" incalza quello, spazientito.
Due donne attraversano il vicolo, camminando svelte. Indossano le vesti leggere e colorate di Dorai, lampi fulgidi nel crepuscolo che inonda la strada. Itrias le guarda passare davanti all'entrata della taverna, i lineamenti rischiarati per un istante dalle lucerne posate in terra, accanto alla porta.
"Vada per tre," mormora. Guarda di nuovo Cortega. "Ma poi lasciamolo stare. Meglio non farsi altri nemici anche qui."

Brutto affare quando un pirata viene derubato da un altro pirata. Lo sanno bene Itrias e Cortega, vittime della scaltra Clei, che ha sottratto loro il bottino di anni di scorrerie e si è data alla fuga, lasciando però dietro di sé una scia di misteriose fialette e mostri più neri dell'incubo. Cosa sta succedendo nel golfo di Frelia?

Con "Sangue del padre", Francesco Corigliano firma una storia di mare e magia,  dove il ferro e il sangue si mescolano con i toni salmastri più aspri dell'oceano. L'autore dà vita al primo episodio del ciclo di Caradia, un fantasy mediterraneo che richiama l'antichità classica; nello specifico, come scrive Corigliano nella prefazione all'opera: "Ispirato dalle vicende storiche dell'antico Impero Romano, il ciclo di Caradia prende le mosse dalla fondazione della città coprendo i diversi secoli di battaglie, scoperte e vicissitudini - naturali e non - che conducono infine alla sua caduta. L'atmosfera generale vuole evitare i topoi del fantasy medievaleggiante di stampo tradizionale: di conseguenza non troverete armature di piastre, castelli e spadoni magici, ma piuttosto calighe, accampamenti e giavellotti." 

Altrettanto particolare e controversa è anche la figura del protagonista della storia: il pirata Itrias, figlio rinnegato di un generale caradiano. Sulle sue spalle pesa l'ingombrante eredità paterna, un'ombra destinata a non lasciarlo mai. La sua avventura alla ricerca del tesoro sottratto si snoda fra isole oscure e personaggi corrotti dall'avidità più smodata, mentre sullo sfondo si delinea un conflitto fra secolari potenze. 

In "Sangue del padre", Francesco Corigliano mescola con grande perizia ed attenzione elementi (fanta)storici, fantasy e weird, tracciando una linea sottile fra il nostro mondo e quello che si cela al di là dell'umana comprensione. Il risultato è una storia sporca, brutale e crudele, che vi lascerà di certo con l'amaro in bocca ma che vi ipnotizzerà fin dalle prime pagine e vi condurrà in una pericolosa danza di sangue sul bordo dell'abisso più nero.  

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