LE RECENSIONI DEL SALOTTO: JINGU. LA LEGGENDA DI UN'IMPERATRICE

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Laura Silvestri, Jingu. La leggenda di un'Imperatrice, Watson Edizioni
A cura di Alessandro Iascy e Giorgio Smojver


L'AUTRICE
Laureata in Ingegneria Gestionale, “romana de Roma”, nel tempo libero si dedica alla lettura e alla scrittura, prediligendo la fantascienza, il fantasy e tutto quello che c’è nel mezzo.
Ha pubblicato i romanzi “Nel nome della Dea” (ed. Giovane Holden, 2015) e “Jingū – La leggenda di un’Imperatrice” (Watson Edizioni, 2019).
Con Delos Digital ha pubblicato diversi racconti lunghi nelle collane Futuro Presente e Heroic Fantasy Italia.
Suoi racconti sono stati inclusi in antologie di diversi editori (tra cui Watson Edizioni, Kipple Officina Libraria, Moscabianca Edizioni) e nel 2019 ha vinto la XXV edizione del Trofeo RiLL con il racconto “Leucosya”.
Nel 2020 RiLL ha dedicato alle sue storie brevi l’antologia personale “La Luna e l’Eden” (ed. Acheron Books).

LA TRAMA
Giappone, Regno di Yamatai, secondo secolo.
La nobile Jingū, scelta come moglie dall’Imperatore Chūai, si vede costretta ad abbandonare l’arte della spada e l’amato Hondawake.
Quando però l’orgoglio di Chūai attira l’ira di un kami, la fanciulla si ritrova d’improvviso vedova, con una profezia a gravarle sul capo e il cuore avvelenato dal desiderio di vendetta. Impugnando la spada dell’Imperatore, Jingū guiderà l’esercito di Yamatai verso una terra sospesa fra i mondi, abitata da sinistre creature.
Con l’aiuto del vecchio maestro e di un kappa fedele, la Prima Imperatrice affronterà oni e spettri, giganti e anime dannate, scoprendosi poco a poco pedina di un gioco perverso, governato dai kami immortali.
Fra storia e leggenda, combattimenti e incantesimi, Jingū lotterà per diventare la Regina che l’oracolo aveva annunciato, e comprenderà come la posta della partita sia ben più alta del previsto: ad essere in pericolo sarà infatti la sua stessa anima.

LA RECENSIONE
Fece appena in tempo a chiudere gli occhi.
Il picchiettare di granelli umidi sul viso lo investì un istante dopo, un piccolo ciclone che odorava di foglie, fango e acqua piovana.
"È una mossa sleale!" protestò il ragazzo. Batté le palpebre e scosse la testa con veemenza, cercando di togliersi la terra dagli occhi: l'avversaria, con perfetta noncuranza, gliene aveva appena lanciata contro una manciata. S'impegnò a tenere alta la guardia, ma la lama della giovane donna sibilò contro la sua, la deviò e arrivò a sfiorargli la guancia. 
"La lealtà è per chi ha poca fantasia," sibilò lei. La sua voce cercava di atteggiarsi a un tono sferzante, senza riuscire a mascherare una nota di divertimento. "Sei fortunato che queste non siano spade da allenamento, Hondawake, o adesso la tua bella faccia sarebbe segnata per sempre."
Un'ombra di sorriso, malizioso e indulgente, le tese le labbra e risalì a illuminarle gli occhi neri.

In "Jingū. La leggenda di un'Imperatrice", Laura Silvestri riprende e romanza il mito e la storia di Jingū, sposa imperiale nel Giappone del secondo secolo e Imperatrice reggente fino alla maggiore età di suo figlio Ōjin (o Hondawake secondo la tradizione giapponese). L'autrice ripercorre la vita di Jingū dall'adolescenza all'età adulta: strappata alla famiglia per diventare consorte reale, la ragazza si ritroverà vedova prestissimo e privata anche dell'unico legame rimastole - quello con la sorellastra e sacerdotessa Himiko - per colpa dell'invidia di un kamiJingū parte così verso una terra sospesa fra sogno e realtà decisa ad affrontare il nemico, compiendo un viaggio che la cambierà per sempre e lungo il quale, tuttavia, si troverà comunque costretta a solcare le orme che il Destino ha tracciato per lei. 

"Jingū. La leggenda di un'Imperatrice" è la storia suggestiva ed emozionante di un regno magico e misterioso, di una terra lontana ed esotica popolata da creature condannate a scontare gli errori della loro vita umana sospese in un limbo: kappa, tengu, kami e oni sono solo alcuni membri che incontreremo del "piccolo popolo" del folklore giapponese. L'autrice dà prova di tutta la sua passione e il suo studio in questo ambito e colpisce i lettori tracciando ritratti vividi e caratteristici di ciascun personaggio.
Ma il romanzo di Laura Silvestri è, prima di tutto, la storia di una donna: Imperatrice, moglie, madre, sorella. Guerriera. Morto l'Imperatore Chūai, Jingū impugna la sua spada e prende comando del suo esercito per partire verso la terra dei kami e degli oni, alla ricerca del demone che ha distrutto la sua vita; Jingū combatte in nome della sua gente, della sua famiglia e della propria indipendenza.

Laura Silvestri tratteggia un personaggio straordinariamente moderno, ricco di complesse sfaccettature: la sua Jingū subisce drastici e dolorosi cambiamenti lungo tutto il corso della storia, da ragazza a sposa a guerriera spietata, fino a fondere la sua figura con quella di Himiko, la leggendaria regina sciamana di Yamatai. Il percorso che si dipana dinanzi alla giovane Imperatirce la porterà a compiere innumerevoli sacrifici e anche a perdere per sempre parte del suo cuore. 

Con "Jingū. La leggenda di un'Imperatrice", Laura Silvestri ci trasporta oltre i confini del passato, tra atmosfere oniriche e talvolta stranianti ma sempre molto vicine al mondo degli esseri umani. I suoi personaggi parlano direttamente al cuore dei lettori attraverso le loro emozioni, in maniera così coinvolgente e diretta da avere l'impressione che Jingū e il regno di Yamatai abbiano attraversato gli eoni del tempo e dello spazio e, dissipata la nebbia che avvolge i millenni, si trovino davvero dinanzi a noi. 

   

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