INTERVISTA ALL'AUTORE SIMONE FIOCCO

LE INTERVISTE DEL SALOTTO
Bentornati al puntualissimo appuntamento del giovedì interviste de Il Salotto Letterario e de Il Salotto Creativo del gruppo Facebook MyMee-Express Yourself. Oggi conosciamo Simone Fiocco, autore del thriller sovrannaturale "L'ago di Cibele" per Bakemono Lab.



Ciao Simone, benvenuto nel mio Salotto e grazie per essere qui in nostra compagnia oggi. Raccontaci qualcosa di te.
Salve a tutti e grazie a te, Caterina, per l'invito. Mi risulta sempre un poco difficile parlare di me, ma comincerei col dire che sono un inguaribile sognatore che ama stare con i piedi ben saldi tra le nuvole. Vivo a Roma e oltre a essere un divoratore compulsivo di libri e fumetti, adoro raccontare storie. Sin da piccolo amavo immergermi nelle storie, nel senso più ampio del termine; il mio primo approccio con i libri è stato, come spesso accadeva con i ragazzi degli anni 90, con i librigame. Ho iniziato poi a leggere i giganti della letteratura fantastica e horror: Tolkien, Howard, Lovecraft, Poe e così via. Ho sempre adorato leggere, ma anche raccontare delle storie; credo che la nostra capacità, come esseri umani, di creare mondi e personaggi, di tramandarsi un messaggio attraverso le generazioni sia un qualcosa di davvero importante. Non ho mai deciso di iniziare a scrivere, è un qualcosa che è cresciuto un poco alla volta, fino a diventare un'esigenza e, passo dopo passo, un lavoro.

“L’ago di Cibele” è la tua ultima pubblicazione per Bakemono Lab. Potresti presentarla brevemente ai nostri lettori?
"L'ago di Cibele" è un thriller-noir con elementi soprannaturali che racconta di seconde occasioni. È una storia che ci presenta dei personaggi profondamente feriti dalla vita, che fanno fatica a trovare il loro posto nel mondo ma che in qualche modo riusciranno a scoprire la forza per lottare, per rimettersi in discussione e afferrare una seconda occasione. Naturalmente ci sono tutti gli elementi del genere, quindi non mancano omicidi, inseguimenti, sparatorie, misteri da risolvere, personaggi ambigui e un forte senso di urgenza, ma il tutto è narrato con un occhio di riguardo nei confronti dei protagonisti, dei loro drammi passati e desideri futuri.


“L’ago di Cibele” è ambientato in una Roma oscura e inquietante: come mai la scelta di questa città per il tuo romanzo?
Credo profondamente che per dar vita a una narrazione sincera e a una storia con situazioni verosimili bisogna parlare di cose che si conoscono e Roma è la città dove sono nato e cresciuto, senza dubbio il luogo che conosco meglio e riconosco mio. Questo vale ancora di più dal momento che la città stessa è una forte protagonista del romanzo, in qualche modo anche lei ci parla e ci racconta i suoi drammi e la sua voglia di rivincita. In particolar modo mi sono focalizzato su alcuni elementi della città che ci restituiscono un'ambientazione cupa e sporca, un senso profondo di smarrimento e scoramento generale, come spesso accade con i luoghi nel genere noir. Roma sa davvero essere la città più bella del mondo ma ahimè spesso è davvero difficile da capire e un luogo complicato in cui vivere.

“L’ago di Cibele” è un titolo che riecheggia culti pagani e divinità ancestrali. Potresti spiegarci come mai ha deciso di scegliere proprio la dea Cibele per il tuo romanzo?
Come accade nel romanzo, direi piuttosto che è stata Cibele a scegliere me. Durante un'escursione guidata nel parco della Caffarella, uno dei grandi polmoni verdi della capitale nonché luogo fondamentale nel romanzo, mi sono imbattuto nella storia di questa divinità pagana e ho subito capito che era un qualcosa che volevo approfondire, che ha toccato qualche corda nella mia fantasia. Quando poi, durante una vacanza in Puglia, mi sono ritrovato quasi per caso a visitare i resti di una piccola città dove si venerava proprio questa Dea, ho capito che era destino. Da sempre sono un appassionato di mitologia, filosofia e religioni antiche, e spesso nei miei lavori questa passione si vede chiaramente.


Progetti per il futuro?
Scrivere e molto! Sono già al lavoro su un nuovo romanzo e su diversi racconti per alcune antologie. Di pari passo continuo a studiare la scrittura in ogni sua forma; al momento sto seguendo un percorso professionale di sceneggiatura, leggo manuali su manuali e partecipo ai laboratori della Bakemono lab, che non ringrazierò mai abbastanza per aver creduto nella bontà del mio lavoro. C'è stato un lungo periodo della mia vita in cui ho messo da parte la scrittura, ma ora che ho avuto, proprio come ne "L'ago di Cibele", la mia seconda occasione, non intendo lasciarmela scappare tanto facilmente.


Grazie a Simone per essere stato in nostra compagnia oggi. Vi ricordo che potete seguirlo sui social e sul suo sito web e che il suo romanzo è disponibile sul catalogo della casa editrice Bakemono Lab e su tutti i maggiori store online.

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