LE RECENSIONI DEL SALOTTO: CERCANDO BEETHOVEN

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Saverio Simonelli, Cercando Beethoven, Fazi Editore
Recensione a cura di Michele Gonnella


L'AUTORE
Saverio Simonelli. Giornalista professionista, è vicecaporedattore del TG2000 per cui cura e conduce la rubrica culturale Terza Pagina. Laureato in Filologia germanica e traduttore, oltre a essere giornalista, ha pubblicato diversi libri di saggistica e racconti per ragazzi. Questo è il suo primo romanzo.

LA TRAMA
In occasione del 250° anniversario della nascita, il primo romanzo con protagonista Ludwig van Beethoven: il ritratto intimo e commovente di un uomo che ha cambiato per sempre la storia della musica.

Spinto dal desiderio di scoprire il segreto della musica di Beethoven, un giovane si mette sulle tracce del celebre compositore durante un’estate trascorsa a Heiligenstadt, un sobborgo di Vienna dove Beethoven si reca abitualmente in villeggiatura. Il sogno di Wilhelm è quello di diventare un grande musicista, ma non è il solo a coltivare questo desiderio di successo in una città in cui abbonda l’ambizione, vista la presenza di numerosi intellettuali, artisti e scrittori. Con lui ci sono anche Andreas, un giovane boemo – violinista e pianista – discendente da una famiglia nobile, e una ragazza a dir poco enigmatica, Queenia. Alcuni incontri metteranno in contatto i tre, legati dalla stessa ossessione, con il Maestro, dopo un goffo tentativo di introdursi nella sua abitazione in cerca di un misterioso manoscritto. Sullo sfondo di questa intrigante vicenda, che sconvolgerà la mente di uno dei protagonisti, gli avvenimenti burrascosi e le figure decisive della Vienna di inizio Ottocento con i suoi sfarzosi salotti, i magnifici teatri e i lussureggianti giardini. In questo originale romanzo, denso di pagine raffinate e filologicamente accurate, il fermento della Vienna di Beethoven è ricostruito alla perfezione nel racconto di aneddoti su eventi e intellettuali dell’epoca – da Novalis a Hoffmann, da Goethe a Grillparzer – in una magistrale celebrazione della cultura del tempo.
Un romanzo sul potere salvifico della musica e sulla sua grande capacità di avvicinare e unire le persone, scritto con uno stile ricco e curato che ha tutto il sapore di un classico.

LA RECENSIONE

«Maestro, la vostra musica io l’ho capita.
Il vostro segreto, che è semplicissimo ma inimitabile:
un’aderenza totale allo spirito di quello che esprime…
La maggior parte dei musicisti pensa a impressionare,
a trovare il motivo caratteristico,
la melodia che suscita un affetto. Voi no.
Voi avete a cuore quello che la musica ci dice,
che aveva detto molti anni fa e vuole continuare
a dirci, voi cercate la sua voce antica,
cercate di restituirla per come era.
Non le fate attraversare il tempo,
la lasciate a casa propria»

Questo testo può essere letto da più tipi di lettori. All'inizio credevo si trattasse di un libro per appassionati, ma poi mi sono accorto che anche un profano come me può trarre giovamento da questo romanzo tra lo storico e il musicale. La lettura ci immerge infatti in un'epoca ormai perduta e, con le sue finezze filologiche, ci permette di viverla da punti di vista strategici. Gireremo osterie, gioiellerie, teatri e palazzi nobiliari; tutti ambienti vissuti da personaggi intenti a conoscere un mito della musica, a cercarne le opinioni e le confidenze talvolta sfruttando l'inganno, altre la propria umanità. Una prosa elegante, asciutta e priva di sbavature ci permetterà di vedere Beethoven da vicino e da lontano, con gli occhi di chi l'ha conosciuto o solo intravisto, ci confronteremo coi pettegolezzi, con gli artisti e più in generale i contesti culturali in cui si è sviluppato il mondo del genio. Avete presente che ogni amante del rock vorrebbe aver vissuto Woodstock? Ecco, questo libro è una finestra nel tempo che ci permette di entrare in un'epoca in cui la musica incalzava tanto quanto i cannoni di Napoleone, e ascoltarla aveva un significato diverso, profondo, ben diverso dal semplice atto di schiacciare il tasto play su un congegno elettronico per poi cambiare canzone una volta che quella vecchia ci ha annoiato.

Di conseguenza, se un esperto può ritrovare personaggi, momenti storici e citazioni di un contesto con cui ha familiarità, il profano può cercare in questo romanzo spunti e appigli per avvicinarsi non solo alla musica, ma a tutto ciò che l'ha circondata nel momento d'oro del suo intimo sviluppo. Non solo Beethoven è il trionfo di questo libro, ma tutta la tela che si dipana da lui tra salotti ricercati, taverne e sette misteriche. In definitiva, questo libro fa per voi non solo se “cercate Beethoven”, ma anche per rendervi conto di un tempo andato coi suoi miti, i suoi misteri e le sue vicende.


Michele Gonnella, labrolucchese classe '88, vive una vita dedicata a quattro attività fondamentali: arti marziali, tè, libri, sopravvivere a sé stesso, il tutto sotto gli insegnamenti dei felini con cui condivide l'esistenza. Di fatto, è il bohémien più zen e monastico che si possa trovare. Egli non ci combina nulla col mondo della letteratura, tant'è che è perito informatico, ma forse proprio per questo si diverte a rompere tutti i canoni letterari da che ha impugnato la penna. Già di suo infatti era un bel casinista, tra romanzi e saggi al di fuori dei generi. Quando poi si è ritrovato a essere uno dei fondatori di Ignoranza Eroica apriti cielo...


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