INTERVISTA ALL'AUTRICE E CANTANTE ELISABETTA TAGLIATI

LE INTERVISTE DEL SALOTTO
Bentornati al puntualissimo appuntamento del giovedì interviste de Il Salotto Letterario e de Il Salotto Creativo del gruppo Facebook MyMee-Express Yourself. Oggi conosciamo Elisabetta Tagliati, cantante e autrice del romanzo "Oltre l'Abisso" per Pluriversum Edizioni. Accomodiamoci e lasciamo lei la parola. 



Salve Elisabetta, benvenuta nel mio Salotto e grazie per essere qui in nostra compagnia oggi. Ecco la prima domanda che rivolgo a tutti i miei ospiti: raccontaci qualcosa di te. 
Ciao Caterina e grazie mille per lo spazio che mi stai dando. Sono onorata di potermi accomodare nel tuo Salotto, dove hai già ospitato tanti amici (che saluto)! 
Io mi chiamo Elisabetta (o spesso Betty) Tagliati e sono una cantante a cui è capitato di scrivere un libro. In realtà la scrittura (e la lettura) ha sempre rivestito un’importante parte della mia vita, ma avevo deciso di investire le mie energie sulla musica: tanto che dai primi passi sul palco intorno ai 14 anni, ho toccato praticamente tutti i generi musicali. Non soddisfatta ho frequentato il Conservatorio di Canto lirico, mi sono abilitata in Canto Terapia e tutt’ora studio con costanza, affiancando concerti con formazioni di musica moderna, recital lirici e piccole produzioni, ad un’attività di seminari di canto olistico (insieme a Marcello Monti… di cui sentiremo ancora parlare). 
La scrittura è qualcosa che ha sempre partecipato trasversalmente alla mia vita: è stata un mezzo potente per fare chiarezza nella mia mente, un hobby che condividevo con amici che mi ha aperto la possibilità di scrivere testi di canzoni. 
Tra le altre cose mi diverto a praticare danza storica del periodo medievale e rinascimentale (con la Compagnia Il Saltarello Danza Storica), ho fatto piccole esperienze da attrice e adoro il trekking. Lavoro come programmatrice. 

“Oltre l’Abisso” la tua più recente pubblicazione per Pluriversum edizioni. Potresti illustrarcela brevemente? 
“Oltre l’Abisso” narra la vita di una capoclan Celta che vive nelle colline italiane e su cui pendeva una grave profezia da molti dimenticata. Durante la celebrazione di Lughnasadh (la festa del raccolto) ella riceve alcune visioni che la portano ad avverare la predizione, sconvolgendo la propria esistenza e trascinandola nel fato a cui gli Dei l’avevano destinata (che non posso anticiparvi, ma posso dirvi che è molto tribolato). 
Scomodo attore in tutto questo è un druido, Vessagh, che in quell’occasione incontra Bethel (la protagonista) e ne resta legato per sempre, come anche Makena (il capoclan, compagno di lei) e Luned, la fidata amica e consigliera. 
I quattro personaggi principali, che potrebbero leggersi come i quattro elementi o come quattro estremi della nostra personalità, rappresentano l’Umanità: la sua Virtù e i suoi vizi. 
Una lettura che si presta ad essere recepita su più livelli, toccando temi filosofici e spirituali, non di rado insinuando nel lettore spunti di riflessione. 
Non a caso il titolo stesso “Oltre l’Abisso” si presta a varie letture: quella didascalica, ovvero un salto da uno sperone roccioso (cosa che avviene nella trama), ma anche quella simbolica di abisso in quanto profondità inesplorata di sé (del lettore come della protagonista). 

“Oltre l’Abisso” è un romanzo davvero particolare, che possiamo certamente definire onirico: potresti spiegare ai nostri lettori da dove è nato e che tipo di percorso si troveranno ad affrontare durante la lettura? 
“Oltre l’Abisso” nasce da un sogno molto speciale, che mi ha fatto compagnia per oltre tre mesi nel 2018. Io da subito ho cercato di trascriverlo nella maniera più fedele possibile, nella speranza che prima o poi qualcuno avrebbe saputo interpretarlo e comprendere ben oltre di quanto ho fatto io. Avevo la fortuna che addirittura i dialoghi restavano impressi nella mente precisamente e la vicenda non proseguiva fintanto che non arrivavo in pari con la scrittura. 
A lungo mi sono interrogata con l’editore sul genere del mio scritto: alla fine è stato inserito nella collana fantasy di Pluriversum (Kalende), ma già da ora ho incontrato molti lettori e critici che hanno ipotizzato una diversa collocazione. Chissà… 
Il percorso che propongo ai lettori è molto libero: ognuno si sofferma naturalmente su ciò che gli risuona di più (anche in base a quanto è disposto a mettersi in discussione), senza dimenticare il caso in cui qualcuno voglia leggersi semplicemente un fantasy tormentato: una storia d’amore e di ricerca di sé. Le tematiche si fanno più profonde e intime con il procedere del libro e della conoscenza dei personaggi. 
Il romanzo è diviso in nove capitoli, che sono raggruppati nelle quattro stagioni della vita, e un decimo ‘super partes’. Il tutto è seguito da numerose appendici (che trattano dalla storia al folklore, fino alle suggestioni geografiche e le curiosità biografiche). 
C’è un altro percorso possibile per accedere a “Oltre l’Abisso”: quello musicale. 

Elisabetta, oltre a dedicarti alla scrittura sei anche una cantante. Ti andrebbe di approfondire l’argomento con i nostri lettori, magari spiegando come si sposano queste tue due grandi passioni? 
In passato musica e scrittura sono stati spesso binari paralleli, nonostante lo studio dell’Opera mi abbia formato all’attenzione verso i testi musicati. Questi binari si sono però incrociati definitivamente proprio con “Oltre l’Abisso” perché mentre scrivevo il romanzo ne è nata anche un’opera rock (grazie alle musiche di Perry Magnani): abbiamo debuttato nel Castello di Montefiorino nel 2019 e stiamo lavorando sodo. Abbiamo 25 brani inediti eseguiti dal Clan: un’ottima band accompagnata da tre interpreti, i quali ricoprono vocalità diverse (che rappresentano anche la loro personalità): il rock del druido Marcello Monti (il quale è insegnante di Yoga - penso il druido Vessagh apprezzerebbe), il soul di Luned (Sofia Mazza, cantante lirica) e l’opera-pop legata al melodramma di Bethel (impersonata da me). Talvolta presentiamo il libro insieme ad alcune selezioni di brani, altrimenti portiamo il romanzo in concerti e rappresentazioni. 
Dare all’intreccio di “Oltre l’Abisso” questa veste multimediale secondo me è qualcosa che lo rende davvero interessante su più aspetti, in particolare quello culturale, tanto che non mi dispiacerebbe organizzarne un progetto per le scuole (che tratti di storia, geografia, letteratura e musica). 
Se volete potete vedere il nostro videoclip "Addio", ambientato all’ombra della celebre e meravigliosa Pietra di Bismantova (Reggio Emilia). 


Quinta e ultima domanda: progetti per il futuro? 
Voglio promuovere il più possibile questo progetto, compatibilmente con le regole varate per superare la pandemia. Presto uscirà un concerto live registrato a porte chiuse e un video documentario di tutto il mondo che orbita intorno all’Abisso. Stiamo anche realizzando anche l’audiolibro, con gli interpreti stessi che registrano i dialoghi e i tappeti musicali che richiamano i temi dell’Opera Rock. 
Ho alcuni debutti che sono stati spostati al 2021 e spero si realizzeranno. Recentemente sono stata pubblicata in varie antologie con racconti brevi; per una di queste (“La fragranza dell’amore” edito da Pluriversum e curato da Marina Vicario e Roberta Zanzi) mi sono anche guadagnata il secondo premio e ne sono davvero fiera. 
Sto anche procedendo nella scrittura di testi più impegnativi: in particolare sto lavorando su “Al di qua dell’Abisso”, la storia di una ragazza che riceve dei sogni… mi sto accorgendo di quanto un’autobiografia possa essere spinosa e non so se verrà mai pubblicata. 

Caterina, ti ringrazio infinitamente del tuo tempo e della passione che investi per aiutare e promuovere gli autori emergenti, è qualcosa di davvero grande! Congratulazioni di cuore e buon lavoro con il Salotto.

Grazie mille a Elisabetta per essere stata in nostra compagnia oggi. Vi ricordo che potete seguirla sui suoi canali social e YouTube e che il suo romanzo è disponibile sia sul catalogo della casa editrice sia sui maggiori store online.

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