LE RECENSIONI DEL SALOTTO: IL CIMITERO DEI FOLLI

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Ray Bradbury, Il cimitero dei folli
Da L'albero di Halloween, Mondadori Oscar Draghi
Illustrato da Joseph Mugnaini. A cura di Massimo Scorsone.



L'AUTORE
Ray Bradbury, Waukegan, Illinois, 1920 - Los Angeles 2012. Narratore e sceneggiatore cinematografico, ha rinnovato il genere fantascientifico. Fra le sue opere, oltre al celeberrimo "Fahrenheit 451" (1953), "Addio all'estate", "L'Albero di Halloween", "Il cimitero dei folli", "Constance contro tutti", "Cronache marziane", "Il popolo dell'autunno", "Tangerine" e "Viaggiatore nel tempo".

LA TRAMA
Notte di Halloween, anno 1954. Un giovane sceneggiatore, da poco assunto da una delle maggiori case di produzione hollywoodiane, riceve un invito anonimo e si reca negli studios; qui, tra una corsa di bighe, lo sfavillio degli Champs-Élysées e le cascate del Niagara, scopre, nascosto dietro un tramezzo, un cimitero, un luogo fitto di segreti che lo attira in un vortice di intrigo e mistero. Un mondo di meraviglia e orrore attraversato da personaggi eccentrici e famosi. Dal grande Bradbury, una storia avvincente come un film, geniale combinazione di poliziesco e letteratura noir.

LA RECENSIONE
C'erano una volta due città dentro una città. Una era luminosa e l'altra era tenebrosa. Una si agitava irrequieta durante tutto il giorno, mentre l'altra restava immobile, sempre. Una era calda, piena di luci in continuo alternarsi. L'altra era fredda, fissata al suolo da lapidi. E quando il sole ogni pomeriggio tramontava sulla Maximus Films, la città vivente, questa cominciava ad assomigliare al cimitero di Green Glades, dall'altro lato della strada, che la città della morte. 
Mentre le luci si spegnevano, e il movimento cessava, e il vento, che soffiava agli angoli degli edifici degli studios, diveniva freddo, un'incredibile malinconia pareva dilagare dall'ingresso principale della vita per impregnare tutti i viali al crepuscolo e approdare all'alto muro in mattoni che separava le due città dentro una città. E d'improvviso le vie si riempivano di un qualcosa, definibile soltanto come un ricordo. Perché la gente, mentre se ne andava, si lasciava alle spalle architetture abitate dai fantasmi di incredibili avvenimenti. 

Hollywood, anni Cinquanta, notte di Halloween. Un giovane sceneggiatore alle prime armi riceve un invito a recarsi nottetempo agli studios. Il messaggio non ha mittente e l'intera situazione suona piuttosto strana alle orecchie del nostro giovane protagonista; il mistero si infittisce ulteriormente quando il cadavere di uno dei più ricchi magnati hollywoodiani compare in cima al muro del cimitero dei set. L'uomo è scomparso ormai da tempo: cosa sta succedendo? La situazione si fa sempre più spinosa e complessa, soprattutto quando lo sceneggiatore e il suo amico Roy, esperto di effetti speciali, iniziano a ricevere strane lettere anonime e incontrano la Bestia, una creatura mostruosa che si aggira per gli studios...

"Il cimitero dei folli", già pubblicato in Italia con il titolo "La follia è una bara di cristallo", è il secondo volume della trilogia composta da "Morte a Venice" e "Constance contro tutti". 
In questo volume, Ray Bradbury accantona le tematiche più puramente weird che contraddistinguono opere come "Ritornati dalla polvere" o "L'albero di Halloween" e predilige un genere più poliziesco/hard-boiled. Ne "Il cimitero dei folli" seguiamo infatti un'indagine - seppur non condotta da una squadra di poliziotti o detective - e ci addentriamo nei misteri che avvolgono il mondo hollywoodiano. Intrighi, sparizioni, presunti omicidi, lettere minatorie... fatti, prove e indizi sembrano portare ad una certa conclusione, ma possiamo esserne davvero certi? 

Ne "Il cimitero dei folli", Ray Bradbury gioca per tutto il tempo sulla dicotomia realtà/illusione: proprio come accade nel mondo del cinema, da meri spettatori quali siamo, come possiamo sapere cosa è vero e cosa è falso? Morti che ritornano, Bestie nascoste nei sotterranei degli studios, documenti fuorvianti, menzogne e spregiudicati atti di corruzione si uniscono ad un'accecante brama di potere e a deliri di onnipotenza per dar vita ad un noir in cui si respirano appieno e in maniera inconfondibile lo stile e la tecnica narrativa di un maestro quale era Bradbury. Anche se questa volta non abbiamo a che fare con magia e creature soprannaturali, l'autore non abbandona il fascino dell'illusione, questa volta generata da un inganno ben architettato. 

"Il cimitero dei folli" è un'altra indimenticabile opera di Ray Bradbury, un noir dalla trama complessa e con un consistente numero di personaggi a cui occorre prestare molta attenzione per poter cogliere ogni dettaglio: non sapremo se, quando e come esso potrà rivelarsi decisivo per la risoluzione del mistero. Ma, di certo, Ray Bradbury non lascia nulla al caso, perciò siate pronti a stupirvi e ad assistere a stranezze talmente singolari da risultare inaspettate persino per lo sfavillante mondo di Hollywood. 

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