LE RECENSIONI DEL SALOTTO: MEDICAMENTUM

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Michele Gonnella, Medicamentum, Delos Digital Imperium Horror


L'AUTORE
Michele Gonnella, labrolucchese classe '88, ha una vita divisa tra libri, tè e arti marziali. In genere, se non sta ficcando il naso nelle bozze altrui correggendole, si diletta con l'insegnamento di Wing Tzun o si dedica all'attività dell'assaggio di tè e caffè. Ha preso a scrivere sul serio solo intorno ai ventotto anni, età in cui inizia la sua vita editoriale di scrittore e, inutile dirlo, ogni sua attività è saggiamente monitorata dai suoi maestri, quattro felini che lo osservano e giudicano spietatamente, qualunque cosa faccia.

LA TRAMA
Un letto d'ospedale, un uomo, una flebo. E uno spettro che osserva.

Clark Kios, fermo in un lettino d'ospedale, ha un'amnesia completa, la sua unica certezza sono gli incubi orribili che lo tormentano. Al suo braccio sono collegate delle strane flebo e da dietro il paravento qualcuno, una donna dai tratti spettrali, lo tormenta, terrorizzando persino infermieri e medici che negano la sua esistenza. Perché gli sta capitando tutto questo? Perché il bizzarro personale medico gli nega la verità?

LA RECENSIONE
Fu il suo gridolino di paura a farle capire di essere una femmina. L'altezza, aveva valutato durante la fuga, corrispondeva a quella di una bimba di non più di nove anni. Era certa che ci fosse una festa da qualche parte, ma la curiosità l'aveva spinta nel piccolo labirinto di siepi e questo, alla comparsa della figura scura, era divenuto un dedalo inestricabile, reso tentacolare dal panico che le avvelenava l'animo. Continuò a urlare nella speranza che la sua mamma potesse sentirla, ma il party che andava avanti senza di lei starnazzava gioia, tra canzoni per bambini, giochi e risa la cui allegria surclassava ogni sua più remota speranza di salvezza.

Clark Kios si risveglia in una stanza d'ospedale. Fredda, asettica. Accanto a lui solo le spie dei macchinari. Cosa gli è successo? Perché non ricorda nulla del suo passato, tranne i terribili incubi che tormentano i suoi sogni? Ma - soprattutto - perché c'è una ragazza, dietro i paraventi, che lo deride e che i medici e gli infermieri non riescono a vedere? 

In "Medicamentum" Michele Gonnella lascia da parte qualsiasi tipo di ironia e irriverenza per fare spazio a tematiche decisamente più orrorifiche e ansiogene. Fin dalle prime righe capiamo che qualcosa non va. E non solo perché Clark Kios a malapena ricorda il suo nome. C'è qualcosa di sbagliato in quella claustrofobica camera d'ospedale in cui è costretto. C'è qualcosa di ingannevole nel tono e nelle parole del personale che si occupa di lui. E quella ragazza sembra conoscerlo davvero bene, sa fin troppo di lui. 

Pagina dopo pagina, Michele Gonnella accompagna i lettori in un viaggio dalla conclusione oltremodo inaspettata (soprattutto per quanto spiegato nella postfazione a cura dell'autore). L'autore mescola sapientemente horror, thriller, giallo e paranormale e dà vita ad un racconto sì breve ma di grande impatto ed efficacia. L'ansia e la paura del protagonista crescono ad ogni riga, ad ogni sogno, ad ogni scambio di battute con la misteriosa ragazza che si nasconde dietro il paravento, fino a raggiungere il climax nell'ultima parte, vero e proprio apice e chiave di volta di tutta la storia. L'ospedale sembra stringersi sempre più attorno a noi, sembra farsi sempre più opprimente e claustrofobico, contribuendo ad aumentare quel senso di angoscia che permea l'intera storia. Anche lo stesso personaggio di Clark Kios è motivo di ulteriore inquietudine per i lettori: non sappiamo nulla di lui, la sua identità non ci viene rivelata fino alla fine. Gli eventi, narrati seguendo il filo dei suoi pensieri, seguono un ritmo serrato, quasi non ci permettono di tirare il fiato tra un capitolo e l'altro. Lo stile essenziale ed ermetico di Michele Gonnella non fa trapelare nulla, l'autore centellina con maestria ogni dettaglio, ogni informazione. 

"Medicamentum" è un racconto brevissimo, di una manciata di pagine, che vi catturerà e vi darà la sensazione di precipitare in un vortice oscuro e senza ritorno, perfetto per tutti quei lettori appassionati di storie forti e ad alto tasso ansiogeno.   

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