LE RECENSIONI DEL SALOTTO: IL MISTERO DI VIRGINIA HAYLEY
LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Alessio Filisdeo, Il mistero di Virginia Hayley, NPS Edizioni
Cover a cura di Mala Spina
L'AUTORE
Nato ad Ischia nel 1989, comincia a scrivere racconti fantasy a sedici anni finché, una bella notte, non si trova ad assistere per caso alla proiezione del film culto “Intervista col Vampiro”. Sboccia immediatamente l’amore per il genere gotico e per i grandi classici ottocenteschi.
Il passo da fan del genere a fanatico cultore è più breve del previsto.
Conclude il suo primo romanzo storico a tinte sovrannaturali all’età di diciannove anni. C’è un solo problema: ormai “i vampiri di una volta” di cui ha scritto sono passati di moda.
Ma Filisdeo non demorde: destreggiandosi tra la passione per la scrittura e alcuni lavoretti part-time (confermando quindi lo stereotipo dello scrittore squattrinato con tante belle speranze), aspetta pazientemente il ritorno alla ribalta della creatura dannata in tutto il suo maledetto splendore.
LA TRAMA
Londra. Autunno 1892. Una serie di efferati delitti a sfondo rituale sconvolge la città e l'opinione pubblica. Un investigatore oppiomane, un'elegante dama straniera, un americano dai modi spicci e un vecchio cacciatore aristocratico si ritrovano a indagare sull'omicidio della giovane Virginia Hayley, che Scotland Yard cerca pervicacemente di nascondere. In una corsa contro il tempo, tra bassifondi degradati, sontuose sale da ballo e magioni infestate da antiche presenze, i quattro riluttanti compagni si ritroveranno invischiati loro malgrado in un inquietante complotto interno all'impero britannico, cercando al contempo di scongiurare il Crepuscolo di Ra e l'avvento del caos.
LA RECENSIONE
Whitechapel: la tomba della rettitudine, il simbolo stesso della depravazione e della corruzione di Londra, patria di puttane, tagliagole ed ebrei.
Se quella notte fosse stata simile alle altre, per i suoi sudici vicoli vi si sarebbe potuta ammirare la più rivoltante assemblea di scarti sociali. Bestie, non uomini. Animali consumati dalla febbre della lussuria, dall'ebbrezza dell'alcol, desiderosi di dimenticare pure per un solo attimo quella miserabili vita fatta di stenti e di violenza.
Ma quella non era una notte come le altre, e laddove il vizio nella sua forma più abietta avrebbe dimorato sovrano, esso aveva altresì lasciato spazio ad altro: morte.
I delitti di colui che fu soprannominato Jack lo Squartatore sono ancora ben vividi nella mente dei londinesi quando il corpo di una giovane donna viene trovato in condizioni orribili e con simboli rituali incisi sul ventre a Whitechapel. Virginia Hayley, questo il nome della giovane vittima, desta immediatamente l'attenzione delle autorità e di un'altra giovane donna, Laura, che appare e scompare come un'ombra tra le ombre. L'indagine viene affidata all'ispettore Sebastian Wincott, uno dei migliori investigatori di Scotland Yard ormai in balia dei piaceri dell'oppio da quando sua moglie è morta in circostanze misteriose, molto simili a quelle in cui è stata rinvenuta Virginia Hayley.
C'è forse un legame fra i due casi? E chi è la bellissima Laura che continua a comparire nei momenti più inaspettati?
"Il mistero di Virginia Hayley" di Alessio Filisdeo è un romanzo horror-noir dalle suggestive atmosfere gotico-vittoriane. L'autore omaggia i grandi classici della letteratura fantastica (come, ad esempio, "Dracula" di Bram Stoker) calando la sua storia nelle fumose atmosfere della Londra di fine Ottocento e adottando uno stile ricercato e ricco di termini desueti, tipico delle opere dell'epoca. Mescolando storia e finzione, Alessio Filisdeo intreccia un mistero che si dipana a poco a poco, con numerosi colpi di scena e con un cambiamento del punto di vista della narrazione nella parte centrale del romanzo, espediente narrativo piuttosto insolito ma decisamente interessante. Il volume si apre infatti con una lettera firmata dal detective Allan DeWitt dell'Agenzia Investigativa Pinkerton (in cui il detective riporta orrori indicibili in merito ad un caso che gli è stato assegnato) e prosegue con una narrazione in terza persona fino al momento in cui i lettori non incontrano nuovamente il detective DeWitt: da quel momento in avanti il punto di vista cambia e passa al detective, che diventa così narratore in prima persona.
Il ritmo del romanzo è rapido, con personaggi ben delineati e incisivi. Soprattutto Laura, la protagonista, è un personaggio forte e dal passato difficile e travagliato, che ci viene rivelato in una lunga digressione proprio dalla voce della ragazza stessa e che rappresenta il "giro di boa" dell'intero romanzo. Ma anche Sebastian Wincott custodisce gelosamente alcuni "scheletri nell'armadio", è proprio il caso di dirlo. Come Laura, anch'egli nasconde segreti inconfessabili, mostruosità inenarrabili che però, dinanzi agli orrori compiuti a Whitechapel, ci fanno domandare chi siano effettivamente i veri mostri della storia, se chi si nasconde nell'oscurità o chi non bada a nulla pur di raggiungere i propri scopi.
Misteri, intrighi, complotti, creature sovrannaturali e sette esoteriche: "Il mistero di Virginia Hayley" è questo e molto altro. Non mi soffermo oltre per evitare spoiler, ma, attingendo a numerose tematiche intramontabili della narrativa di genere, Alessio Filisdeo dà vita ad un emozionante (urban) fantasy vittoriano, ideale per tutti quei lettori appassionati della Londra del passato ma anche per tutti coloro che amano misteri e gialli da risolvere... con un pizzico di paranormale!
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