INTERVISTA ALL'AUTORE ANGELO BERTI: PAUL VERLAINE. IL FIORE DEL MALE

INTERVISTA ALL'AUTORE ANGELO BERTI
Bentornati alle interviste del giovedì de Il Salotto Letterario e de Il Salotto Creativo del gruppo Facebook MyMee-Express Yourself. Oggi diamo il bentornato ad Angelo Berti in occasione dell'uscita del suo nuovo romanzo "Paul Verlaine. Il fiore del Male" edito da Watson Edizioni per la collana Ritratti. Accomodiamoci e lasciamo a lui la parola...
Ciao Angelo, bentornato nel mio Salotto. Raccontaci qualcosa di te. 
Ciao Caterina! Grazie per ospitarmi ancora nel tuo salotto. Ho raggiunto un’età dove gli obiettivi assumono contorni più concreti e immediati. Come la pensione! Che però è ancora troppo lontana. 
Amo scrivere, ma non riesco a definirmi scrittore, forse perché la definizione mi fa pensare alla scrittura più come a un dovere piuttosto che a una passione. Ciononostante cerco di mantenere un approccio professionale all’attività. Per il resto sono un inguaribile ottimista innamorato della vita e della mia cagnolina Arya! 
Il tuo romanzo “Paul Verlaine. Il fiore del Male” è il tuo ultimo romanzo per la collana Ritratti di Watson Edizioni. Di cosa tratta e come è nata quest’opera? 
Ti dispiace se inverto la risposta? Era il 2018, quando Ivan Alemanno mi ha parlato di questa idea, che mi ha subito intrigato moltissimo. Il concetto della collana è creare una storia inserendo un qualsiasi personaggio storico o popolare (senza alcun limite, da Giulio Cesare a Maradona) in un’ambientazione fantastica, mantenendo, però le caratteristiche caratteriali del personaggio. Per esempio non è possibile descrivere Adolf Hitler come un pacifista incallito! Inizialmente ero indeciso tra Salgari, Rasputin o Lombroso, poi scorrendo in rete sono incappato, non ricordo come, in Verlaine e leggendo che sua madre aveva sulla mensola del caminetto i feti dei suoi aborti, è scattata la scintilla. Da qui ho iniziato a documentarmi. Ho letto tutte le biografie di Verlaine (quelle ufficiali sono solo due e scritte dallo stesso biografo, Stefan Sweig), ho letto molte sue poesie e poi sono passato a Rimbaud e a Baudelaire. Senza tralasciare un approfondito studio degli avvenimenti che hanno caratterizzato quell’epoca. Poco alla volta si è delineata in me un’idea pericolosa per uno scrittore. Scrivere una nuova biografia di Verlaine in prima persona, non limitandomi a una narrazione avulsa dai sentimenti (questo sarebbe stato facile), ma invece penetrando nel suo animo e inserendolo in una storia Psycho-Horror. Ho rischiato molto immedesimandomi in lui e creando una forte empatia con quelle che ritenevo le sue emozioni e le sue paure, vivendole e a volte confondendole con le mie. Ma penso di essere riuscito a produrre un buon lavoro. 
In breve ho fatto che quello che fa un attore per interpretare un personaggio, con la conseguente difficoltà, poi, di doverne uscire. 
Senza svelare niente della trama, posso però dire che ho costretto anche Verlaine a un’immedesimazione! 

Quali sono a tuo avviso i tratti più peculiari che hai riscontrato nel personaggio di Verlaine? 
Per come l’ho letto e interpretato, Verlaine soffriva di un forte senso di solitudine. Era sempre alla ricerca dell’approvazione degli altri, di cui si nutriva spasmodicamente, ma che temeva anche. Ha vissuto un’infanzia semplice, chiuso nella bolla di affetto della madre e della cugina, tanto che non poteva non innamorarsi di uno spirito libero e ribelle come Rimbaud. Per poi rendersi conto di non potere essere come lui. Soprattutto che Arthur non poteva essere solo per lui. E ne soffriva, fino a diventare ossessione e poi pazzia. Un personaggio, in poche parole, molto travagliato. 

Che cosa ha rappresentato per te questo viaggio all’indietro nel tempo? 
Hai ragione! In effetti non ci avevo ancora pensato. Se è vero che c’è stata un’immedesimazione, altrettanto ho compiuto un viaggio nel tempo. Forse è stata la cosa più difficile: rendersi conto che il mio essere si sarebbe adattato molto bene all’epoca. In effetti ho sempre pensato di essere nato nel secolo sbagliato, anche se, confesso, mi ci trovo molto bene. 

Progetti per il futuro? 
Causa Pandemia e cancellazione di tutte le fiere, l’uscita di un fumetto (con Plesio editore) ispirato al mio racconto "Heterochromia" è slittato a data indefinita. Se non succede niente, sempre con Watson Edizioni dovrebbe uscire, entro fine anno, un mio ritorno al Fantasy, con "Kuto"! Su questo romanzo è necessaria una premessa. Scrivere "Verlaine" in prima persona è stato talmente impegnativo che per un poco ho continuato a immedesimarmi nei personaggi che scrivevo. Infatti anche "Kuto" è scritto in prima persona. È stata una terapia indispensabile per riuscire a distaccarmi gradualmente da quello che chiamo “effetto Verlaine”! Ma la sorpresa più importante sarà nel 2021. Ancora non posso svelare niente, ma grazie a Ivan Alemanno, ci sarà il ritorno di un personaggio molto amato dai lettori. Ma non farmi dire altro.
Ringrazio di cuore Angelo per essere stato in nostra compagnia oggi. Vi ricordo che potete seguirlo su Facebook e che "Paul Verlaine. Il fiore del Male" è disponibile sullo shop di Watson Edizioni e, ovviamente, su tutti i maggiori store online.

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