LE RECENSIONI DEL SALOTTO: SHERLOCK HOLMES. UN'INDAGINE FISIOGNOMICA

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Salvatore Modugno, Sherlock Holmes.Un'indagine fisiognomica, ABEditore
Illustrazioni di Diana Daniela Gallese



L'AUTORE
Salvatore Modugno, molfettese, classe 1988, è diplomato in Grafica d'Arte presso l'Accademia di Belle Arti di Bari e lavora come fumettista, grafico e impaginatore freelance. È stato per quattro anni cultore della cattedra di Anatomia Artistica presso l'Accademia di Belle Arti di Bari. Ha all'attivo diverse pubblicazioni come disegnatore e autore, quali l'antologia a fumetti "Fumettisti contro Youtubers" (Blatta Production, 2018), "I diari di Federico II - Omnibus" (Quorum, 2018), l'antologia di saggi "Le parole sono importanti" (DOTS, 2018). È inoltre membro fondatore del collettivo artistico pugliese "Psicoscimmia", nato nel 2017, che produce semestralmente l'omonima rivista autoprodotta di fumetto, illustrazione e narrativa. Ha anche una vita notturna come stand up comedian.

L'ILLUSTRATRICE
Diana Daniela Gallese (11/02/1994), laureata in grafica e illustrazione presso l'Accademia di Belle Arti di Macerata, è un'illustratrice di genere fantastico gotico. Ha conseguito negli anni vari premi di pittura in Abruzzo, la sua regione natia. Attualmente collabora con case editrici come illustratrice ed è insegnante di disegno in vari corsi per bambini. 

LA TRAMA
Nell'epoca in cui Sherlock Holmes e Conan Doyle incantano i lettori di tutto il mondo presentando la celeberrima scienza della deduzione, altre discipline affiancano la scienza ufficiale e finiscono irrimediabilmente per confluire nei metodi investigativi del più grande detective di tutti i tempi: la fisiognomica di Lavater, la frenologia di Gall e soprattutto l'antropologia criminale di Cesare Lombroso, considerato allora un luminare della scienza forense. Ecco che il celeberrimo detective si trova quindi a fronteggiare individui spesso grotteschi e spaventosi, geni macrocefali e stranieri dalla pelle bruna e dai tratti animaleschi. 
Nel saggio in oggetto la fisiognomica viene esaminata e raccontata attraverso i volti dei protagonisti dei 62 racconti canonici del ciclo del più celebre personaggio di Sir Arthur Conan Doyle, presentandoci un'epoca in cui perfino nei cosiddetti "gialli" il più brutto era anche il più cattivo, a dispetto di quell'insospettabilità che ha costituito il successo nel genere letterario nel secolo successivo. 

LA RECENSIONE
C'è stato un tempo in cui, nei racconti polizieschi, l'assassino era quasi sempre il personaggio più brutto e cattivo. Non certo l'ultimo di cui avreste sospettato.
A pensarci oggi può suonare quasi paradossale. Che gusto poteva provare un lettore nell'appassionarsi ad un mystery in cui era chiaro quale dei personaggi fosse la mela marcia?
Eppure parliamo del giallo di prim'ordine, che vede protagonista il capostipite di tutti gli investigatori di carta e inchiostro, nato in quella che può essere considerata la madrepatria del genere. Siamo in piena Inghilterra vittoriana e il nostro mastino è il leggendario Sherlock Holmes. Certo non si può dire che il suo creatore, Sir Arthur Conan Doyle, fosse uno sprovveduto o un pessimo scrittore, visto il successo che i suoir acconti hanno riscosso (e continuano a riscuotere a distanza di quasi centocinquant'anni) in tutto il mondo. Allora come si colloca questa dissonanza all'interno della sua opera e del genere letterario che ha indubbiamente contribuito a fondare? 


Fisiognomica: secondo il dizionario Garzanti, la "disciplina che si propone di dedurre i caratteri psicologici e morali di una persona dal suo aspetto fisico e dalle espressioni del volto". 
Nel suo "Sherlock Holmes. Un'indagine fisiognomica", Salvatore Modugno ripercorre insieme ai lettori la storia e l'evoluzione di questo studio attraverso i personaggi di Sir Arthur Conan Doyle, il creatore del celeberrimo detective Sherlock Holmes. Il cinema e la televisione lo hanno immortalato sotto innumerevoli punti di vista, basti pensare per esempio ai film di Guy Ritchie con protagonista Robert Downey Jr o lo Sherlock di Benedict Cumberbatch, solo per citare due fra le opere più moderne. Ma chi ha avuto modo di imbattersi anche solo di sfuggita nelle opere di Conan Doyle avrà di certo notato un'attenzione quasi ossessiva per le descrizioni dei suoi personaggi - e non solo perché utili ai fini della risoluzione dei casi.



Dopo una breve spiegazione in merito alla storia della fisiognomica, riprendendo il concetto greco del kalos kai agathos (καλὸς καὶ ἀγαθός), in cui ciò che è bello corrisponde a ciò che è buono, Modugno passa ad illustrare le teorie di J. K. Lavater, "l'uomo che rilanciò, prima in Germania e poi nel mondo, una vera e proprio mania per la fisiognomica, facendone una pseudo-scienza a metà tra il filosofico e il chiromantico". La teoria di Lavater era basata su un sistema di silhouette a cui seguiva una decodificazione del volto per poter denotare le diverse tendenze di ogni individuo. Ecco dunque comparire persone dai "menti decisi e mandibole squadrate", come ad esempio lo stesso Sherlock Holmes descritto dagli attenti occhi di Watson, o dagli "sguardi intensi e nasi arcuati", tipici dei personaggi più pericolosi e crudeli.


Salvatore Modugno continua poi citando altri studiosi, fra cui F. J. Gall e C. Lombroso, l'antropologo italiano fondatore della criminologia, spiegando le loro teorie e portando nuovi dettagli dei personaggi dalle opere di Conan Doyle, come ad esempio "Il mastino dei Baskerville". E parlando di mastini, è proprio ad analogie e parallelismi zoomorfi che l'autore dedica l'ultimo capitolo del suo volume, portando ad esempio le svariate similitudini animali tramite le quali Conan Doyle descriveva talvolta i suoi personaggi. Questi "escamotage" - come vengono definiti da Modugno - appartengono alle teorie e alle simbologie di Aristotele, Giovan Battista Della Porta, ma soprattutto di C. Le Bron, pittore francese di metà Seicento della corte di Luigi XIV che per primo "formulerà un concetto di fisiognomica che possiamo considerare l'anello di congiunzione tra le teorie cinquecentesche (Leonardo, Della Porta e Cocles) e la frenetica escalation di teorie settecentesche" in quanto egli, nei suoi dipinti, porterà "al suo apice assoluto l'aspetto zoomorfo di questa scienza", incidendo uomini-gatto o uomini-rapaci.

 
"Sherlock Holmes. Un'indagine fisiognomica" è un'opera estremamente curata e dettagliata che soddisferà la curiosità di tutti i lettori, siano essi esperti di Conan Doyle o meno. Salvatore Modugno ripercorre in maniera fruibile e discorsiva la storia della fisiognomica, ma il punto di forza del volume sono gli innumerevoli esempi riportati per esemplificare al meglio ogni caratteristica menzionata. La nostra fantasia sarà ulteriormente stuzzicata anche dalle inconfondibili illustrazioni in bianco e nero dell'artista Diana Daniela Gallese, superbe miniature che contribuiscono ad impreziosire questo volume da collezione targato ABEditore. 

Siete pronti ad aprire la porta per tornare al 221b di Baker Street? Holmes e Watson vi stanno aspettando...

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