INTERVISTA ALL'AUTRICE MAGALI ALBONICO

INTERVISTA ALL'AUTRICE MAGALI ALBONICO
Bentornati al puntualissimo appuntamento delle interviste del giovedì de Il Salotto Letterario e de Il Salotto Creativo del gruppo Facebook MyMee-Express Yourself. Oggi conosciamo Magali Albonico, autrice del romanzo fantasy "I due mondi" edito da PAV Edizioni, in un incontro davvero particolare.
Siete comodi? Benissimo, partiamo!




"I DUE MONDI" 
DI MAGALI ALBONICO

Ed eccomi qua a parlarvi di come ho realizzato uno dei miei più grandi sogni. Mi chiamo Magali Albonico, ho 25 anni e adesso abito a Champdepraz. Ma questa storia non inizia da dove sono ora, poiché è iniziata molto tempo fa. Risiedevo con i miei genitori in un paesino della Valle d’Aosta chiamato Gressan, fra colline verdi e campi di meli. Ed è qui che la mia storia ebbe inizio, quando per la prima volta varcai le porte della scrittura. Ero in terza media, avevo soli 14 anni, e con un bando speciale, ricordo, ci fu concesso un buono di 700€ per comprare un portatile, ero al settimo cielo quando i miei genitori me lo acquistarono. Ho fatto di tutto con quel pc, film, giochini, ascoltavo musica come i CASCADA, facevo un sacco di collage di foto con i miei cartoni preferiti, creavo video ricordi ed infine, ma non meno importante, ci ho scritto il mio libro. A scuola non era tutto rosa e fiori, le mie medie sono state burrascose a dire la verità, non che in famiglia fosse tanto meglio. In classe ero la più piccolina, di corporatura e di altezza, no passava giorno in cui non mi prendessero in giro, nessuno voleva stare realmente con me, i dispetti erano all’ordine del giorno, pasticci sui diari e nei quaderni, tirate di capelli, mi ritrovavo sempre qualcosa di orrido nello zaino scolastico e quella volta della cacca di cane sui pantaloni? Poi, non contenti, mi rubavano la merenda, ooh i miei adorati Babybel, quanti non ne ho potuto mangiare. Ero semplicemente, ed innocentemente, diversa dagli altri, avevo altri obbiettivi, altre preferenze, mentre tutti i miei compagni non pensavano altro che a fidanzarsi ed avere una vita sociale, io pensavo a divertirmi e a godermi la mia ‘’Fantasia’’, quei compagni non sono mai stati parte di me. A casa forse non lo davo molto a vedere, sono sempre stata molto estroversa e loquace sì, ero forte, lo sono ancora, e mai ho smesso di credere in me, di fatto in quei tempi mi rifugiai fra i miei sogni, così non mi sono mai sentita sola. Uscivo praticamente tutti i giorni, mi ritrovavo in giardino con la mia migliore amica Elena e giocavamo, giocavamo per ore e ore assieme. Ci inventavamo delle storie con personaggi e poi le interpretavamo, così pian piano quei ‘Sogni’ per me divenivano certezze. Parlavamo con gli alberi, creavamo magnifici incantesimi, tutto a lasciar sfogo alla nostra immaginazione che poi realtà diveniva. Ma con il mio pc, è con lui che la vera magia avveniva, con quel grosso sacco di avventure e di paure, ed il mio computer portatile, iniziai a scrivere. Fu divertente all’inizio, moltissimo e ve lo giuro, lo è tuttora, adoro scrivere. Ogni sera scrivevo, per ore e ore fin quando la mamma non mi diceva che era l’ora di andare a dormire. Successivamente finalmente quell’ultimo anno di scuola finì e con gran fatica, passai l’esame di terza media. Mi preparai, successivamente, per una nuova, e aggiungerei infine, avventura. Iniziai le superiori, certo non mi scelsi una scuola facile. Frequentai l’ISITIP di Verrès, indirizzo meccanico, ed era tutto favoloso. La scuola, i laboratori e parte dei compagni. Siccome era un indirizzo molto ‘maschile’, ero l’unica ragazza e quindi i dispetti non si fecero di certo aspettare nemmeno in quella scuola nuova. Ricordo mi usavano come schiavetta, mi facevano pulire le loro cose, ricopiavano i miei compiti, insomma anche lì fu difficile integrarsi. Chi mi spintonava, chi mi gettava via il diario dal banco, la mia fortuna in quegli anni fu avere dei buoni professore, che bloccarono in tempo queste ripicche, dando delle note o meglio segnando degli esercizi in più per casa e anche se questo subito non aiutò ad integrarmi all’interno della classe, quanto meno smisero in fretta di stuzzicarmi. Tutto ciò non mi creava disagio, non me lo aveva mai creato, perché anche in quei momenti, se ne avevo bisogno mi bastava chiudere gli occhi e tornare a sognare. Mi ero fatta degli amici, e alla fin fine mi divertivo, anche se cullata fra i miei sogni stavo alla gran lunga meglio. Il maggior problema per me, in quegli anni furono i ‘Temi’ di Italiano. Ogni qual volta che ne scrivevo uno, mi veniva detto ‘scrivere non fa per tè’. Io, sapete, sono dislessica, e fu anche per questo che da sempre i ragazzini mi tormentavano. Io ero quella che poteva avere tempo in più, era quella che ogni tanto veniva ‘aiutata’, quella che poteva usare tabelle, dizionario, formulari, calcolatrice. Mi prendevano in giro quando non riuscivo nello svolgimento di un problema, perché non sapevo le tabelline, perché per imparare un testo ci mettevo il triplo del tempo, perché invertivo le lettere mentre leggevo, perché scrivevo sbagliato, insomma per un sacco di cose, la dislessia ancora non era così ‘conosciuta’. Ciò non mi aiutò molto nel percorso della mia vita, così alle superiori accantonai quel mio gran sogno di diventare scrittrice e il mio libro si interruppe a pochi capitoli dalla fine, finito nel mio cassetto dei ricordi. Il percorso scolastico andò avanti, ed io, ancora una volta, seppur le difficoltà pressanti, mai mi fermai. Nelle varie estati trovavo sempre qualche lavoretto, barista, pulizie, pensione per animali ove ricordo un cane mi azzannò il braccio, tuttora ho le cicatrici, tutte avventure che ricordo con gran gioia, anche se dolorose. Poi, ricordo, partii per la Tunisia per tre mesi e mezzo, neanche compiuti i miei 18 anni, iniziai la mia carriera da Animatrice. Avevo svolto, durante un’Estate un corso per animatori, e così mi lanciai subito nel mondo del lavoro di Animazione. Avevo voglia di lavorare, conoscere gente, fare cose nuove ed imparare, come tuttora, non ho paura dei rischi, vado avanti a testa alta. Nell’estate dopo la maturità, iniziai a lavorare in un asilo nido, oramai quasi 5 anni fa. Il lavoro era duro e stancante, ma c’erano anche parecchi tempi morti. Di fatto un giorno mi portai al lavoro quel grosso e vecchio pc portatile di tanti anni, così per cavoleggiare un po’ e lo ritrovai. Ritrovai quel vecchio manoscritto, in una cartella nascosta, lontana da tutti gli sguardi indiscreti di chi utilizzava quel computer e così lo riaprii. Rilessi e rilessi, e corressi quei lunghi capitoli, ma senza mai andare avanti. Modificai i testi, la mia narrazione cambiò più volte. Ricordo all’inizio, Aki, il protagonista del mio romanzo, non era una volpe umanoide. Era una fatina antipatica e senza carattere. Poi divenne una volpe, ma ancora non era lui il protagonista, lo era Yukari la ragazza Angelo. Poi però, a forza di scrivere e dargli carattere, m’innamorai io stessa di quella volpe e decisi di dargli una forma. Così assunse una forma umana, acquisii potere e potenza e divenne il nostro protagonista. Da fata femmina, a figaccione volpe. Mi rammento in quel periodo mandavo a mio padre i capitoli per correggerli, ricordo non ne poteva più! Provai a mandarli allora anche alle mie due migliori amiche, ma fra un ‘si ti aiutiamo’ e un ‘sicuro lo leggo’, mai lo toccarono. Così per una seconda volta, riabbandonai quel maledetto romanzo. Dai non se ne poteva più, senza qualcuno che ti sproni davvero ad andare avanti, è difficile proseguire. A 23 anni, mi trasferii a Champdepraz, ed è qui che dopo essermi comprata un nuovo computer fisso, ri-iniziai a distanza di anni a ri-innamorarmi della scrittura. Io per tutta una vita, ho letto di storie fra mostri come zombie, vampiri, licantropi, il fantasy fa parte di me, lui e tutte le sue stranezze, e volevo avere la mia storia ero decisa a concludere il mio Romanzo. Così mi decisi a finire quel manoscritto, scrivendo gli ultimi 4 capitoli. Sta volta non chiesi a mio padre per la correzione, ma mi appellai ad un’agenzia di correzioni di bozze, la ‘bozze rapide di Beniamino Soressi’. Con loro per un anno ho svolto un grosso lavoro, fra e-mail, dubbi, correzioni e soldi, il percorso di editing fu davvero lungo, lunghissimo ma finalmente il manoscritto era finito! Provai anche a disegnare i miei personaggi, ma non erano la ‘fine del mondo’ e di sicuro me li immaginavo diversi. Ma li inserii all’interno del libro lo stesso. Con la ‘beniamino sorressi’, iniziammo il nostro percorso in ricerca di qualche casa editrice che volesse comprare il mio libro. Non ci volle molto, neanche una settimana e ricevetti 4 proposte, leggendo i contratti quello che faceva più per me era quello della PavEdizioni. Così firmai il contratto e mi lanciai in questo nuovo mondo. Pochi secondi dopo aver firmato mi venne in mente la mia cara amica Elena D’Ippolito. Lei e le sue fantastiche doti da disegnatrice che ha sempre avuto, con lei che da piccole sognavamo mondi incantati e magie, a lei proposi le animazioni del mio libro e non avrei accettato un no. Poverina si sacrificò moltissimo, fra le notti insonni e gli altri lavori, finalmente finimmo la costruzione del libro ‘’I DUE MONDI’’. 
E lasciatemi dire non lo faccio per i soldi, non lo faccio per la gloria, ma semplicemente volevo far tornare a sognare la gente, seppur per 200 pagine. 
Ed eccoci qui alla fine di questo percorso, con il mio libro in mano, che ancora oggi mi insegna che NON BISOGNA MAI ARRENDERSI, che volere è potere, solo così i sogni possono divenire realtà. E credetemi, questo è un mondo magico, alle volte basterebbe chiudere gli occhi e guardarlo con il cuore e anche se di fronte allo sguardo delle persone ‘normali’ apparirò ‘strana’, io non smetterò mai di credere alla Magia, perché behh io ‘normale’ non lo sono mai stata.

Ringrazio Magali per essere stata in nostra compagnia oggi. Vi ricordo che potete trovarla su Facebook e Instagram per restare sempre aggiornati con ogni novità e che il suo romanzo è disponibile sul catalogo della casa editrice e su tutti i maggiori store online.





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