CINQUE DOMANDE PER... ALBERTO TACCA

CINQUE DOMANDE PER... ALBERTO TACCA
Bentornati agli speed date letterari del Salotto. Oggi ho il piacere di ospitare per la seconda volta Alberto Tacca che ci parlerà del suo nuovo romanzo, "Caccia senza confini", sequel de "Le radici estirpate" e sempre edito da PAV Edizioni. 



Ciao Alberto e bentornato nel mio Salotto. Di recente è uscito il tuo nuovo romanzo, “Caccia senza confini”, sequel de “Le radici estirpate”, entrambi editi da PAV Edizioni. Potresti dirci di cosa tratta questa tua nuova opera?
Ciao Caterina e grazie per l’invito. Sì, da qualche mese è uscito il mio secondo romanzo, purtroppo in un periodo poco propizio per le presentazioni. Ho pubblicato ancora con PAV Edizioni di Roma, mi trovo bene con questa casa editrice. Cosa posso dirti di questo lavoro? E’ un romanzo storico, ormai il mio settore è quello. Questo libro è il seguito del mio romanzo d’esordio “Le radici estirpate” ed è ambientato in Medio Oriente. Precisamente in Israele, in un periodo storico che va dal 1948 (anno della fondazione dello stato ebraico) al 1970. Sostanzialmente, i lettori troveranno gli stessi protagonisti del libro precedente, con qualche variazione. Parlerò della crisi di Suez del 1956, delle missioni in Europa del Mossad per catturare i criminali nazisti, della guerra dei Sei Giorni. Ci sarà ovviamente spazio per vicende personali e d’amore, ma non voglio aggiungere altro.

Da entrambi i romanzi emerge la tua grande passione per la storia e per Israele. Come mai la scelta di questo Paese?
La storia è la mia grande passione, sin dai tempi di scuola era per me un divertimento e non una materia di studio. Negli ultimi anni ho letto chili (mi piace esprimermi con questa unità di misura) di libri sul Medio Oriente. Poi, sono stato una ventina di volte in Israele, ormai conosco più Tel Aviv che il mio comune. Ho anche delle amicizie in quel meraviglioso paese, diciamo che era praticamente scontata l’ambientazione dei miei libri laggiù.

Nei tuoi romanzi, i protagonisti interagiscono con personaggi storici realmente esistiti. Potresti dirci qualcosa di più in merito e a come sei riuscito a dar loro vita? Quale percorso di studio si cela dietro le pagine?
Come ti ho detto, amo la storia, e quando scrivo un romanzo voglio che la trama sia ambientata in un contesto che cerco di dettagliare con la massima precisione. Date, luoghi, eventi, nulla voglio sia a caso. Soprattutto, nei miei libri ci sono personaggi storici che prendono vita e sono quasi dei co-protagonisti. In “Caccia senza confini”, ad esempio, volti noti come Ben Gurion, Moshe Dayan e Ariel Sharon sono presenti in molte pagine ed interagiscono con i protagonisti, che invece sono di mia pura fantasia. E’ una cosa che mi piace molto, adoro dare vita a queste figure ormai relegate nei libri di storia.

“Caccia senza confini” inizia con una dedica molto speciale. Ti andrebbe di parlarci del significato e dell’importanza che ha per te?
Questo libro l’ho dedicato ai miei genitori e a mia sorella, ma soprattutto al mio grandissimo amico Paolo. Lui e suo figlio Gianmaria hanno combattuto per lungo tempo contro una grave malattia che purtroppo ha portato via il ragazzo ad inizio anno. Non potevo non ricordarli all’inizio del libro.

Stai pianificando o stai lavorando a qualche progetto per il futuro?
“Caccia senza confini” è il seguito di “Le radici estirpate”. Non dico nulla, ma non dovrebbe esserci un due senza tre. Intanto, mi auguro che questo lavoro sia apprezzato.

Ringrazio di cuore Alberto per essere stato in nostra compagnia oggi. Vi ricordo che potete trovare il suo romanzo sul catalogo della casa editrice e sui maggiori store online.

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