LE RECENSIONI DEL SALOTTO: L'EREDITÀ
LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Gianmaria Ghetta, L'eredità, Delos Digital Heroic Fantasy Italia
A cura di Alessandro Iascy e Giorgio Smojver
Cover e illustrazioni interne di Pietro Rotelli
L'AUTORE
Gianmaria Ghetta è nato a Trento il 10 aprile 1977. Vive a Rimini dal 2003 dove si occupa di marketing per un’azienda informatica. Ha conseguito la Laurea in Storia Contemporanea presso l’Università di Bologna nel 2002.
Cresciuto in Val di Fassa, tra i maestosi scenari alpini delle Dolomiti, è sempre stato affascinato dalla natura selvaggia e dalla letteratura avventurosa. I classici di Salgari, Verne, Stevenson, Cooper, London, Dumas, ecc., lo hanno aiutato a scoprire anche la letteratura fantastica, facendolo innamorare di autori come Tolkien, Howard, Burroughs, Lovecraft, Eddings, Leiber, Gemmell, Moorcock, ecc. Sposato e padre di due figli, tra gli altri interessi, oltre alla lettura e scrittura, annovera l’escursionismo alpino, i boardgame/wargame, il cinema (con un amore speciale per l’epopea western) e la storia militare, di cui è appassionato cultore.
Attualmente sta lavorando a vari progetti, tra cui un ciclo di racconti sword and sorcery, ambientati in un mondo secondario di sua invenzione.
LA TRAMA
Passato e presente viaggiano su sentieri diversi… Ma quando il giovane studioso Yosef Malach riceve un invito che non può rifiutare, queste due strade si uniscono in un feroce turbine di ferro, sangue e magia.
Gerusalemme, oggi. Galilea, 67 d.C. Il tempo e la storia si compenetrano per dare vita a un’incredibile epopea.
Yosef Malach è un giovane storico che sogna una carriera accademica; un invito misterioso lo catapulterà da un presente fatto di studio e ricerche, in un passato remoto, dove guerra, morte, mostri e magia si intrecciano senza tregua per decidere il fato di un popolo.
LA RECENSIONE
Yosef Malach camminava a passo svelto, percorrendo le strade silenziose e quasi deserte di Gerusalemme Est. Si era alzato all'alba, sgattaiolando via senza far rumore dal piccolo appartamento che condivideva con il compagno di studi, nel tentativo di non svegliarlo. Ruben si era addormentato a notte fonda, crollando sopra la collinetta di libri accatastata sul tavolo del salotto, sconfitto dall'implacabile connubio tra il sonno arretrato e la storia delle comunità ebraiche nel periodo delle crociate. Povero Ruben! Quel progetto, che avevano intrapreso grazie a un prezioso assegno di ricerca, si stava rivelando ancora più faticoso del previsto, ma entrambi avevano deciso di impegnarvisi con tutte le forze. Erano ben consapevoli, infatti, che un lavoro di alto livello avrebbe potuto attirare l'attenzione dei pezzi grossi dell'Autorità Israeliana per le Antichità, aprendo porte del mondo accademico che fino a quel momento, nonostante tutti i loro sforzi, erano rimaste sempre ostinatamente chiuse. Accelerando l'andatura, oltrepassò una rotonda e imboccò Sultan Suleiman Street, senza badare alla coppia di soldati che percorrevano il marciapiede con sguardo assonnato, probabilmente impazienti di terminare il servizio di ronda e raggiungere gli alloggiamenti, lasciandosi alle spalle il freddo e la noia del pattugliamento notturno.
Yosef Malach, giovane studioso all'Università di Gerusalemme, viene convocato dal professor Yehoshua bar Meir, storico di fama internazionale, con uno strano messaggio. Yosef quasi non riesce a credere ai suoi occhi, gli sembra impossibile che una celebrità del calibro di bar Meir possa interessarsi a lui. Il suo stupore aumenta ancora quando bar Meir lo fa entrare nel proprio studio e gli mostra dei documenti eccezionali, che parlano dell'assedio di Jotapata, in cui Romani ed Ebrei si scontrarono in un estenuante assedio durante la rivolta giudaica. Come mai bar Meir ha tenuto segreti quei reperti? Ma soprattutto: perché ha intenzione di mostrarli a Yosef? Dalla Galilea del 67 d.C. emerge un segreto sepolto dalle sabbie del tempo e un'eredità che solo Yosef può accettare.
Un mondo lontano, fatto di storia e magia. Una terra dilaniata da scontri sanguinosi fra realtà diverse e inconciliabili. L'eredità di Gianmaria Ghetta è un suggestivo fantasy a sfondo storico che si articola fra storia, leggenda e sanguinose lotte. L'autore attinge dall'universo biblico e dai miti del Vicino Oriente per dar vita a eventi avvenuti più di duemila anni fa, portando all'attenzione dei lettori l'assedio di Jotapata ad opera dell'esercito romano contro la resistenza ebrea. Difficile però stabilire chi sia il vero nemico: Roma o la Galilea? Nel mondo dipinto da Gianmaria Ghetta non ci sono solo bianco e nero, o fazioni giuste e sbagliate. La storia è un continuo susseguirsi di continue zone d'ombra, di coraggio e tradimenti, di segreti e verità, e anche i protagonisti della storia incarnano alla perfezione le mille sfaccettature del romanzo: alternando i diversi punti di vista di Yosef ben Matityahu, eroe di Jotapata (poi passato alla storia con il nome di Giuseppe Flavio), e di Uriyel ben Roni, ebreo tra le schiere romane, Ghetta dà voce ai pensieri dei suoi protagonisti, al loro coraggio e ai loro ideali. Ci racconta le loro storie, storie di eroi di un mondo che non c'è più ma che ha ancora tanto da dire. Ci racconta di ciò che accadde sui due campi di battaglia, di oggetti magici e leggendari e di mostri oscuri e letali. Realtà e finzione si intrecciano, creando un perfetto equilibrio tra fantasy sword&sorcery ed eventi storici. Le pagine scorrono rapide sotto i nostri occhi, colme di colpi di scena, alcuni magistralmente illustrati da Pietro Rotelli. Lo stile colto ed elegante di Gianmaria Ghetta incanta i lettori, i quali avranno l'impressione di tornare indietro nel tempo e di tremare al clangore degli scontri, di respirare la polvere del campo di battaglia, di rivivere in prima linea l'assedio di Jotapata. E di scoprire insieme a Yosef - con meraviglia e anche un po' di timore - cosa sia questa eredità tramandata nei secoli.
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