LE RECENSIONI DEL SALOTTO: 24 A MEZZANOTTE

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
AA. VV., 24 a mezzanotte. Storie italiane dell'orrore, Officina Milena
A cura di Giuseppe Maresca & Luca Raimondi
Illustrazioni di Fabio Lastrucci
Prefazione di Claudio Chiaverotti


LA TRAMA
Vecchi cinema infestati, terrificanti nottate di Halloween, vampiri del passato con tutto il loro carico di fascino e morte, antichi sortilegi, strani riti africani, demoniache vendette, una droga che trasforma in zombi cannibali, sinistri B&B del profondo sud e inquietanti FAQ aziendali.
Questi gli ingredienti al sangue di 24 a mezzanotte, un'antologia di racconti ambientati nelle province italiane, dove vecchie e nuove tematiche horror si incrociano e si rinnovano tra presente e passato, tra realtà e leggenda, tra sole e tenebre.
Una visione cupa e sinistra del Belpaese, che vi condurrà nelle periferie della paura e nei centri cittadini dell'inquietudine in compagnia di 24 affilate penne dell'horror italiano.

LA RECENSIONE
24 a mezzanotte: 24 piccole storie dell'orrore tutte italiane da gustare una dopo l'altra prima dello scoccare dell'ora delle streghe. 
24 racconti firmati da altrettanti autori nostrani che trasportano i lettori negli anfratti più cupi e misteriosi dell'Italia, aprendo le porte all'incubo e all'immaginario.

Conosciamo così le periferie siciliane di "Periferie pasoliniane del Sud Italia" di Stefano Amato o la dagida di "Tutta quell'acqua" di Danilo Arona; entriamo nel cinema maledetto di "Pop-corn" di Corrado Artale o andiamo alla scoperta di strane tradizioni africane in "Nkondi" di Vincenzo Barone Lumaga. "Offryo" di Andrea Carlo Cappi cattura la nostra attenzione con un mistero davvero particolare, mentre la musica di "Anselmo sotto la pioggia" di Fabio Celoni sembra trasportarci in un "mondo altro" degno dei migliori incubi del nostro subconscio. Gli eventi di "Great Fire" di Maurizio Cometto si snodano invece sulle note dell'omonima canzone degli XTC, mentre con "Nemesi" di Antonio Ferrara scopriamo una variante nostrana del voodoo. "La Maria masca" di Antonella Ferraris riprende la figura della masca piemontese e "Come una falce di luna" di Pietro Gandolfi è un racconto horror/splatter ambientato nella notte di Halloween. Roberto Grenna propone invece una moderna storia di vampiri in "Tenebre dalla cittadella", mentre "Su Maimone", il toccante racconto di Andrea Guglielmino, ci fa conoscere un'antica divinità dell'acqua e della pioggia del folklore sardo. Fabio Lastrucci (l'illustratore dei racconti dell'antologia) risveglia invece una misteriosa creatura dal sottosuolo in "Sant'Angelo de' muschilli", mentre Nicola Lombardi ci commuove con la storia de "Le pie madri" e dei loro bambini perduti. "La frontiera del freddo" di Angelo Marenzana colpisce per il plot twist finale mentre "La tempesta dei morti" di Giuseppe Maresca rielabora in chiave fantascientifica la figura dello zombie. Anche "La sconfitta degli ultracorpi" di Angelo Orlando Meloni omaggia i baccelli alieni dal punto di vista di un insolito libraio, seguito a ruota da "Tac. Tac. Tac." di Gianluca Morozzi, racconto brevissimo e spiazzante. "Come te stanotte" di Massimo Padua è una storia dal sapore antico, quasi leggendario; "L'albino" di Barbara Panetta è un'oscura presenza che fatica a lasciare il mondo dei vivi, un po' come accade ai protagonisti de "Una splendida serata" di Biagio Proietti. "Qualcosa di molto interessante" (o quantomeno una cosa che non si vede tutti i giorni) è ciò con cui ha a che fare il protagonista creato da Luca Raimondi, mentre in "All'ora dei vespri: Omero" l'autrice Lea Valti propone una storia con uno stile davvero indimenticabile. L'ultimo racconto che conclude questa antologia è quello di Daniele Zito, "Circolare n°1456B F.A.Q." che - come preannuncia il titolo - è appunto l'elenco di tutte le domande più frequenti di un'azienda davvero fuori dal comune. 

24 a mezzanotte annovera al suo interno storie molto diverse l'una dall'altra, qualcuna legata ad antiche tradizioni del folklore italiano, altre che trattano temi più "moderni", ma tutte risultano accomunate dallo stesso background: l'Italia. Come scrive Claudio Chiaverotti nella prefazione all'opera, "fa più paura leggere o vedere una storia dove si sente parlare un dialetto italiano o i personaggi si muovono e agiscono nel nostro contesto geografico e culturale, perché è ancora più vicina a me, perché sento l'orrore che nasce alle mie spalle, e quindi può facilmente colpirmi all'improvviso dietro quella maschera di quotidianità". Ed è proprio dalla quotidianità che attingono gli autori dell'antologia: ogni racconto parte da una situazione vicina ai lettori e si trasforma sotto ai loro occhi, assumendo tinte horror, splatter, weird o giallo/noir. Gli autori dell'antologia sviluppano così in maniera diversa e con il proprio, inconfondibile stile temi e leggende appartenenti alle tradizioni italiane (e talvolta anche internazionali). Le loro parole scendono nel profondo dei nostri cuori e dei nostri sogni, emozionandoci e affascinandoci, e talvolta facendoci scoprire leggende o curiose tradizioni delle diverse regioni italiane. Ogni racconto è magistralmente illustrato da Fabio Lastrucci, che riesce ad immortalarne l'essenza e a fissare sulla pagina il momento più significativo di ognuno di essi. 

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