LE RECENSIONI DEL SALOTTO: T

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Alessandro Forlani, T, Independently Published




L'AUTORE

Alessando Forlani (Pesaro, 1972), Premio Urania 2011 e Premio Kipple 2012 con il romanzo I Senza-Tempo; Premio Urania - Stella Doppia 2013 con il racconto Materia Prima, pubblica per Delos Digital e Watson Edizioni. Fra i suoi titoli principali: Eleanor Cole delle Galassie Orientali; Clara Horbiger e l'Invasione dei Seleniti; Il Mondo nel Tramonto e Arabrab di Anubi (finalista al Premio Italia 2018 come migliore romanzo fantasy). I suoi prontuari di scrittura creativa Com'è facile scrivere difficile; Com'è facile diventare un eroe e Com'è facile vivere in Atlantide sono ormai dal 2014 fra i più venduti su Amazon.

LA TRAMA
Italia, 2025. L'istituzione del Pointless Act prevede la detenzione in un carcere di oblio per un'intera generazione che ha abbandonato gli studi, il lavoro e non riesce a inserirsi nella società. Sinistri "dormitori", ed un limbo di immaginari condivisi che diventa ogni giorno più reale. Una giovane ricercatrice, una giornalista freelance, un’immigrata clandestina, un docente universitario e un nerd terrorista sono vittime e oppositori dell'invisibile repressione fondata sugli studi della neuroscienziata Clara Muttertod, su avveniristiche tecnologie o su arti più spaventose. "T" è lo sviluppo personale di Alessandro Forlani del Progetto Thanatolia, ambientazione aperta da lui creata con Lorenzo Davia. Un romanzo distopico ed esoterico di orrori negromantici e di satira sociale.

LA RECENSIONE
Riso insipido nel piatto, le pozzanghere di soia, nubi verdi di wasabi, fiori in plastica e bacchette. 
E l'eco nera di una marea dal lido buio di fronte a loro. Filo spinato sul bagnasciuga, mitragliatrici fra gli ombrelloni. I giocattoli, gli stracci e i salvagente sulla sabbia. I lampi arancio sull'orizzonte di torpedini e cannoni, che affondavano le chiatte degli emigranti subeuropei. 
Lodovica alzò lo sguardo dai resti tristi del dopocena ai divisori di legno e tela con i dipinti di geishe e il Fuji, rotolò, con gli occhi azzurri, fra le sedie e i tavolini. 
Le cameriere in camicia rossa ferme in piedi alle pareti. O scivolavano a sbadigliare dietro i vasi di ceramica. Color oro, perla, enormi; made in Taiwan, Ming o Tojiki. Lo aveva letto su una rivista. 
La luce pallida e inospitale dei faretti alle pareti, l'alternanza bianco e bruno dell'intonaco crespato. 
Chiara, Micol, Monica e Hristina si abbandonarono sulle sedie e si versarono il sake, affogarono il silenzio nel tè verde raffreddato. Gli argomenti, le novità, i "dàièverooo?!" settimanali finiti in briciole sulla tovaglia con i chicchi e la tempura. 

Nell'Italia del 2025 essere uno sfaccendato è diventato un crimine. Dopo l'istituzione del Pointless Act, i NEET (not in education, employment or training) vengono internati per ordine della sinistra neuroscienziata Clara Muttertod e costretti a vivere in un limbo mentale pieno di orrori. E proprio un gruppo di NEET e di altre strane creature più o meno umane sono i protagonisti di T: loro malgrado si ritroveranno prigionieri delle spire della dittatura della Necromadre e costretti ad affrontare i loro peggiori incubi. 

Un romanzo disturbante e di un realismo preoccupante, quello di Alessandro Forlani, che volutamente porta ogni aspetto sociale all'esasperazione in una feroce satira del mondo moderno. T non è un libro semplice, né tantomeno rilassante. Si tratta di un romanzo che richiede tutta la vostra attenzione ma che non vi lascerà di certo insoddisfatti o privi di spunti di riflessione. Il lettore si troverà davanti una lettura sì "scomoda" - a tratti quasi spaventosa per l'intensità con cui i temi vengono trattati - ma allo stesso tempo anche ricchissima di riferimenti, dettagli e significati più o meno sottesi provenienti dal mondo letterario, da quello cinematografico o addirittura da quello dei giochi di ruolo, a dimostrazione dell'abilità dell'autore di poter plasmare la narrazione attingendo da ambiti anche molto diversi fra loro.
Ad esempio, i NEET hanno cartelle cliniche in cui, invece dei canonici dettagli ospedalieri, sono riportate caratteristiche quali forza, costituzione, saggezza e intelligenza, quasi fossero personaggi da gdr; uomini e donne sono attaccati ad un'enorme macchina che ricorda quella della saga di Matrix, che li rinchiude nella realtà alternativa del continente di Thanatolia (l'oscura terra di negromanzia e sepolcri creata da Alessandro Forlani e Lorenzo Davia), una realtà il cui confine è labile e che molto spesso si fonde con quella del nostro mondo, proprio come accade in Ubik di Philip K. Dick, in cui la linea di demarcazione fra ciò che è illusorio e ciò che non lo è non è sempre così facile da distinguere. In T, l'autore gioca su questa ambiguità, sovrapponendo e intersecando i diversi piani temporali e spaziali, intrappolando l'umanità in qualcosa di "oltre" e costringendola ad una letale partita a scacchi in cui le pedine sono solo schiave di un'entità oscura e venefica.
T è un romanzo di genere che potremmo definire ibrido, un connubio tra fantascienza distopica e fantasy S&S, caratterizzato dall'inconfondibile stile "cinematografico" di Alessandro Forlani: neologismi come "avvoltuomo", parole quasi onomatopeiche e ricche di suoni insoliti, registri diversi a seconda delle situazioni descritte, un ritmo serrato e reso ancora più incalzante dai dialoghi che creano una narrazione vivida, quasi tangibile. Scene, ambientazioni e personaggi sembrano quasi ricreare dei veri e propri tableaux vivants, che emergono dalle pagine e si animano intorno a noi, si incarnano in un film nero e orrorifico in cui i peggiori incubi del lettore sembrano diventare realtà.

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