INTERVISTA ALL'AUTORE MAURO LONGO

INTERVISTA ALL'AUTORE MAURO LONGO

Bentornati alle interviste del giovedì de Il Salotto Letterario e de Il Salotto Creativo del gruppo Facebook MyMee - Express Yourself. Oggi siamo in compagnia di Mauro Longo, autore dei romanzi il Decameron dei Morti, Guiscardi senza gloria e Il fabbricante di spettri
Siete pronti a conoscerlo? Accomodiamoci...


Ciao Mauro, benvenuto nel mio salotto. Raccontaci qualcosa di te.
Ciao e grazie per questo spazio. Sono italiano, ho 41 anni e vivo all'estero da un decennio: Germania, Irlanda, Spagna e adesso Croazia. Ho fatto a singhiozzo l'archeologo, il direttore di scavo e di museo, il giornalista, il copywriter e il social media specialist. Adesso mi occupo esclusivamente di editoria: sono autore, saggista e curatore di narrativa e librigioco, nonché game designer e content creator per giochi di ruolo, italiani ed esteri.

Come ti sei avvicinato alla scrittura?
Ho sempre amato leggere, giocare di ruolo e scrivere. Il mio punto di partenza pubblico è stato aprire un blog, ormai dieci anni fa, dove parlare di queste mie passioni. Ancora oggi, cambiando nomi e piattaforme, continuo quando posso a bloggare in italiano e inglese. Da quel momento in poi, scrivendo, postando, partecipando a concorsi e submission, ho cominciato a pubblicare e a veder pubblicati alcuni miei contenuti, e il lavoro è andato sempre aumentando...

Qual è il tuo genere preferito?
Adoro tutti i generi del fantastico, ma il mio preferito rimane il fantasy: non l'Urban Fantasy ma quello classico: Heroic Fantasy e Sword & Sorcery, specialmente di atmosfere italiche e mediterranee. Spesso e volentieri mescolo quegli stilemi a quelli del cappa e spada, del fantasy storico e dell'ucronia, perché non sono un grande estimatore dei cosiddetti “mondi secondari”.

Parliamo un po’ delle tue opere. Come sono nate? Di cosa parlano? Quali sono i temi principali?



A oggi ho tre romanzi pubblicati, tutti con case editrici diverse: il primo, il Decameron dei Morti, è un mash-up del celebre Decamerone, ambientato in una Firenze medievale ucronica dove la celebre Peste Nera è invece una “Peste Grigia” di morti viventi. Da questo spunto iniziale ho giocato molto con la materia originale per creare una vicenda fantastica di eroismo, sacrificio e speranza. 


Legato a questa storia, ma con un salto in avanti di quasi due secoli, è Guiscardi senza gloria, pubblicato da Acheron Books. Siamo ormai nel Rinascimento e i sopravvissuti alla Peste Grigia stanno riconquistando il mondo, scacciando ed eliminando gli ultimi morti viventi dalle varie regioni europee. In questo scenario di rinascita si muovono i protagonisti, impegnati in una caccia al tesoro di Marco Polo per tutta l'Italia. 


Diverse le premesse del mio ultimo romanzo, Il fabbricante di spettri, che è ambientato invece al tempo della battaglia di Lepanto (fine Cinquecento) e prevede una componente fantastica legata a spettri e paranormale. In tutti questi casi, l'elemento fantastico è solo un modo per parlare di grandi temi universali, come la guerra, l'ambizione, l'avidità, la ribellione e la lotta contro società decadenti e regimi oppressivi.

C’è un titolo di una delle tue opere che è particolarmente significativo per te?
Sto lavorando adesso a un nuovo romanzo, storico questa volta e privo di elementi fantastici, che parla di un importante episodio della storia della mia famiglia. Se dovessi riuscire a mettere su carta in maniera adeguata le sue tematiche e le sue vicende, sarebbe di certo la mia opera più sentita.

Da dove prendi ispirazione per scrivere?
Le idee non mancano mai: la storia, le esperienze personali, i generi di riferimento, quello che succede nel mondo anno dopo anno... l'ispirazione non è mai un problema. Il vero guaio è invece trovare il tempo e le forze di mettere tutto su carta in una forma adeguata e arrivare a un prodotto editoriale fatto e finito.

Ogni scrittore inserisce inevitabilmente una parte di se stesso nelle sue opere. C’è un personaggio in particolare che senti più vicino di altri?
È impossibile per me non trasporre qualcosa di mio nei personaggi che metto in scena. In Il fabbricante di spettri per esempio il protagonista è Bartimeo Beretta, un italiano (veneziano, per essere precisi) sempre in giro per il mondo, che a volte ha nostalgia di casa... ma una casa che non è mai quella a cui si sogna di tornare. In questo senso di nostalgia e vagabondaggio senza pace c'è molto di me.

Potresti raccontarci la tua esperienza con la casa editrice (o le case editrici) con la quale hai pubblicato?
Sono quasi tutte estremamente positive, tranne in un caso. Non ho problemi a lavorare gratuitamente, se questo viene chiarito in precedenza e ce ne sono le condizioni, ma in una specifica occasione c'è stato uno strano cambio di termini in corsa che mi ha dato molto fastidio, e da allora ho troncato ogni rapporto con le persone in questione.

Hai partecipato a qualche evento (o eventi) per promuovere il tuo romanzo?
Ne faccio in continuazione e fa parte del divertimento. La vita dello scrittore trascorre spesso davanti a uno schermo di computer, in una stanza piena di libri ma vuota di persone: partecipare a incontri, convegni, festival e fiere del libro aiuta a riequilibrare le cose.

Hai qualche consiglio da dare ad un aspirante scrittore alle prese con la sua prima opera?
Sì: fare tante cose piccole prima di pensare a quelle grandi. Dedicarsi a concorsi di racconti, antologie, comparsate nelle riviste, articoli, post sui blog, recensioni, convegni, incontri e quant'altro. Entrare nel mondo dell'editoria non a gamba tesa, ma pian piano e con gli occhi aperti, per capire come tutto funziona. Poi, quando si ha la padronanza del campo di gioco, scatenare la propria offensiva e tirare fuori le briscole. “À la guerre comme à la guerre.”

Ringrazio davvero Mauro per essere stato in nostra compagnia oggi e vi ricordo che potete continuare a seguirlo sulla sua pagina Facebook e sul suo canale Caponata Meccanica per restare sempre aggiornati e non perdere nemmeno un aggiornamento! 


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