INTERVISTA ALL'AUTORE MAICO MORELLINI

INTERVISTA ALL'AUTORE MAICO MORELLINI

Bentornati all'appuntamento settimanale del giovedì interviste de Il Salotto Letterario e de Il Salotto Creativo del gruppo Facebook MyMee - Express Yourself. Oggi siamo in compagnia di Maico Morellini, autore de Il diario dell'estinzione, vincitore del Premio Italia come miglior romanzo fantasy, e de Il Re Nero, vincitore del Premio Urania 2010. Qualche settimana fa ho avuto il piacere di leggere e recensire Il diario dell'estinzione, trovate qui il link per chi avesse perso l'articolo.
Ma ora accomodiamoci e lasciamo a Maico la parola...





Ciao Maico, benvenuto nel mio salotto. Raccontaci qualcosa di te.
Ciao Caterina! Intanto grazie per l’invito, è un vero piacere frequentare un salotto che ha già ospitato amici e colleghi autori. Dunque, sono nato nel 1977 e se uno crede alla cabala si potevano già capire tante cose: il 1977 è l’anno di Guerre Stellari perciò potrei dire di essere nato sotto il segno del fantastico. Vivo in provincia di Reggio Emilia, sono un grande appassionato di cinema e lavoro in ambito informatico. Queste sono le mie coordinate principali. 

Come ti sei avvicinato alla scrittura?
Quello per la scrittura è un amore di vecchia data. Ho cominciato a battere i primi tasti di una Olivetti intorno alla seconda media. In quel periodo ho scoperto Dylan Dog e questo incontro, unito all’attrazione atavica per l’horror che da sempre ho, mi ha spinto a scrivere un MIO Dylan Dog. Un racconto lungo, in cui moriva un sacco di gente e di cui ho distrutto ogni traccia. Poi nel lustro successivo mi sono dedicato più alla lettura e ai giochi di ruolo per poi rimettermi a scrivere in maniera più ragionata intorno alla quarta superiore. Da lì ho continuato, con sempre più serietà e impegno, e non ho più smesso. Letteratura, cinema e fumetti è la triade responsabile del mio amore per la scrittura. 

Qual è il tuo genere preferito? 
Non c’è un genere vero e proprio: sono un amante della letteratura fantastica intesa nella sua declinazione più ampia (horror, fantascienza, fantasy se dovessi inquadrare con odiose etichette quello che mi piace). Poi in realtà leggo di tutto, credo sia fondamentale, ma la letteratura fantastica è la riserva preferita nella quale mi piace andare a caccia di storie.

Parliamo un po’ delle tue opere. Come sono nate? Di cosa parlano? Quali sono i temi principali?
Io ho iniziato scrivendo brevi racconti horror e partecipando a concorsi di quel genere ma è con la fantascienza che ho affrontato per la prima volta la sfida del romanzo. Il mio primo romanzo, Il re nero, era un giallo fantascientifico ambientato in un’Italia del futuro dove Reggio Emilia, Modena e Bologna si erano unite in una enorme città che io ho chiamato Polis Aemilia.



Da qui sono poi nati alcuni racconti raccolti nell’antologia Voci della Polis. Il mio secondo romanzo, La terza memoria, era sempre ambientato in Italia ma questa volta si trattava di una fantascienza con forti contaminazioni horror e, in qualche maniera, fantasy. Poi sono arrivati I Necronauti, una space opera più canonica presentata come una sorta di romanzo a puntate che conta 15 racconti lunghi e alla fine arriviamo all’ultimo nato Il diario dell’estinzione, questa volta un weird gotico ambientato nella Londra vittoriana.






Mi piace molto spaziare tra i generi, mi piace molto ambientare (dove possibile) le mie storie in Italia e a posteriori c’è qualche elemento comune nelle mie storie. Il primo è la centralità dell’uomo, sempre e comunque, in qualunque forma. Il secondo è una sorta di contaminazione dell’uomo con la macchina o comunque con elementi esterni. Ne Il re nero c’erano i Dissonanti, una sorta di evoluzione dell’uomo più psicologica che fisica. Ne La terza memoria i protagonisti del romanzo erano ingabbiati in una struttura metallica che permetteva loro di manipolare il Verbo, la particolare forma di energia al centro della storia. Ne I Necronauti i capitani delle navi di Saturno erano innestati all’interno di armature biomeccaniche che li tenevano in vita e alla fine, ne Il diario dell’estinzione, l’antagonista ha una mano fatta di un curioso metallo senziente.



E poi, come altro elemento, c’è la costante ricerca dell’equilibrio. Nel bene e nel male. 
Spesso le mie storie nascono dall’intreccio di ambientazione e personaggi. La prima deve essere molto forte per permettere ai personaggi di dare il loro meglio (o peggio).

C’è un titolo di una delle tue opere che è particolarmente significativo per te? 
Senza dubbio Il re nero, romanzo d’esordio con il quale ho vinto il Premio Urania 2010 e che ha cambiato completamente il mio approccio alla scrittura. Quando hai la conferma di saper scrivere farlo non diventa più una cosa che si fa nel tempo libero, ma hai il dovere di migliorare sempre, di cercare nuove idee, di scrivere nuove cose.

Da dove prendi ispirazione per scrivere? 
Credo da tutto quello che vedo e che leggo. Qualche volta dalle mie esperienze passate ma principalmente da quello che mi circonda, dal cinema, dalla letteratura. 

Ogni scrittore inserisce inevitabilmente una parte di se stesso nelle sue opere. C’è un personaggio in particolare che senti più vicino di altri?
Per quelli della mia generazione (o di quelle limitrofe), che hanno vissuto il fenomeno di Guerre Stellari come una vera e propria meraviglia su ciò che è possibile inventare e creare, i ‘cattivi’ hanno di certo un grande fascino. Tra Impero e Ribellione, non ho mai avuto dubbi: sto dalla parte di Darth Vader e l’Imperatore. Questa tendenza finisce anche dentro a ciò che scrivo: mi piacciono i cattivi, sono per me il motore della narrazione. 
Perciò, per rispondere alla tua domanda, ce ne sono due: Eliphas Nuuro ne I Necronauti e Caleb Cavendish ne Il diario dell’estinzione. Antagonisti, ma a loro modo complessi e dalle motivazioni molto complesse.

Potresti raccontarci la tua esperienza con la casa editrice (o le case editrici) con la quale hai pubblicato?
Ho pubblicato con case editrici molto diverse da loro: su Urania con Mondadori, storica collana da edicola, baluardo della fantascienza in Italia. Poi con Delos Digital in ebook, con Vincent Books e ultima ma non ultima Watson Edizioni, entrambe case editrici che hanno nelle librerie il loro punto di arrivo. Perciò edicola, digitale e libreria.
Sono state tutte esperienze positive anche se totalmente diverse da loro che mi hanno fatto comprendere le differenze tra le tre distribuzioni e che mi hanno insegnato molto.

Hai partecipato a qualche evento (o eventi) per promuovere il tuo romanzo?
Assolutamente sì. Librerie, biblioteche, convention, eventi culturali. Io poi vengo dal mondo dei fan club, delle realtà associative di appassionati: ho sempre creduto fondamentale la parte divulgativa, la condivisione attraverso conferenze o eventi e mi porto questo bagaglio anche nella mia attività di scrittore. 

Hai qualche consiglio da dare ad un aspirante scrittore alle prese con la sua prima opera? 
Umiltà e pazienza prima di tutto. Capire bene cosa si vuole scrivere e come si vuole farlo. Leggere tanto e prima di individuare un editore a cui proporre la propria opera capire cosa e come questo editore pubblica. 
Poi la strada è in salita, la reputazione e i lettori si conquistano piano piano (a meno di rare eccezioni), con determinazione, testardaggine e umiltà. Insisto molto sull’umiltà perché secondo me è fondamentale: tutti abbiamo scritto cose brutte e quando questo succede ci vuole la maturità per voltare pagina. Per capire dove si è sbagliato e migliorare.


Mercoledì 27 marzo 2019, presso la librera Trame di Bologna, Maico Morellini ha presentato il suo romanzo Il diario dell'estinzione. Citando le parole dell'autore, "A differenza di quelle che possono essere le presentazioni più canoniche, ho cercato di catturare l'attenzione del pubblico offrendo una sorta di conferenza sui segreti della Londra vittoriana partendo da Darwin, dal suo viaggio, dalle strane coincidenze che ne hanno definito i punti salienti e arrivando poi alla misteriosa lettera che dà l'avvio al romanzo. Poi da lì ho proseguito indagando su CC, su chi poteva essere, usando i documenti alla fine del libro come mistero ulteriore da svelare."









Ringrazio davvero Maico per essere stato mio ospite oggi. Qui di seguito trovate qualche link utile di riferimento per continuare a seguirlo e per non perdere neanche una news!
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