LE RECENSIONI DEL SALOTTO: LO SPIACEVOLE RITORNO DI ZIO TIBIA

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
AA. VV., Lo spiacevole ritorno di Zio Tibia, Mondadori Oscar Ink


LA SPIACEVOLE TRAMA
Il raccapricciante e divertentissimo ritorno negli Oscar del capostipite del fumetto horror, che ha fatto rabbrividire (e ridere) generazioni di lettori nel mondo. «E lo Zio Tibia stava lì pronto a regalarti una delle emozioni più intense e primitive, quella che in teoria avresti dovuto fuggire, e però più ci pensavi e più la volevi sulla pelle, un brivido che arriva dal buio delle caverne dove è nato l'uomo e ha percorso strisciando ogni epoca fino a oggi, ha i colori della notte e del sangue e una voce stridula che viene dall'aldilà, e si chiama paura.» 
(Dalla spiacevole introduzione di Fabio Genovesi)

LA SPIACEVOLE RECENSIONE




I mostri esistono e abitano proprio sotto il vostro letto! Lo zio Tibia è tornato - rigorosamente in bianco e nero - a tenerci compagnia in questa splendida collezione edita da Mondadori. Il volume raccoglie le più belle storie della nostra infanzia ed è diviso in due parti: la prima, Creepy, presentata proprio dallo zio Tibia, e la seconda, Eerie, presentata dal cugino Astragalo.
I racconti sono tutti brevissimi e lapidari, popolati dai mostri dei grandi classici, come fantasmi, scheletri, licantropi, vampiri e streghe, conditi dal fantastico cinismo dei due "presentatori", immancabilmente abbigliati a tema e sempre in grado di a strapparci un ghigno o una risata.
Alcune delle storie sono originali, altre sono adattamenti dei grandi maestri dell'orrore come B. Stoker, E. A. Poe, H. P. Lovecraft, W. Irving o A. Bierce, e in ognuna di esse veniamo rapiti dalla bellezza delle tavole e dalla miriade di particolari contenuti nelle vignette: molto spesso, infatti, non servono parole per narrare le storie. Atmosfere, inquadrature, dettagli, sguardi e gesti vengono dosati in un perfetto mix che ci diverte e inquieta allo stesso tempo. Possiamo così assistere alla commovente nascita di zio Tibia o alla rovinosa caduta di casa Usher, possiamo addentrarci tra le segrete de Il barile di Amontillado di Poe o entrare nella casa del giudice di Stoker. Ogni racconto possiede peculiarità proprie che lo distinguono da tutti gli altri e, in poche scene, gli autori riescono a rendere l'atmosfera e i toni di questi mondi fantastici (e spiacevoli!). 
Molto spesso non troviamo morali né spiegazioni di sorta a quel che accade, se non quelle di zio Tibia o di cugino Astragalo, sempre pronti ad avere l'ultima parola.
Molto spesso rimaniamo perplessi alla fine della storia, ci voltiamo e ci guardiamo alle spalle, sbirciamo sotto il letto per accertarci che sia tutto a posto. Anche se non ne siamo del tutto convinti, riprendiamo in mano la nostra torcia, ci rituffiamo sotto le coperte e ricominciamo a leggere da dove ci eravamo interrotti, perfettamente consapevoli del fatto che magari non è soltanto colpa della nostra immaginazione. Forse qualcuna di quelle leggendarie creature esiste davvero e - chissà! - potrebbe fare la sua comparsa proprio quando meno ce lo aspettiamo...


            

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