LE RECENSIONI DEL SALOTTO: ASSASSINIO SULL'ORIENT EXPRESS

LE RECENSIONI DEL SALOTTO

Agatha Christie, Benjamin Von Eckartsberg, Chaiko, 
Assassinio sull'Orient Express, Mondadori Oscar Ink


L'AUTRICE
Agatha Christie (pseudonimo di Agatha Miller, Torquay, Inghilterra, 1890 - Wallingford, Inghiterra, 1976) è la più famosa giallista al mondo e una delle più prolifiche scrittrici di ogni tempo: ha al suo attivo circa ottanta opere, tradotte in cento lingue e vendute in oltre due miliardi di copie.
(Da Assassinio sull'Orient Express)

LA TRAMA
Qui fedelmente reso dall'elegante sceneggiatura di Benjamin Von Eckartsberg e dal tratto pittorico dei disegni di Chaiko, Assassinio sull'Orient Express è senza dubbio la più celebre indagine dell'impareggiabile Hercule Poirot: mentre il lussuoso treno passeggeri è bloccato dalla neve, un uomo d'affari viene assassinato con dodici coltellate e Poirot, che si trova tra i passeggeri, non ha altra scelta che occuparsi del caso.
(Da Assassinio sull'Orient Express)

LA RECENSIONE


Assassinio sull'Orient Express è senza ombra di dubbio uno dei più grandi classici di Agatha Christie, da annoverare ad altre pietre miliari quali, ad esempio, Dieci piccoli indiani o L'assassinio di Roger Ackroyd. Questo graphic novel e il film uscito in Italia a novembre 2017 con la regia di Kenneth Branagh (che interpreta anche Poirot) sono un magnifico omaggio al romanzo della regina del Giallo. Il graphic novel è ovviamente più breve e meno dettagliato rispetto alla storia originale, ma riesce a renderne perfettamente le atmosfere grazie alle suggestive illustrazioni dell'artista cinese Chaiko.

Questa volta, il famigerato investigatore Hercule Poirot è alle prese con un caso anomalo: un uomo è stato assassinato con dodici coltellate all'interno del proprio scompartimento mentre l'Orient Express è bloccato in mezzo al nulla a causa di una bufera di neve. 
Dodici coltellate, dodici i giurati della giuria di un tribunale, un sistema in cui le responsabilità della morte di un uomo pesa sulle spalle di più persone piuttosto che su quelle di una sola. A Poirot viene immediatamente chiesto di investigare, ma stavolta è impossibile seguire i canonici metodi di indagine. Poirot - così come il lettore - è costretto ad accettare ogni confessione dei passeggeri come verità poiché non vi è modo di sapere se stiano mentendo o meno. Cominciano così ad emergere dettagli insoliti (nessuno dei passeggeri è del tutto sincero e tutti tacciono volutamente alcuni aspetti delle loro reali identità durante gli interrogatori) e temi importanti, primo fra tutti l'insufficienza della legge in diversi aspetti della vita pubblica e sociale e se un omicidio possa essere considerato "morale". Potrebbe essere ritenuto giusto uccidere un uomo, anche se la legge lo ha assolto da qualsiasi reato? Secondo i passeggeri del treno sì, soprattutto se il crimine commesso è qualcosa di abominevole. 
Un altro aspetto che viene sfiorato nel graphic novel e che emerge maggiormente nel romanzo per ovvi motivi di lunghezza sono le diverse realtà sociali e culturali all'interno dell'Orient Express: la classe sociale di appartenenza non è rappresentata solo dalla ricchezza o dalla nobiltà, ma anche da un punto di vista emozionale. I membri appartenenti alla classe bassa o medio-bassa sono personaggi più deboli rispetto agli aristocratici, che non sembrano essere minimamente sconvolti dall'omicidio, forse perché sono consapevoli del fatto che essere in qualche modo collegati al caso Armstrong citato nel romanzo non avrà alcuna influenza sulle loro vite, a differenza di Hildegarde Schmidt o Mary Debenham che rischiano di non trovare più lavoro qualora venissero associate ad un caso così controverso.
L'uomo assassinato, il ricco uomo d'affari Samuel Ratchett, rappresenta invece il "puro male" del romanzo, tanto che persino Poirot lo avverte fin dal loro primo incontro sul treno e lo porta a rifiutarsi di lavorare per lui. La figura di Ratchett è contrapposta a quella della piccola Daisy Armstrong, la bambina brutalmente rapita e assassinata figlia del colonnello Armstrong, simbolo di bontà, purezza e innocenza.

La Regina del Giallo e del delitto a porta chiusa riesce a stupirci e a tenerci col fiato sospeso persino a distanza di anni, a riprova del fatto che le sue crime stories siano classici intramontabili, al cui interno si possano trovare temi sempre attuali.                    

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