INTERVISTA ALL'AUTRICE ELISA MURA

INTERVISTA ALL'AUTRICE ELISA MURA

Bentornati all'appuntamento settimanale del giovedì interviste de Il Salotto Letterario e de Il Salotto Creativo del gruppo Facebook MyMee - Express Yourself. Oggi siamo in compagnia dell'autrice Elisa Mura, che ci parla un po' di sé e delle sue opere.
Accomodiamoci e lasciamo a lei la parola...





Ciao Elisa, benvenuta nel mio salotto. Raccontaci qualcosa di te. Come ti sei avvicinata alla scrittura? 
Leggendo moltissimo, innanzitutto, sono una lettrice accanita di vari generi e, siccome nella testa si erano affollate delle idee che mi tormentavano, ho pensato di creare delle storie mie, poi ho compreso che mi esprimo molto meglio con la parola scritta che a voce. Sono piuttosto timida. Prima di due anni fa non ho mai scritto nulla, a parte delle lettere ad alcune amiche di penna. 


Qual è il tuo genere preferito? 

Il fantasy, anche se, personalmente, nella scrittura non mi ci sono approcciata in senso stretto, ma un progetto esiste. Poi mi interesso anche ai thriller, gli storici, e ai romance classici inglesi e a quelli divertenti. 

Parliamo un po’ delle tue opere. Come sono nate? Di cosa parlano? Quali sono i temi principali?


 Le anime pure è stato il primogenito, si svolge nell'Inghilterra fine epoca vittoriana, ed è nato in vista di un concorso e all'inizio non sapevo se sarebbe piaciuto o meno, perché ero alle prime armi, però ho voluto tentare. È nato grazie ad un sogno, principalmente, ma l'idea iniziale era appunto che la storia girasse intorno alla presenza di questo fantasma che terrorizza gli abitanti di questa villa, dove anni prima era avvenuto un terribile omicidio. Il sogno mi ha ispirato il personaggio di Edward, un uomo con la testa sulle spalle che ha il dono della lealtà più assoluta ed ha un'idea dell'ordine maniacale. Ecco perché riesce a farsi assumere in questa tenuta in rovina e non si preoccupa della presenza, anzi, ne è curioso. I temi fondamentali sono l'amore in tutte le sue forme e le seconde possibilità. 


I sogni di Alice è stato divertente da scrivere, ridevo come una matta mentre lo riportavo sui tasti. È stato scritto per far divertire, è un romance comico, eppure è pregno di temi scottanti come l'omosessualità, il divorzio, e la voglia di mettersi in gioco con le proprie forze. L'idea è nata nel voler parlare di un'amicizia tra Alice, una ragazza etero, Alex, un ragazzo gay (che è anche l'ex) e il ragazzo di lui, Kei. Eh sì, perché insieme andranno ad abitare tutti e tre insieme. L'altro elemento che caratterizza la protagonista è che studia per diventare una brava attrice di teatro, la sua grande passione oltre le saghe fantasy. Poi è nato tutto il resto. Il punto di forza sono i personaggi. 


Gli indesiderabili è un omaggio alla Belle Epoque e alle nuove avanguardie in campo artistico e umanistico, con un pizzico di fantasy. I tre protagonisti, infatti, scoprono di possedere un potere particolare che li potrebbe aiutare nella vita, ma che si riveleranno pericolosi. I temi principali li ritengo profondi. Si parte con il valore che si dà alla bellezza e ci si domanda più volte se quella esteriore valga di più. Michel, infatti, è disprezzato dalla stessa madre per via del suo aspetto bruttino. Poi viene il pregiudizio delle persone su chi si ritiene diverso. Emma, per esempio, è una gitana, una ragazza di valore ma guardata con sospetto. Un tema positivo è la devozione verso i propri genitori e l'ambizione di seguirne le orme, ed è prerogativa di Vicken, apprendista mago molto incapace. La storia è frutto di numerose ricerche sulla Parigi, Vienna e Budapest, ed è stato molto stimolante da mettere insieme. 


Il club delle ossessioni è la lotta contro le ossessioni e la ricerca di qualcosa di più importante. L'ispirazione è nata proprio dalla parola e intorno ho creato vari personaggi le cui storie si intrecciano inevitabilmente quando si vedono costretti ad affrontare i loro problemi, nella casa- studio di uno psicologo scozzese che ha avuto un'idea fuori dal comune. Abbiamo l'ossessione per internet, delle telenovela, quello per gli sport estremi, della gelosia e delle partite di calcio.

Intermezzo è la mia personale risposta alla domanda: cosa c'è dopo la vita? Non ho creato i classici Paradiso o Inferno, ma un luogo di Passaggio dove si sosta prima di superare i moduli per la reincarnazione. Abbiamo l'ufficio accoglienza dei trapassanti, le stanze che cambiano aspetto a seconda dell'umore, e quelli punitivi per chi si è comportato male. Abbiamo due protagonisti che man mano si evolvono, ma che in vita si sono detestati. Un thriller surreale un po' particolare. 

C’è un titolo di una delle tue opere che è particolarmente significativo per te? 
Lo sono tutti, ma Gli indesiderabili di più. 

Da dove prendi ispirazione per scrivere? 

Da ogni cosa. Anche da una signora che ti passa davanti per strada, che magari ha un particolare che salta all'occhio. 

Ogni scrittore inserisce inevitabilmente una parte di se stesso nelle sue opere. C’è un personaggio in particolare che senti più vicino di altri? 

C'è qualcosa di me in ogni personaggio che creo, anche se a volte non lo faccio apposta. Sicuramente mi rivedo molto in Adele de le anime pure, in Alice, e in Leila de il club. Un personaggio a cui sono affezionatissima è Vicken de Gli indesiderabili. 

Potresti raccontarci la tua esperienza con la casa editrice (o le case editrici) con la quale hai pubblicato? 
Sono una self, ho pubblicato con Youcanprint, Amazon, Pubme e sono buoni canali di auto pubblicazione. Solo uno dei miei libri è stato editato e l'esperienza… se potessi tornare indietro non firmerei mai e poi mai. Peccato che ci siano pregiudizi nei self, perché non sempre essere pubblicati dalle case editrici vuol dire ottenere ciò che si spera. Nei miei prossimi progetti mi prodigherò a ricercare qualcuno di più affidabile, senza smania. Il mio messaggio è: non fatevi fregare. 

Hai partecipato a qualche evento (o eventi) per promuovere il tuo romanzo? 
Non ancora, la voglia c'è, anche se mi chiedo se ne sarò in grado. 

Hai qualche consiglio da dare ad un aspirante scrittore alle prese con la sua prima opera? 
Sì, di non forzare la scrittura, deve essere spontanea, poi far leggerla a qualcuno e valutare i riscontri.

Ringraziamo Elisa per essere stata in nostra compagnia oggi. Per chiunque fosse interessato, ecco qui tutti i suoi contatti e link utili:


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