INTERVISTA ALL'AUTORE GIANNI MAZZA

INTERVISTA ALL'AUTORE GIANNI MAZZA

Ben ritrovati al nostro appuntamento settimanale! Oggi ho una piccola sorpresa per voi: questo giovedì inauguro la nuovissima rubrica "Il Salotto Creativo" sul gruppo Facebook MyMee - Express Yourself . Non perdetevela, mi raccomando!
Ma torniamo a noi e diamo il benvenuto a Gianni Mazza, autore dei romanzi Luda: e gli occhi han preso il colore del cielo e La bestia di Brixton. Siete pronti a conoscerlo? Allora accomodiamoci...

  

Ciao Gianni, benvenuto nel mio salotto. Raccontaci qualcosa di te.
Ciao, sono Gianni, ho 37 anni e scrivo da più di 15. Sono un informatico e per vivere progetto e sviluppo software per le aziende. Mi ritengo una persona creativa e amo l’arte in tutte le sue forme. Oltre a scrivere, mi piace la fotografia e fare l’attore a teatro.

Come ti sei avvicinato alla scrittura?
Grazie per la domanda, questa è una vecchia storia che mi piace raccontare ogni volta che posso. Molti anni fa conobbi una ragazza, siciliana come me, che studiava a Bologna. All’inizio ci sentivamo via chat (con il caro, vecchio “C6”: 15 anni fa i mezzi di comunicazione erano un po’ meno potenti di quelli attuali), poi lei mi propose di scriverci delle lettere e in una di queste mi chiese se avessi voglia di provare a scrivere una poesia. Scrissi “La notte”, la mia prima poesia e da lì è stato un susseguirsi di parole, racconti e romanzi! Sono 15 anni che continuo a dirle grazie per avermi fatto scoprire questa passione e, per fortuna, anche 15 anni che ci vogliamo bene. Ciao Cecilia!

Qual è il tuo genere preferito?
Ti rispondo in maniera secca e decisa: Thriller. Da quando scrivo mi sono cimentato con parecchi generi, dall’avventura alla fantascienza, dal romance (qualche racconto, non riuscirei a scrivere un romanzo intero) al romanzo di ricerca, ma non mi sono mai sentito così “a casa” come quando scrivo storie piene di suspense ed emozione. Diciamo che per me questo genere è il giardino di casa mia.

Parliamo un po’ delle tue opere. Come sono nate? Di cosa parlano? Quali sono i temi principali?
Ho pubblicato 2 romanzi anche se in realtà ne ho scritti 4, ma il primo rimarrà nel cassetto per sempre (quando lo rileggo non mi riconosco) e l’ultimo è in fase di revisione.


 Il primo pubblicato si chiama “Luda: e gli occhi han preso il colore del cielo” ed è un romanzo “di ricerca”. Il tema è piuttosto attuale ed è una di quelle cose che mi stanno a cuore e che continueranno a starmi a cuore finché vivo. Luda è una ragazzina ucraina adottata da una famiglia siciliana e fino all’adolescenza sarà l’unica a non conoscere questo segreto, e a dover vivere il dramma di essere considerata straniera nella terra dove è cresciuta, prima di trasferirsi a Londra e iniziare una nuova vita. È un romanzo che parla del modo in cui chi è “diverso” da noi viene trattato nella mia terra, ma anche una storia di amicizia, amore e sofferenza, quella della madre naturale di Luda e della ricerca della stessa delle proprie origini.



Il secondo si chiama “La bestia di Brixton” ed è un thriller ambientato a Londra, a Brixton per la precisione, ed è nato durante una passeggiata in quel quartiere (amo Londra come se fosse casa mia). Un pomeriggio stavo vagando senza meta e mi sono imbattuto in un pub particolare (The beast of Brixton), sono entrato, ho preso una birra, mi sono guardato intorno e ho pensato: prima o poi qui devo farci succedere qualcosa! Dopo un paio d’anni ho iniziato a scrivere il romanzo con l’intento di raccontare la storia di un serial killer dal punto di vista dello stesso. Dopo poco mi sono accorto che era troppo banale e ho pensato che magari la stessa persona potesse anche “buona” e che potesse soffrire di un qualche disturbo psichiatrico. Ho studiato tanto e ho vagliato diverse possibilità, dal bipolarismo alla schizofrenia, ma quando ho letto del disturbo dissociativo della personalità è stato “amore”!











Il terzo, anche questo un thriller, racconta del trattamento disumano a cui erano costretti i “pazienti” nei manicomi lager degli anni ’50 in Italia. Non dico oltre per ovvie ragioni, ma è un progetto a cui tengo tanto e che è nato anni fa confrontandomi con la concezione di “normalità” che mi circonda e che continua a farmi arrabbiare parecchio.

C’è un titolo di una delle tue opere che è particolarmente significativo per te?
Beh, il primo ha un chiaro riferimento alla canzone di Ligabue “Il peso della valigia”, cui sono particolarmente affezionato. Il secondo, come ho già detto, fa riferimento a Londra e io amo Londra.

Da dove prendi ispirazione per scrivere?
Generalmente dai sogni. Sia che siano ad occhi aperti o che abbiano bussato alla mia anima durante la fase rem. Quella però è solo la scintilla, il resto è studio, tanto studio.

Ogni scrittore inserisce inevitabilmente una parte di se stesso nelle sue opere. C’è un personaggio in particolare che senti più vicino di altri?
C’è un po’ di me in tutti i miei personaggi, anche se non sono mai autobiografico o autoreferenziale. Per esempio Luda ha il vizio di inventare le parole per gioco, cosa che faccio spesso anche io. Mentre Mark (la personalità buona della Bestia di Brixon) è un attore come me…. O meglio, lui è un attore vero, io gioco a fare l’attore.

Mi capita più spesso di inserire nei miei romanzi persone a me care, per esempio la miglior amica di Luda è Cristina, la mia miglior amica, Il regista di Mark è Germano, il mio regista, e insieme a lui c’è tutta “La Bottega”, la mia compagnia, e per finire, nel romanzo che sto revisionando c’è Alejandra, un’altra delle mie più care amiche. La cosa meravigliosa è che leggendo le mie storie, loro si riconoscono nei personaggi che ho scritto, nonostante non siano esattamente loro.

Potresti raccontarci la tua esperienza con la casa editrice con la quale hai pubblicato?
Non posso dire altro che tutto il bene  possibile della mia attuale casa editrice (OperaIncerta Editore), mi hanno coccolato fin dal primo momento, sono puntuali e precisi e si stanno impegnando attivamente per far conoscere il mio romanzo nel territorio. Ovviamente ho voglia di crescere, di emergere e di farmi conoscere anche al di là dei confini della mia città e spero di farlo con i prossimi romanzi.

Hai partecipato a qualche evento (o eventi) per promuovere il tuo romanzo?
Come ti dicevo faccio parte di una compagnia teatrale e mi è venuto abbastanza spontaneo e naturale pensare di organizzare la “prima” a teatro. Ho messo in piedi una serata a metà tra l’intervista classica e lo spettacolo teatrale, ho scelto gli attori che hanno interpretato i miei personaggi, ho sceneggiato alcuni dei capitoli del romanzo e lo abbiamo portato in scena. È stato il momento più bello della mia vita! Le altre presentazioni sono state più “standard”, ma la prima doveva essere speciale e così è stato. Sempre in occasione del lancio del romanzo ho girato un piccolo corto promozionale che sto usando tutt’ora come booktrailer in cui il mio regista recita il prologo e due dei miei colleghi interpretano Karl ed Eloise, la sua prima vittima.




Hai qualche consiglio da dare ad un aspirante scrittore alle prese con la sua prima opera?
Costringetevi ad avere metodo. Scrivete ogni giorno, anche poco, ma fatelo solo quando avete le idee ben chiare su come la vostra storia si debba sviluppare. Io sono forse eccessivamente metodico, ma dopo aver scritto la sinossi, la divido in sezioni sempre più piccole fino ad arrivare ad avere la trama di ogni singolo capitolo (nel mio caso più o meno 80), a quel punto è tutto più semplice.

Dove possiamo trovare i tuoi libri?
Sia Luda che La bestia di Brixton sono disponibili in formato ebook e cartaceo su Amazon e, per La Bestia di Brixton, nel sito della mia casa editrice (solo cartaceo).

Grazie mille a Gianni per essere stato con noi oggi. Per chi fosse interessato, ecco qui tutti i suoi link.


Link all’acquisto dei libri dell'autore:












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