IL SALOTTO IN TOUR: 30 ANNI STREGHE
IL SALOTTO LETTERARIO IN TOUR
30
Anni Streghe: 1988-2018
La Notte delle Streghe. Una festa
di sogni e di segni
A
cura di Alessandro Sistri
Un
progetto del Comune di San Giovanni in Marignano (RN), finanziato da AEFFE SPA,
con impaginazione e progetto grafico di Studio Magazino
È un piacere per me inaugurare oggi con questo
articolo la rubrica de “Il Salotto Letterario in tour” e lo faccio parlandovi
di una festa che mi ha sempre affascinata e alla quale partecipo
immancabilmente ogni anno: La Notte delle Streghe di San Giovanni in Marignano.
Streghe, incantesimi, luoghi magici e arcani e spettacoli coinvolgenti ed
emozionanti sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano l’evento che celebra
per tradizione l’arrivo dell’estate in Romagna.
LA
PRESENTAZIONE
Quest’anno,
per celebrare il trentennale dell’evento, il Comune di San Giovanni in
Marignano, grazie al contributo di AEFFE SPA e Studio Magazino, ha deciso di
pubblicare un libro che illustrasse nel dettaglio la storia de La Notte delle
Streghe, dalle origini fino ad oggi, commissionando l’opera ad Alessandro
Sistri, celebre antropologo e scrittore della zona della Valconca e del
Montefeltro.
Domenica 9
dicembre 2018, presso la Tenuta del Monsignore di San Giovanni in Marignano
(RN), ho avuto il piacere di partecipare all’evento conclusivo di quest’anno
così importante per la Notte: la presentazione del volume La Notte delle Streghe. Una festa di sogni e di segni.
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Lorenzo Pontellini photography |
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Lorenzo Pontellini photography |
La presentazione è iniziata con un emozionante
spettacolo dell’artista del fuoco messicano Rulas Quetzal, che da anni è un
ospite immancabile de La Notte delle Streghe. Con la sua abilità, Rulas ha
ammutolito l’intero pubblico e lo ha riportato indietro nel tempo con il suo
antico rito azteco fatto di fuoco e percussioni. Non vi anticipo altro, se non
che Rulas sarà mio ospite in una delle prossime interviste del Salotto.
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Lorenzo Pontellini photography |
IL LIBRO
Ma dedichiamoci ora
al libro. Ho appena terminato di leggerlo e l’ho trovato davvero preciso,
interessante e ricco di dettagli su usi e costumi dell’entroterra romagnolo che
è importante non dimenticare poiché, sebbene appartengano ad un “lontano”
passato, ritengo rivestano un ruolo basilare della nostra identità culturale.
Il volume è
una lettura piacevole anche per le suggestive foto che fanno da sfondo
all’argomento e anche la copertina riveste un ruolo non da poco: il tema della
Notte del 2018 è il fuoco e l’immagine che fa da sfondo al titolo sono proprio
assi di legno bruciate che assumono la particolare tinta che potete vedere
nella foto qui sopra.
Ma veniamo a
noi.
Appena apriamo
il libro ci accorgiamo che l’autore, Alessandro Sistri, ha diviso il libro in
cinque parti in cui affronta i cinque diversi punti cardine dell’origine e
sviluppo della Notte, una divisione che ho deciso di seguire anche io per
parlarvi di questo libro per rendere il tutto più chiaro possibile.
Siete pronti a ritrovarvi in compagnia di
streghe e magie?
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Lorenzo Pontellini photography |
Nella prima
parte del volume, “Le dinamiche di una festa e di un’identità”, l’autore si
sofferma sulle origini della Notte, spiegando come, negli anni ’80, l’entroterra
romagnolo stesse subendo profondi cambiamenti dovuti alla modernizzazione e al
successo della riviera. I paesi rurali e i centri più antichi si trovano
spaesati, la gente inizia a muoversi e a trasferirsi in altre città e il mondo
della campagna e quello dei borghi si sente ormai superato. Occorre dunque reinventarsi,
creare qualcosa di nuovo e che sia al passo con i tempi, qualcosa insomma in
grado di competere con la vicina e scoppiettante riviera. Nel 1983 nasce così a
Saludecio (RN) ‘800 Festival, un “evento antesignano a livello, non solo
regionale, ma anche nazionale di un modo innovativo, moderno di proporre i
piccoli-grandi patrimoni urbani e umani di un piccolo Comune”.
Il successo
del Festival spinge anche San Giovanni ad organizzare – verso la fine degli
anni ’80 – le prime manifestazioni legate al Santo patrono del Comune che è sì
una delle figure più importanti del calendario cristiano, ma racchiude al suo
interno anche molte connotazioni legate alle antiche tradizioni “pagane”, prima
fra tutte quella del solstizio estivo (San Giovanni si celebra infatti nella
notte che cade tra il 23 e il 24 di giugno).
Anche le
streghe fanno parte di questa antica tradizione, soprattutto nella Valconca: si
racconta infatti di come bande di amici organizzassero scherzi legati al tema
stregonesco a danno dei più creduloni proprio in questo periodo, perché da
sempre la notte del solstizio è considerata magica, è la notte in cui il velo
fra i due mondi si assottiglia e tutto è possibile.
Le iniziali
“Feste di San Giovanni” sono un successo e nel corso degli anni le diverse
Amministrazioni comunali cominciano a delineare le caratteristiche più o meno
definitive di quella che poi diventerà la celeberrima “La Notte delle Streghe”.
Nella seconda
parte del volume, “Le radici nella tradizione”, viene analizzato il patrimonio
di simboli e riti proveniente dal mondo contadino tradizionale su cui si basa
la Notte. Analizzarli tutti sarebbe impossibile, perciò l’autore sceglie di riportare
i principali riferimenti della Notte di San Giovanni / La Notte delle Streghe: il
fuoco (i falò della festa ma anche il binomio fuoco/strega), l’acqua (si
riteneva che la rugiada raccolta nella notte del solstizio possedesse immensi
benefici), le erbe (di nuovo, certi tipi di erbe raccolti nella “notte magica”
hanno poteri taumaturgici inimmaginabili), le predizioni e divinazioni (i
solstizi sembrano aprire una porta tra due mondi e si dice che le divinazioni
che avvengono in questo giorno possano predire con esattezza il futuro delle
persone) e le streghe.
Sulle streghe
si è detto e scritto tanto e qui l’autore fa una panoramica sia sulla figura
della strega in generale sia sulle “Stregherie romagnole”, riportando un testo
davvero interessante di Michele Placucci Usi
e Pregiudizj de’ contadini della Romagna del 1818 che illustra svariate
perle di saggezza popolare dell’epoca. Una lettura davvero da non perdere!
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Lorenzo Pontellini photography |
Nella terza
parte del volume, “La forza dell’immaginazione e dell’innovazione” l’autore ci illustra,
riportando anche articoli e documenti dell’epoca, come La Notte delle Streghe abbia
puntato fin dall’inizio alla spettacolarizzazione della tradizione e
all’impegno collettivo di tutti, nel riconoscimento di ruoli e obiettivi
condivisi, fino ad arrivare a rendere questo evento un momento fondamentale
della vita cittadina – e non solo. Nel corso degli anni, i significati più
oscuri e arcani del tema stregonesco sono stati via via “alleggeriti” e resi
sempre più ludici e giocosi, mettendo bene in chiaro il rapporto che questa
festa ha con il mondo della magia.
L’autore
riporta poi alcune testimonianze di realtà fondamentali per la Notte: la
Compagnia Fratelli di Taglia, la Compagnia Cinquequattrini, l’Ufficio
Incredibile, le associazioni e i commercianti marignanesi, il progetto Locus
Locorum della Pro Loco e il Regno di Fuori. Viene riportato anche uno splendido
articolo di Mario Magnanelli del giugno 1997 pubblicato su L’Ape del Conca in
merito ad Artemisia, la strega buona di San Giovanni in Marignano, a cui il
pittore aveva anche dedicato una filastrocca in dialetto locale.
La quarta
parte, “Il valore sociale” spiega nuovamente come la Notte sia intesa alla
valorizzazione del territorio locale e come sia un evento di fondamentale
importanza per il Comune – e non solo. Michela Bertuccioli, Vice Sindaco e
Assessore alla Cultura, e Nicola Gabellini, Assessore alle Attività Economiche
e al Turismo, riportano la propria testimonianza in merito all’evento.
La quinta
parte, “Le immagini” è forse la parte più suggestiva e commovente di tutte in
quanto riporta le locandine, le fotografie più belle e significative, ma anche
volantini e brochure de La Notte delle Streghe dalle origini fino al giorno
d’oggi.
Questo libro è
un vero e proprio viaggio nel tempo e nella cultura locale del nostro
territorio. La Notte delle Streghe ci permette di vivere in prima persona
antiche tradizioni ormai dimenticate, ma allo stesso tempo ci stupisce anno
dopo anno per i suoi costanti rinnovamenti e la sua modernità. Passato e
presente si incontrano e si uniscono per dare vita ad uno degli eventi più
belli e caratteristici dell’entroterra romagnolo.
Chissà cosa ci aspetterà nella prossima
edizione…
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