LE RECENSIONI DEL SALOTTO: ALIA EVO 4.0

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
AA.VV., ALIA Evo 4.0, CS_Libri
A cura di Silvia Treves e Massimo Citi

Si ringrazia Alessandro Iascy di Heroic Fantasy Italia per la gentile collaborazione


LA TRAMA
La gestazione di Alia Evo 4.0 è stata lunga, più di quanto i curatori pensassero. Ma finalmente l’antologia è qui, ricca e variegata, forse più degli anni precedenti, perché ha ripreso una “vecchia” tradizione, quella di pubblicare un autore non di madrelingua italiana. Una piccola svolta che fa ben sperare per il futuro.
Ispirati da una recente esperienza, abbiamo chiesto ai nostri autori di «fotografare il seme» del loro racconto. Ne sono scaturite immagini, intrecci con narrazioni precedenti o future, legami con altre culture, impressioni sul mondo, strani incontri, oggetti trovati in fondo a un cassetto o su una bancarella, avvenimenti di cronaca che hanno messo radice nella mente, antiche passioni culturali. Brevi letture ricche di suggestione anche per noi curatori: come veder sbocciare il germoglio della fragola che si tiene in mano.
In sostanza, gran parte della prefazione l’hanno scritta gli autori e gli esiti li deciderete voi lettori. A noi resta il compito di classificare i testi senza tentare improbabili tassonomie, ricordando che il progetto Alia è dedicato al genere fantastico, nel suo significato più ampio e vario.

LA RECENSIONE
"ALIA Evo 4.0" è la nuova antologia del progetto ALIA, che come sempre comprende penne illustri del fantastico e fantascientifico italiano (e non solo). In questo particolare volume, gli autori si sono cimentati in racconti molto diversi fra loro, che spaziano dallo scifi, all'horror, al weird fino a toccare il gotico contemporaneo. Filo rosso conduttore, come spiegano i curatori Silvia Treves e Massimo Citi nella prefazione all'opera, è in un certo senso il "luogo chiuso", inteso nel senso fisico di casa o edificio, ma anche in senso lato, come dimostrano alcune personali rivisitazioni degli autori. Vediamo come in questa breve panoramica dell'antologia.

Ne "La palude del tempo" di Alberto Constantini ci troviamo sotto terra, all'interno di uno scavo archeologico in cui assistiamo al ritrovamento di antichi reperti solo in apparenza normali.
In "Zombie" di Nino Martino siamo di nuovo a casa di Carlo e Roberto (che io avevo già conosciuto in "Yokufina" edito da Delos Digital nella collana FuturoPresente), alle prese con un nuovo, singolare caso: la comparsa di uno zombie sulla soglia della loro porta.
"Il travestimento" dell'autore argentino Sergio Gaut Vel Hartman è invece ambientato sui vagoni di un treno e l'anomala figura di un mendicante attira l'attenzione di tutti i passeggeri.
Massimo Citi, nel suo "La lente del tempo" ci porta invece nella casa di un uomo che vive da solo e che sembra infestata da un qualche tipo di presenza. 
Gli uffici claustrofobici di una multinazionale sono invece lo sfondo di "Il consulente dei processi aziendali" di Massimiliano Malerba, mentre il Museo del Fantastico e della Fantascienza di Torino è quello di "Una notte al Mufant" di Paolo Cavazza.
Danilo Arona ci propone invece una sua personale rivisitazione della leggenda del cavaliere senza testa di Sleepy Hollow nel suo racconto on the road "Area di servizio sulla Sleepy Hollow Road"
"Memoria piena" di Consolata Lanza è invece dedicato al delicato tema di memorie e ricordi conservati a lungo nel tempo e con i quali, nostro malgrado, giunge infine il momento di fare i conti. 
La dottoressa Tessa Grizelj, la protagonista di "Apprendistato" di Silvia Treves, conduce una vita singolare, all'interno della propria abitazione da cui non esce praticamente mai.
Con "Scuro, bruciato, miscela arabica" di Fabio Lastrucci ci trasferiamo invece in una Parigi lontana dai percorsi turistici: quella dei quartieri arabi e africani, fatta di bazar e realtà molto diverse fra loro.
Massimo Soumaré firma "La grande litigata", un racconto dal sapore orientale e ambientato in una camera, in compagnia di divinità davvero fuori dal comune. 
"21 Ottobre" di Maria Caterina Mortillaro è un toccante racconto milanese che prende spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto nel 2018 e che si snoda tra appartamenti e ospedali.
In "Eredità", Davide Zampatori ci racconta di una grande casa di famiglia che deve essere difesa da un'invasione, mentre "Questione di gusti" di Eugenio Saguatti immagina un prossimo futuro in cui usi, costumi e tradizioni tipici della nostra società non esistono più e in cui i  contestatori sono cacciati alla stregua dei peggiori criminali.
Ultimo ma non ultimo, "WO-MAN" di Mario Giorgi è il racconto più particolare dell'antologia, in quanto si tratta di un copione scritto appositamente per due attori in cui si gioca sul senso di identità di genere all'interno di una piccola stanza non meglio specificata. 

Come si evince da questa brevissima panoramica, "ALIA Evo 4.0" è una raccolta di racconti eterogenei, molto diversi fra loro per stile e scelta delle tematiche. Ciò che più colpisce, a mio avviso, è la grande ricchezza di dettagli e la cura che ogni autore ha dedicato alla propria opera: nulla viene lasciato al caso, dalle ambientazioni alle caratterizzazioni dei personaggi. Il risultato è un'antologia di qualità eccellente, che meraviglia e incanta ad ogni pagina e in cui il Fantastico viene declinato ad arte nella moltitudine delle sue infinite sfaccettature. 
"ALIA Evo 4.0" è dunque un'opera ideale per tutti quei lettori sempre alla ricerca di storie "ai confini della realtà", in grado di stuzzicare gli angoli più reconditi della nostra immaginazione.

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