LE RECENSIONI DEL SALOTTO: LA CASA DALLE RADICI INSANGUINATE


LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Roberto Ciardiello, La casa dalle radici insanguinate, DarkZone Edizioni


L'AUTORE 
Roberto Ciardiello ha iniziato a scrivere qualche anno fa, brevi racconti che hanno passato qualche selezione per comparire in antologie (Delos, Edizioni XII, WePub, Sogno Edizioni). Altre opere brevissime si sono classificate prime o seconde in vari concorsi on line e festival horror a livello nazionale. 
Nel 2018 ha pubblicato La vendetta nel vento e nel 2019 La casa dalle radici insanguinate, entrambi editi da Dark Zone Edizioni. 
Roberto Ciardiello è stato ospite del Salotto in una delle interviste del giovedì che potete trovare qui

LA TRAMA 
Cupo, Mago, Skizzo. 
Tre figure in agguato nell’oscurità, tre predatori in mezzo agli alberi, un unico obiettivo: svuotare la cassaforte di Villa Marchetti, residenza di facoltosi gioiellieri romani. 
Il piano: sorprendere la coppia di ritorno dal lavoro, entrare in casa, arraffare il possibile e filare verso una nuova vita, lontano dalla periferia degradata dalla città. 
Un gioco da ragazzi, come armare il cane di una pistola dalla matricola abrasa. Cupo, Mago e Skizzo questo credevano. 
Finché non hanno aperto la porta sbagliata. 

LA RECENSIONE 
Braccato, un topo in gabbia nascosto agli artigli del gatto. 
Finito. 
Chiuso a chiave nel bagno extralusso al piano superiore della villa, Skizzo aveva in mente solo una parola: scappare, scappare, scappare, un martello pneumatico nel cervello, l'unica azione in grado di calciarlo tra le braccia di Madre Salvezza. 
La schiena poggiata contro la porta, ancora gli dolevano i testicoli; la finestra davanti a lui, alla parete opposta. 
Così lontana... 
Vedeva le sfaccettature del vetro smerigliato brillare nel riflesso dei lampioni fuori, una lastra traslucida incastonata nel muro a fungere da caleidoscopio. E aveva la netta sensazione che, se si fosse messo a correre per raggiungerla, la bastarda si sarebbe allontanata: un metro lui, due lei; uno lui, due lei... beffarda e inconquistabile fino alla morte. 
La sua. 

Cupo, Mago e Skizzo, tre ladri della periferia romana alle prese con il colpo dell'anno: derubare la cassaforte della villa di Eugenio Marchetti, uno tra i più ricchi e prestigiosi gioiellieri della capitale, e scappare verso una nuova vita. Facile, no? Sulla carta parrebbe di sì, ma quando Marchetti nega loro l'accesso ad una delle stanze di casa sua tutto inizia a precipitare. Cosa si cela dietro quella porta? Quale tesoro sta cercando di nascondere il gioielliere? Cupo, Skizzo e Mago non hanno intenzione di demordere - non sarà una porta a frapporsi fra loro e il bottino del secolo - ma non hanno la minima idea dell'abisso verso cui stanno precipitando... 

Con un inizio in medias res al cardiopalma, Roberto Ciardiello cattura immediatamente l'attenzione dei suoi lettori e li trascina nel vortice degli eventi che aprono le danze de La casa dalle radici insanguinate. Fin da subito ci rendiamo conto che c'è qualcosa di profondamente sbagliato nella situazione descritta e il prologo, in cui il ladro Skizzo cerca una via di fuga dall'incubo in cui è precipitato, rappresenta solo la punta dell'iceberg del segreto sul quale è imperniato il romanzo. Dopo il cliffhanger che chiude questo preludio iniziale, i lettori vengono catapultati nella successive tre parti che compongono il volume: la prima, in cui conosciamo il background dei tre ladri protagonisti del romanzo; la seconda, in cui i segreti della famiglia Marchetti cominciano a venire alla luce e l'ultima parte in cui i misteri della casa maledetta sono finalmente dipanati. 
Se la prima parte è caratterizzata da un ritmo lento e da uno stile piuttosto descrittivo e riflessivo, la storia acquista velocità man mano che si procede con la lettura, fino a raggiungere l'apice sul finale. L'utilizzo dei numerosi flashback contribuisce sia ad esasperare ulteriormente la lentezza dello svolgersi degli eventi del romanzo sia a far luce su eventi passati e solo in apparenza poco attinenti alla storia. Come in una scatola cinese, i lettori scopriranno infatti come fatti in apparenza distanti a livello spaziale e temporale sono in realtà concatenati e necessari gli uni agli altri. 
Nel suo La casa dalle radici insanguinate, Roberto Ciardiello riprende e rielabora in chiave moderna e cinematografica alcuni grandi topos della letteratura horror, primo fra tutti quello della casa maledetta, inserendo particolari spezzoni in cui il lettore ha l'impressione di trovarsi davanti ad un film vero e proprio, con tanto di pause, luci e colori differenti dal resto della storia, spezzoni che contribuiscono a rendere ancora più acuto quel senso di malessere che emerge dagli scenari cupi, freddi e talvolta feroci che l'autore esplora con grande dovizia di particolari, facendo de La casa dalle radici insanguinate un romanzo horror/thriller dalle forte tinte splatter.  

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