LE RECENSIONI DEL SALOTTO: LO SFASCIACARROZZE

LE RECENSIONI DEL SALOTTO

Alessandro Pedretta, Lo Sfasciacarrozze, Kipple Officina Libraria




L'AUTORE 
Alessandro Pedretta nasce nel 1975 e cresce nella periferia milanese. Operaio, poeta e narratore. Si alimenta fin da giovanissimo di filosofie controculturali, di letteratura underground, di autori della beat generation e del cyberpunk, dei grandi scrittori russi, inframezzando la poesia di Ungaretti, Rimbaud, Campana ai cut-up di William Burroughs, l’immaginario di Ballard e la disintegrazione sintattica di Céline. 
Tra le sue ultime pubblicazioni: il romanzo Golgota souvenir – apostrofi dal caos (Golena Edizioni, 2014), la silloge poetica Dio del cemento (Edizioni Leucotea, 2016), il romanzo breve illustrato È solo controllo (Augh! Edizioni, 2017). 
Nell’ottobre del 2018 fonda con altri soggetti poco raccomandabili la rivista web di cultura estrema “La nuova carne” e viene pubblicato il libro Carnaio – antologia di narrativa novocarnista, un’antologia con il meglio della rivista.

Alessandro Pedretta è stato ospite in una delle interviste del Salotto che potete trovare qui

LA TRAMA 
Nella campagna dell’hinterland si nasconde un mondo postumano. È reale oppure si tratta del fiorire di deliri, visioni e mancanza di punti di riferimento spaziotemporali? Il paradosso di una società che plasma la mente e la materia si concretizza nella presenza di uova aliene, il cui comportamento prende forza dallo sfruttamento umano della società stessa. 
A cavallo tra il cyberpunk e le suggestioni di realtà adiacenti, tra il weird e Ballard, il romanzo di Alessandro Pedretta si articola su pochi scenari degradati, come se la periferia fosse l’intero mondo conosciuto; non aiuta il conforto dei ricordi, di una percezione di normalità che sembra raggiungibile, appena dietro l’angolo… 
Lo sfasciacarrozze vi accompagnerà nel susseguirsi delle pagine in un delirio senza nome, dove l’evoluzione del narrato porta piccole incertezze in aggiunta alle altre col rischio di far crollare ogni certezza: come potrà, il protagonista, sfuggire all’assurdo momento senza fine in cui è prigioniero? 

LA RECENSIONE 
Si dice che tutto abbia un tempo prestabilito. Si dice che tutto in qualche modo nasca e poi muoia. È inevitabile. È il percorso degli uomini, delle storie, delle cose. 
Un'ape vive al massimo due mesi, un daino dieci anni, un cellulare di ultima generazione tre anni, un cavallo venticinque, una lavatrice fino a dieci, uno spazzolino da denti tre mesi, un uomo ottant'anni, una farfalla quindici giorni; la rabbia può durare più di una vita, come l'amore, come la gastrite, come il vento sulle scogliere del Galles. 
I muri si sgretolano e creano nuove prospettive di osservazione, nuovi manufatti artistici, nuove visioni moderne corroborate dal disfacimento. 
Ogni cosa, ogni uomo, animale, ha una durata d'esistenza o presunta tale, correlata a diversi fattori. 

L'auto di Pietro si ferma in mezzo al nulla della campagna dell'hinterland milanese, una sera come tante. Di chiamare aiuto o sua moglie Eva non se ne parla: il cellulare è scarico e giace sepolto sotto i sedili. Prima che le sue ansie e la sua immaginazione possano prendere il sopravvento, Pietro raggiunge un vecchio e fatiscente sfasciacarrozze popolato da personaggi disturbanti: Zosimos e Corrado, invischiati in loschi affari con la mafia sudamericana nel traffico di uova di cromo, un metallo con strane caratteristiche proveniente dalle auto dello sfasciacarrozze. A Pietro non interessa nulla di tutta quella storia, vuole solo che qualcuno ripari il guasto che lo ha bloccato lì per poi tornare a casa da sua moglie, che sarà di certo preoccupatissima nel non vederlo tornare. Ma la realtà dello sfasciacarrozze è diversa da quella che si è lasciato alle spalle, oltre i cancelli. La realtà dello sfasciacarrozze cela qualcosa di malato, di sbagliato, e Pietro si ritrova ben presto prigioniero, trascinato in un incubo dal quale non uscirà indenne. 

Lo sfasciacarrozze è - come lo definisce lo stesso autore Alessandro Pedretta - "un romanzo fanta-transumano" che ruota attorno a temi appartenenti all'universo cyberpunk, weird e fantascientifico, ma che affronta anche gli aspetti più malati e ansiogeni della psiche umana. 
La storia è narrata in prima persona da Pietro, il protagonista schiavo delle immancabili pillole di Xanax e i cui pensieri, ricordi e angosce accompagnano lo scorrere degli eventi del romanzo, creando lunghe sequenze riflessive che si alternano agli scenari degradati e da incubo che fanno da sfondo all'intero arco narrativo. Anche gli altri personaggi principali, Zosimos e Corrado, "proprietari" dello sfasciacarrozze, sono figure volutamente distorte e malate. Quando Pietro (e di conseguenza i lettori) decide di iniziare a far luce sui misteri che ammorbano lo sfasciacarrozze, il protagonista fatica a trovare risposte vere e proprie risposte alle sue domande e precipita sempre più in un abisso di orrori indicibili. Il susseguirsi di situazioni al limite dell'umana comprensione crea, com'è ovvio, un forte senso di soffocamento e di disagio, eppure i lettori - attraverso gli occhi di Pietro - si ritrovano catturati dalle pagine del romanzo e "costretti" a proseguire fino alla fine della storia, nel tentativo di trovare un senso a tutto quello che sta accadendo. 
L'autore amplifica e porta all'estremo in maniera disturbata gli aspetti più malati della società moderna e dell'essere umano: l'industrializzazione eccessiva, gli aspetti più distorti del progresso e della tecnologia, la folle corsa verso la produzione di massa e l'alienazione di cui soffre la società odierna; i lettori più attenti non rimarranno di certo delusi da tutti gli innumerevoli spunti di riflessione offerti dal romanzo.
Lo stile di Alessandro Pedretta è elaborato, ricco di termini specifici e talvolta poco comuni, che denotano la grande conoscenza in ambito tecnico-scientifico da parte dell'autore; alcuni passaggi e alcune tematiche portanti sono stati resi in maniera volutamente difficile e feroce per rendere al meglio il senso di fatica, di straniamento e di malessere generale che pervade l'intero romanzo.
Lo sfasciacarrozze è una storia che lascia il segno e che richiede tutta l'attenzione da parte dei suoi lettori, i quali dovranno essere pronti a porsi nel giusto stato d'animo per poter apprezzare appieno la portata dei significati e delle tematiche (a volte piuttosto scomode) che Alessandro Pedretta conduce all'esasperazione, in un crescendo di emozioni e sensazioni contrastanti.
   

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