INTERVISTA ALL'AUTORE MARIO STRUGLIA
INTERVISTA ALL'AUTORE MARIO STRUGLIA
Benvenuti a questo appuntamento extra del martedì interviste del Salotto Letterario. Oggi ho aperto le porte a Mario Struglia, autore dell'opera illustrata Favole piccole e foglie di vernice, che è uscito il 18 aprile 2019. Sembra un libro davvero particolare, perciò accomodiamoci e lasciamo a lui la parola...
Ciao Mario, benvenuto nel mio salotto. Raccontaci qualcosa di te.
Sono un tecnico audio, e lavoro e ho lavorato nel campo della produzione musicale, nel doppiaggio e nel live. Penso questo mi aiuti per la scrittura, perché per lavoro ho cognizione di causa di cosa esiste dentro e intorno le opere, come i dischi e film. Sono più abituato a vederle "dall'interno" che come semplice spettatore. Oltre che di libri, sono appassionato di musica, cinema e fumetti. Beh, insomma... sono un nerd. Ah! A luglio divento papà.
Come ti sei avvicinato alla scrittura?
Sono sempre stato uno da "sogni ad occhi aperti", fin da piccolo. Ispirato dalle storie che trovavo su Topolino, nei film e nei cartoni giapponesi, mi rendo conto a posteriori che immaginavo continuamente non tanto storie, quanto immagini e scene, espandevo da solo quello che vedevo. E crescendo... non sono certo migliorato. Durante l'adolescenza mi appassionai al rap e ai giochi di ruolo, due passioni che considero oggi estremamente formative, perché entrambe mi abituarono al desidero di "costruire una storia". Poi crescendo scoprii dischi, film e libri sempre più profondi e complessi, fin quando non potei più resistere al desiderio di "provare a fare una cosa simile anch'io ". Forse il colpo di grazia finale me l'ha dato la Pixar. Davanti a quelle storie perfette non ho più saputo resistere. Dovevo provare anche io.
Qual è il tuo genere preferito?
Sono un lettore piuttosto onnivoro, e un filo "coraggioso". Non dico che mi piace tutto, però mi butto. Sicuramente però prediligo i romanzi di fantasia ed i grandi narratori. Più che la buona scrittura, venero le buone storie. Un tempo avrei risposto in maniera più precisa citando horror, fantasy e fantascienza. Ma un tempo non avevo ancora letto Saramago o McCarthy. Quindi, i libri che mi piacciono si trovano di solito nel reparto Narrativa delle librerie, e dentro hanno delle grandi storie.
Parliamo un po’ del tuo libro. Come è nato? Di cosa parla? Quali sono i temi principali?
"Favole piccole e foglie di vernice" è una raccolta di favole per adulti. Il progetto non è nato in maniera organica. Ho iniziato a scrivere delle storie, delle favole (la prima è stata "Lido", la storia di un lago che s'innamora), e mano mano ha iniziato a delinearsi un progetto e un filo conduttore unico. Tutte le storie che scrivevo avevano infatti un personaggio non umano (una mongolfiera, un gatto, un'orchidea) quale protagonista o testimone di una piccola epifania. Piccole rivelazioni, di quelle che ti colgono all'improvviso mentre lavori o osservi una persona, e ti svelano un nuovo pezzetto di mondo. Sono favole che vogliono esprimere il senso di meraviglioso e di grande che si nasconde dietro le cose più piccole e banali, di quanta grandezza e bellezza e dolore ci siano dentro le vicende più intime e semplici: una mongolfiera che vola più in alto senza il peso del pilota; un leone che scopre la propria debolezza e mostruosità; un vecchio morente che scopre il valore dei rimpianti.
Ho notato che nel tuo libro ci sono diverse illustrazioni interessanti. Potresti dirci qualcosa di più in merito?
Dentro "Favole piccole e foglie di vernice" si trovano 15 storie. 10 di queste vengono raccontate attraverso le parole, e 5 attraverso i colori. Sono vere e proprie "favole dipinte", realizzate da mia sorella Silvia, perché io non so disegnare. Mia sorella ha uno stile di pittura astratta molto veloce e istintivo, dipinge spesso quadri ispirati alla musica realizzandoli all'interno dell'ascolto della canzone stessa. Uno stile quindi che non solo mi piace molto, ma anche perfetto per il senso di rivelazione e meraviglia che volevo raccontare. Così ho scritto 5 storie che servissero solo quale "matrice" per un quadro. Una volta scritte le ho fatte leggere a un attore (il mio amico Francesco Wolf) e le ho inviate a Silvia. In questo modo Silvia ha potuto lavorare come sempre, dipingendo mentre ascoltava la registrazione della storia. Poi sul libro saranno solo i colori, uniti ad alcuni stralci della favola che avevo scritto, a raccontare la storia.
C’è un titolo di una delle tue opere che è particolarmente significativo per te?
Do molta importanza ai titoli e ai nomi dei personaggi. Penso che se metti impegno e significato nei nomi e nei titoli, nella storia resterà traccia di questa ricerca e di questo impegno. Le mie storie sono quasi tutte nate visualizzandone la scena finale e poi scegliendo il titolo. Solo dopo inizio a costruirle. Uno dei titoli più significativo è quello di "Antigone". Quando lessi "Edipo a Colono" rimasi colpito da un passaggio in cui Antigone accudisce il suo vecchio padre ormai cieco. In due, tre righe erano concentrate una tenerezza e un'intimità commoventi. Mi sembrò allora il nome perfetto per un'orchidea che assiste dal suo davanzale agli ultimi giorni di un malato.
Da dove prendi ispirazione per scrivere?
Non so se ci sia un vero metodo, e comunque non penso di essere abbastanza esperto per averne uno. In linea generale provo a dare ascolto sia alle mie fantasie, che alle cose che vedo e sento intorno. E così capita che un pensiero, un sentimento o un tema che vorrei sviluppare trova la fantasia e la storia adatta per essere rappresentato. Penso che per scrivere si debba stare sempre in ascolto. Non lo dico solo io. Ad esempio è uno degli spunti che Murakami ha raccolto nel suo "Il mestiere dello scrittore".
Ogni scrittore inserisce inevitabilmente una parte di se stesso nelle sue opere. C’è un personaggio in particolare che senti più vicino di altri?
Sicuramente, com'era forse inevitabile, ci sono pezzettini di me sparsi un po' ovunque. Il racconto dove però ci sono più riferimenti personali è sicuramente "Respiro". Parla dell'evoluzione del rapporto padre/figlio di una coppia di balene. Tutta la storia è vissuta attraverso gli occhi del figlio del capobranco di un gruppo di balene, ma l'evoluzione del rapporto, il modo in cui gradualmente ognuno di noi scopre chi sono davvero i propri genitori, è molto umana e personale.
Potresti raccontarci la tua esperienza con la casa editrice (o le case editrici) con la quale hai pubblicato?
Finora la mia esperienza con Bookabook è molto positiva. Sono stato molto contento loro abbiano selezionato il mio libro, perchè trovo la loro formula molto intelligente e innovativa. Sono poi stati sul campo sempre attivi e presenti, hai la percezione tangibile che dietro ci sono persone che s'impegnano e lavorano, cosa che non è da darsi per scontata in questo ambiente. Sono stati pazienti con me, che sono una persona abbastanza spigolosa quando si parla di scrittura. In sintesi, penso siano una realtà che s'impegna alla ricerca di soluzioni, e questa cosa per me ha un grande valore.
Hai partecipato a qualche evento (o eventi) per promuovere il tuo romanzo?
Ancora no, e spero di poterli organizzare a breve, anche perché vorrei organizzare qualcosa di particolare, esponendo i quadri di Silvia e organizzando del live painting con lei.
Hai qualche consiglio da dare ad un aspirante scrittore alle prese con la sua prima opera?
Gli consiglio di essere attivi e propositivi. La pubblicazione di un libro con una casa editrice richiede sempre e comunque la partecipazione dello scrittore per promuoverlo e sostenerlo. Gli consiglio insomma di non fermarsi al mito dell'artista "che scrive e basta e qualcuno si deve occupare di tutto il resto". Pubblicare un libro è un grande investimento e un rischio per una casa editrice, soprattutto se non è una major, e se lo scrittore è propositivo e collaborativo fa una grandissima differenza.
Dove possiamo trovare il tuo libro?
"Favole piccole e foglie di vernice", che è uscito il 18 aprile, si può ordinare in formato cartaceo e digitale sul catalogo di Bookabook, come su Amazon e gli altri store digitali. Oltre a questo può essere tranquillamente ordinato in una qualunque libreria di fiducia.
Ringrazio Mario per essere stato in nostra compagnia oggi. Per chi fosse interessato alla sua opera, qui di seguito trovate tutti i link per l'acquisto
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