INTERVISTA ALL'AUTORE ANDREA BORGIA

LE INTERVISTE DEL SALOTTO
Bentornati ai puntualissimi appuntamenti del giovedì interviste de Il Salotto Letterario e de Il Salotto Creativo del gruppo Facebook MyMee - Express Yourself. Oggi siamo in compagnia di Andrea Borgia, autore del romanzo "Welcome to Windertoch" per la casa editrice Gruppo Albatros Il Filo.



Salve Andrea, benvenuto nel mio Salotto e grazie per essere qui con noi oggi. Ci racconti qualcosa di lei.
Grazie a lei Caterina; il mio nome è Andrea Borgia, svolgo la professione di docente ormai da qualche anno. Ho sempre coltivato la passione per la lettura e incoraggiato i miei allievi a fare altrettanto, proprio questo mestiere mi ha portato ad ultimare la mia prima opera, l’ho visto come un dovere verso la formazione dei giovani. Il mio approccio all’insegnamento infatti è di natura empatica: è importante spronare i giovani, approfondendo in particolare ciò che va oltre la didattica.

A gennaio 2020 è uscito il suo romanzo “Welcome to Windertoch” per la casa editrice Gruppo Albatros Il Filo. Potrebbe presentarlo brevemente ai nostri lettori?
“Welcome to Windertoch” è la mia prima pubblicazione ufficiale. Si tratta di una sorta di favola di formazione, il protagonista è un ragazzo come molti che cerca il suo posto nel mondo con una componente fantasy che fa solo da sfondo a questa crescita emotiva.

“Welcome to Windertoch” potrebbe essere considerato come una favola di formazione: potrebbe dirci qualcosa di più in merito, magari spiegandoci come è nato il suo romanzo e a quale scopo?
È una lettura adatta a tutti, ma ho scritto questo libro con l’intento di raggiungere giovani e giovanissimi e infondere loro il giusto coraggio per superare le difficoltà della vita. Il protagonista della storia è Charlie, che evade dai confini del conosciuto per spingersi verso una realtà magica, il paese di Windertoch. Volevo che in Charlie si potessero rispecchiare tutti quei ragazzi che ogni giorno lottano per emergere e trovare il proprio posto nel mondo… E la magia che sta dietro al racconto non è altro che una cornice favolistica, la vera anima del racconto è trovare la forza per combattere davanti alle sfide quotidiane, non solo quelle fantasiose.

Come è nato Charlie, il giovane protagonista del suo romanzo?
Per il personaggio di Charlie mi sono ispirato molto alle vicende ed ai vissuti dei ragazzi, soprattutto la percezione del mondo da parte di coloro che si trovano nella fase preadolescenziale, ma devo ammettere che c’è un qualcosa di Harry Potter nel mio personaggio; ho sempre apprezzato come la scrittrice J. K. Rowling abbia avvicinato migliaia di giovani verso la lettura e pure per me la sua saga è stata una lettura davvero illuminante, anche se il famoso mago di Hogwarts differisce molto da Charlie; Harry parte da una situazione dissestante e scoraggiante, ma trova il coraggio dentro di se per emergere ed affrontare le sfide, magiche e non, il mio protagonista è un personaggio molto più reale, incorporato in una storia fantasy, un ragazzo semplice che davanti a certe sfide non trova il coraggio ma si abbatte, ma col tempo acquista l’appellativo di essere chiamato eroe non per i mostri sconfitti (nella mia storia ci sono pure questi), ma per come affronta la vita, questo vuol dire essere un vero eroe nel mondo reale.

Quali sono state le fonti di ispirazione principali per lo sviluppo delle ambientazioni fantastiche di Windertoch?
Il nome Windertoch è frutto della mia immaginazione e trae spunto dal termine inglese “wonder”, ovvero meraviglia, che è alla base di tutta la vicenda, trovo che la cultura inglese sia meravigliosa e fonte d’ispirazione per nutrire l’immaginario, terra di leggende e patria del meraviglioso ciclo arturiano che ha posto le basi per il genere fantasy e cavalleresco. Per questo, mi è sembrata più che adatto che il titolo della mia opera ed il luogo in cui è ambientata la maggior parte delle vicende traessero spunto dall’ Inghilterra.


Ci sono dei romanzi o degli autori a cui si sente particolarmente vicino quando scrive e ai quali le piace ispirarsi?
Come già detto, J. K. Rowling è una scrittrice che è riuscita nell’intento di incantare generazioni di ragazzi, apprezzo molto i suoi scritti, sia quelli della saga del maghetto preferito al mondo, sia gli altri suoi elaborati. Un altro scrittore di cui apprezzo molto lo stile, soprattutto per il modo semplicistico ma al contempo coinvolgente di raccontare “semplici storie” è Ian Sansom, di cui ho letto “Le storie del Bibliobus di Tundrum” e con cui intrattengo saltuariamente una corrispondenza.

Sta lavorando a qualche progetto futuro, magari un seguito per “Welcome to Windertoch”?
Sono già pronti due manoscritti di cui uno è una storia molto più corposa, differendo da quest’opera che è più una “lettera d’amore per i giovani”, non saranno seguiti diretti ma tratteranno di temi già accennati in questa storia.

Cosa direbbe ai lettori per invogliarli verso la lettura del suo libro?
Personalmente, l’augurio ed invito che faccio non è verso il mio libro in particolare, ma verso le letture in generale, io dedico molto tempo alla lettura, mi immergo negli scritti, il mio appello è di leggere perché è pur sempre il miglio modo per sognare.

Grazie a Andrea Borgia per essere stato in nostra compagnia oggi. Vi ricordo che "Welcome to Windertoch" è disponibile sul catalogo della casa editrice e su tutti i maggiori store online.






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