LE RECENSIONI DEL SALOTTO: L'INVENZIONE DEI CORPI

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Pierre Ducrozet, L'invenzione dei corpi, Fazi Editore
Recensione a cura di Michele Gonnella


L'AUTORE
Pierre Ducrozet. Classe 1982, è autore di tre romanzi editi in Francia da Grasset. Insegna Creazione letterarie presso la National School od Visual Arts di La Cambre (Bruxelles). Dopo aver vissuto a Berlino e a Parigi, ora vive a Barcellona.

LA TRAMA
Iguala, Messico, 2014. Un giovane professore di informatica sfugge miracolosamente a uno dei più feroci massacri perpetrati dalla polizia collusa coi narcos, quello dei quarantatré studenti della Scuola Rurale di Ayotzinapa in viaggio verso una manifestazione. L’orrore negli occhi, le ali ai piedi, la mente ottenebrata dal trauma, Álvaro Beltrán attinge da una rabbia antica come l’ingiustizia la forza per percorrere la traiettoria della sopravvivenza: il deserto, il filo spinato, gli Stati Uniti, San Francisco, la Silicon Valley. Ma la violenza che credeva di essersi lasciato alle spalle ha solamente cambiato volto. Caduto nella trappola di un magnate del web ossessionato dalla ricerca dell’immortalità, diventa cavia di una serie di esperimenti transumanisti che perseguono l’utopia di un uomo-macchina potenzialmente eterno: «la morte è un’ideologia come un’altra». Dietro il folle progetto non c’è soltanto lui, il miliardario che ha assoldato Álvaro, ma il gotha del mondo digitale: Mark Zuckerberg, Larry Page, Sergey Brin, Elon Musk… Obiettivo finale, la creazione di un’isola artificiale al largo di San Francisco, dove i «re del mondo» possano «creare in pace l’uomo e la società del futuro» con un’unica legge vigente, quella della loro volontà.
Avventura letteraria capace di accogliere e inglobare temi estremi, fughe liriche, sequenze mozzafiato e suggestive digressioni paesaggistiche da road movie, "L’invenzione dei corpi" è un romanzo che racconta le sfide della modernità in un’esplorazione labirintica delle reti che stanno rimodellando la vita contemporanea, dal corpo umano al World Wide Web.

LA RECENSIONE
Una ragazzina ingegnosa del Congo, dell’Alaska o del Minas Gerais può saperne altrettanto sulle società amerinde o sulla tecnica aerospaziale di uno studente di Yale. Per le teste pelate tutto questo è motivo di preoccupazione, la verticalità era importante per loro, permetteva di stabilire un senso nella circolazione del sapere, ebbene, non è più così, il presente è orizzontale e appassionante[...].

Libro più unico che raro - almeno nella ristrettezza dell’ambito delle mie letture - quello che mi sono trovato nel Kindle. La ragione è assurdamente semplice: l’autore non ha usato i personaggi per raccontare una storia, ma ha fatto l’esatto opposto. La trama infatti non si basa tanto su quello che i personaggi fanno o non fanno, bensì sugli ideali e sulle interconnessioni smosse da loro e dagli effetti che queste hanno contro il transumanesimo dei magnati, che puntano più a rompere i limiti dell’esistenza che non a colmare i vuoti elementari che - al pari di un qualunque disgraziato a caso - hanno. Non abbiamo a che fare col solito libro, ma con una concezione di narrativa in cui la storia porta per mano il lettore tra i personaggi che, con le loro vicende e le loro esperienze, intessono una tela umana ben più profonda del web. Grazie a loro - persone reali o meno - potremo collegarci a una serie di spunti di riflessioni sulla società moderna che difficilmente il più brillante divulgatore di filosofia può proporci: cosa ha cambiato l’avanzare della tecnologia nella nostra esistenza? Sappiamo gestirla? Cosa significa veramente internet? Come, nella sua ristretta infinità, esso ha cambiato i canoni del mondo? Eravamo davvero pronti? Questo libro è immancabile tra gli scaffali di filosofia moderna e, a parer mio, su quello di chiunque.


Michele Gonnella, labrolucchese classe '88, vive una vita dedicata a quattro attività fondamentali: arti marziali, tè, libri, sopravvivere a sé stesso, il tutto sotto gli insegnamenti dei felini con cui condivide l'esistenza. Di fatto, è il bohémien più zen e monastico che si possa trovare. Egli non ci combina nulla col mondo della letteratura, tant'è che è perito informatico, ma forse proprio per questo si diverte a rompere tutti i canoni letterari da che ha impugnato la penna. Già di suo infatti era un bel casinista, tra romanzi e saggi al di fuori dei generi. Quando poi si è ritrovato a essere uno dei fondatori di Ignoranza Eroica apriti cielo...


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