LE RECENSIONI DEL SALOTTO: LA PRIMA LEGGE

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Joe Abercrombie, La prima legge. La trilogia, Mondadori Titan Edition


L'AUTORE
Joe Abercrombie è nato a Lancaster, in Inghilterra, il 31 dicembre 1974. Laureato in psicologia, ha lavorato per il cinema e la televisione. Ha scritto la trilogia fantasy "The First Law" ("La prima legge"), di grande successo in Inghilterra. I tre libri che la compongono sono stati pubblicati in Italia da Gargoyle: “Il richiamo delle spade” (2013), “Non prima che siano impiccati” (2013) e “L'ultima ragione dei re” (2014). Nello stesso universo narrativo della "Prima legge" sono ambientati anche i romanzi “The Heroes” (Gargoyle, 2012), “Il sapore della vendetta” (Gargoyle, 2014), “Red Country” (Gargoyle, 2015). La sua nuova celebre epopea, pubblicata da Mondadori con il titolo "Trilogia del Mare Infranto", è composta da “Il Mezzo Re”, “Mezzo Mondo” e “La Mezza Guerra”. Con “Tredici lame” torna trionfalmente al mondo e ai personaggi della "Prima Legge". I suoi titoli sono stati a lungo nella classifica dei bestseller inglesi e americani, vendendo in questi Paesi centinaia di migliaia di copie.

LA TRAMA
Logen Novedita è un guerriero in fuga dal Nord di cui è stato il campione idolatrato tanto dai nemici che lo vorrebbero morto come dagli amici che farebbero meglio a crederlo tale. Perché dentro di lui si annida il Sanguinario, un’ombra per cui orrore, fuoco e morte sono un banchetto al quale invitare tutto e tutti. Glokta l’Inquisitore trascina il proprio corpo torturato nei palazzi del potere, investigando su una cospirazione in grado di ribaltare l’ordine costituito. Il giovane Jezal dan Luthar, che forse si accontenterebbe della propria bellezza, sfacciataggine e abilità nella scherma, scoprirà che qualcuno nutre grandi e pericolosi progetti per lui. Il Maggiore West deve lottare contro la propria sorella, l’idiozia delle gerarchie militari, e la costante feroce emicrania. Nelle vene della misteriosa e intrattabile Ferro Maljinn scorre sangue di demone, e una sete di vendetta che minaccia di travolgere un Impero. I loro cammini sono destinati a incrociarsi nella guerra che chiude le sue fauci sull’Unione da Nord a Sud, mentre alle ombre del passato e ai sortilegi si sommano le nuove, devastanti forze dell’oro e della tecnologia. Con questo grandioso affresco, ricco di pathos e umorismo nero, che comprende rovine ciclopiche e bettole, schermaglie politiche e duelli brutali in un cerchio di scudi, mercenari e prostitute, regine e banchieri, Joe Abercrombie ha portato il fantasy verso nuovi confini, capaci di fondere J.R.R. Tolkien e i noir americani, il realismo di G.R.R. Martin e l’ironia citazionista di Tarantino. Un pilastro della narrativa fantastica contemporanea, dopo il quale niente è stato più come prima.

LA RECENSIONE
Logen si lanciò tra gli alberi a piedi nudi, slittando sulla terra intrisa d'acqua, sul fango e sugli aghi di pino bagnati, il respiro che gli raspava in petto e il sangue che gli pulsava forte nella testa. Inciampò e cadde su un fianco così bruscamente che per poco non si squarciò il petto con la lama della sua ascia. Poi giacque là con il respiro pesante a scrutare la foresta oscura.

La collana Fantastica di Mondadori propone una Titan Edition d'eccezione: la trilogia de "La prima legge" di Joe Abercrombie, tradotto da Benedetta Tavani. Il volume raccoglie i tre romanzi integrali della saga: "Il richiamo delle spade", "Non prima che siano impiccati" e "L'ultima ragione dei re".
Il layout delle pagine delle edizioni Titan è di certo la prima cosa che colpisce la nostra attenzione, in quanto il testo non è stampato a colonna unica, bensì doppia. Ciò non influisce - a mio avviso - sulla lettura, in quanto questa particolare disposizione è solo una scelta stilistica e non va a inficiare né sulla "quantità" di testo presente in ogni pagina né sulla comprensione dello stesso. Il corpo del testo è stampato in caratteri piccoli e compatti, proprio come accade in tanti altri volumi dal consistente numero di pagine.


Ma cos'è e di cosa parla "La prima legge"? 
Partiamo innanzitutto col dire che si tratta di una saga corale, in cui le linee narrative di diversi personaggi si intrecciano e convergono verso un obiettivo finale comune, in una complessa serie di eventi architettati da Bayaz, il Primo Mago, personaggio mistico, elusivo e sfuggente. Attorno a lui ruotano Logen "Novedita" il Sanguinario, spietato mercenario del gelido Nord; Jezal dan Luthar, elegante e abile schermidore un po' troppo avvezzo al bere, al gioco d'azzardo e alle belle donne; Sand dan Glokta, ex guerriero reale, affascinante campione di scherma, ora ridotto a Inquisitore e ombra di se stesso, storpio e invalido; Ferro Maljinn, letale arciera con sangue di demone nelle vene; Collem e Ardee West, popolani residenti in città grazie all'entrata di Collem nella Guardia Reale. 
Le loro strade si uniranno nei modi più inaspettati e le loro lame si incroceranno in più di un'occasione contro un nemico comune determinato a distruggere la pace dell'Unione. Ma la Prima Legge, il cardine su cui si fonda l'universo creato da Joe Abercrombie, va difesa ad ogni costo e a qualunque prezzo.

Personaggi straordinari, intrighi politici, tradimenti e verità estorte con i metodi più crudeli, creature figlie dell'incubo e della corruzione dell'anima: questi e molti altri sono gli elementi che fanno de "La prima legge" un vero e proprio capolavoro del grimdark fantasy. La prosa di Joe Abercrombie è di un realismo disarmante, delicata e brutale al tempo stesso e spietata quando serve. I diversi punti di vista di ciascun personaggio si alternano nel corso della saga ed è proprio qui che risiede la vera magia de "La prima legge": pur rimanendo sempre in terza persona, la narrazione, lo stile e le tipologie di sequenze subiscono radicali cambiamenti, a seconda che il protagonista del capitolo sia Logen, o Glokta o Ferro. Il risultato sono personaggi vividi, intensi e straordinariamente reali, mai del tutto positivi o negativi, ma sempre tratteggiati in un'infinita gamma cromatica di grigi. Nei volumi di Abercrombie, non ci sono eroi o antieroi, ma solo protagonisti umani e fallibili. 

"La prima legge" è una saga fantasy cupa e priva di abbellimenti o buonismi di sorta, più vicina alle tematiche proposte da G. R. R. Martin che a quelle del fantasy classico. Sono ovviamente presenti elementi di tipo soprannaturale, ma ciò che alla fine predomina è un senso di realismo costante: tutto viene reso in maniera plausibile e coerente; ogni evento viene inserito in ambientazioni perfettamente credibili. Il risultato è un'opera imponente, di lunghezza non indifferente ma di cui non avvertirete affatto il peso: la storia scorre rapida e veloce, ricca di cliffhanger, colpi di scena, segreti e rivelazioni.  
"La prima legge": un volume bello, potente e indimenticabile. Da leggere. 
  

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