LE RECENSIONI DEL SALOTTO: ANCILLARY

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Ann Leckie, Ancillary. Trilogia Imperial Radch, Mondadori Titan Edition


L'AUTRICE
Ann Leckie (Toledo, Ohio, 1966), da sempre appassionata di fantascienza, ha esordito nel 2013 con il primo romanzo della trilogia «Imperial Radch» “Ancillary Justice”, vincendo tra gli altri i premi Hugo, Nebula, BSFA, Arthur C. Clarke e Locus. Anche i successivi volumi “Ancillary Sword” (2014) e “Ancillary Mercy” (2015) hanno vinto il Locus e sono stati finalisti al Nebula. Nello stesso universo di “Ancillary” sono ambientati il romanzo “Provenance”, di prossima pubblicazione in Italia per Mondadori, e i racconti “Il lento veleno della notte” e “Lei Comanda e Io Obbedisco”, compresi in questo volume. Nel 2019 Ann Leckie ha pubblicato il suo primo romanzo fantasy, “The Rave Tower”.

LA TRAMA
Su un lontanissimo pianeta coperto di ghiaccio, Breq sta per recuperare l’oggetto di cui è in cerca da tempo – un prezioso manufatto costruito dall’inconoscibile e temutissima specie aliena Presger -, quando si imbatte in un corpo semiassiderato nella neve: è Seivarden Vendaai, una persona che Breq credeva morta da mille anni. Perché Breq non è ciò che sembra: diciannove anni, tre mesi e una settimana prima di quel giorno era la Justice of Toren, una gigantesca astronave da trasporto truppe in orbita attorno al pianeta Shis’urna insieme alle sorelle Sword e Mercy. Come tutte le navi dell’impero Radchaai, la Justice è un’intelligenza artificiale che controlla ancelle umane. Ma ora la Justice è stata distrutta e della sua coscienza pensante è rimasto solo un frammento: Breq.
Chi l’ha devastata ha portato via tutto ciò che le era più caro; solo due cose le rimangono: un fragile corpo umano nel quale sta imparando a nascondersi e un’inesauribile sete di vendetta. Il suo obiettivo è Anaander Mianaai, Lord del Radch, la creatura semi-immortale che da tremila anni detiene il potere assoluto sull’impero grazie alle sue migliaia di corpi interconnessi.
Già considerata un classico del genere, la premiatissima trilogia Ancillary disegna un universo estremamente originale e ricco di particolari spiazzanti, tanto complesso quanto coerente: un sistema nel quale le intelligenze artificiali si appassionano alla musica polifonica e sono ossessionate dal tè, mentre le differenze di genere non hanno senso. Ann Leckie esplora con incredibile immaginazione le sottigliezze psicologiche, i pregiudizi razziali, le passioni politiche e religiose dei suoi personaggi. Ma soprattutto fa ciò che da sempre fa la grande fantascienza: accompagnare il lettore, tra gigantesche battaglie interplanetarie e viaggi spaziali, alla scoperta di nuovi mondi, dove nessuno è mai giunto prima.

LA RECENSIONE
Il corpo era nudo, riverso e a faccia in giù e di un grigio cadaverico. Schizzi di sangue macchiavano la neve tutt'intorno. La temperatura era di quindi gradi sotto lo zero, dato che poche ore prima era passata una tempesta. Nella tenue luce dell'alba la neve si stendeva immacolata, interrotta solo da una scia sottile che portava a un vicino edificio di ghiaccio. Una taverna. O ciò che in questa città era considerata una taverna.
C'era qualcosa di fastidiosamente familiare in quel braccio scomposto, nella linea che andava dalla spalla ai fianchi. Ma era praticamente impossibile che io sapessi chi fosse. Non conoscevo nessuna persona in questo gelido avamposto in capo a un pianeta freddo e isolato che era quanto di più lontano ci fosse dal concetto Radchaai di civiltà. Se mi trovavo lì, su quel pianeta e in quella città, era solo perché avevo una faccenda urgente da sbrigare. I corpi sparsi per strada non erano affar mio.

Dopo la trilogia de "La prima legge" di Joe Abercrombie, oggi vi presento un nuovo Titano della collana Fantastica di Mondadori: "Ancillary. Trilogia Imperial Radch" di Ann Leckie. Il volume comprende i tre volumi della saga spaziale "Ancillary Justice", "Ancillary Sword" e "Ancillary Mercy" e due racconti ambientati nell'universo Radchaai: "Il lento veleno della notte" e "Lei Comanda e Io Obbedisco". Come già avevo evidenziato nella recensione dedicata a "La prima legge", il layout delle pagine delle edizioni Titan è di certo la prima cosa che colpisce la nostra attenzione, in quanto il testo non è stampato a colonna unica, bensì doppia. Ciò non influisce - a mio avviso - sulla lettura, in quanto questa particolare disposizione è solo una scelta stilistica e non va a inficiare né sulla "quantità" di testo presente in ogni pagina né sulla comprensione dello stesso. Il corpo del testo è stampato in caratteri piccoli e compatti, proprio come accade in tanti altri volumi dal consistente numero di pagine.


Con la trilogia di Ancillary, Ann Leckie dà vita a personaggi e ambientazioni davvero singolari, curati in ogni dettaglio e, sotto alcuni aspetti, decisamente innovativi. Ma andiamo con ordine.
L'universo che l'autrice ci presenta è quello di un impero millenario, il Radch, al cui vertice si trova Anaander Mianaai, la Lord del Radch. Nel corso dei secoli, il dominio della Lord si è allargato sempre più, conquistando e annettendo pianeti e realtà locali anche molto diversi fra loro. Il risultato è la creazione di un complesso sistema di regole sociali, culturali e linguistiche, in cui intelligenze e coscienze artificiali e non coesistono e convivono in rapporti molto stretti fra loro - talvolta anche in un unico corpo. Le astronavi dell'impero Radchaai sono infatti IA, creature senzienti e dotate di raziocinio proprio, e utilizzano corpi umani opportunamente modificati come ricettacoli ed estensioni della propria "mente" per gli scopi più svariati. Questi ricettacoli sono le cosiddette Ancelle e Breq, la protagonista e voce narrante della trilogia, è proprio una di loro, la ex One Esk della nave Justice of Toren, andata distrutta anni prima. Con tono piuttosto freddo e preciso, come si conviene a un soldato come lei, Breq alterna passato e presente e ci racconta la propria storia, fatta di tragici eventi e strettamente collegata a un pericoloso segreto che riguarda proprio la Lord del Radch.  

Ma se l'aspetto delle coscienze interconnesse può apparirvi singolare, nondimeno lo sarà quello linguistico. Come spiega la traduttrice Francesca Mastruzzo nella nota introduttiva all'opera: "Quella Radchai è inoltre una cultura che non bada alla distinzione tra i generi sessuali, e questo si riflette sul linguaggio: dato che il genere non è importante, per consuetudine tutte le persone vengono indicate con il pronome femminile. Non perché i personaggi siano tutte donne, ma perché questo prevedere il Radchaai, la lingua franca dell'impero. Quando, all'inizio del racconto, la protagonista e voce narrante Breq incontra Seivarden, che già conosce, e ci dice di sapere che è un maschio, continua comunque a farvi riferimento al femminile. D'altra parte che senso avrebbe fare questa distinzione quando una moltitudine di intelligenze (artificiali e non), compresa la persona più importante del Radch, hanno più corpi - e tutti diversi per età, sesso, etnia?" 

La trilogia di Ancillary è una space opera entusiasmante e ricca di interessanti spunti di riflessione a livello sociale, etico ma anche fantascientifico. Oltre a considerazioni in merito a dove risiedano davvero giusto e sbagliato o in merito a quanto sia importante rispettare le convenzioni sociali e la rigida etichetta imposta dall'impero, ciò che ci accompagna lungo tutta la trilogia è un dilemma ben preciso: possiamo differenziare una IA da un essere umano? In un mondo in cui le navi e le loro derivazioni sono appassionate di musica e sono vere e proprie intenditrici di tè è ancora possibile stabilire che le macchine non siano umane?
"Ancillary" si rivela essere un'opera complessa, sottile e ricca di molteplici sfaccettature, una trilogia che non può mancare nelle vostre librerie se siete appassionati di sci-fi e avventure spaziali e di storie... più umane dell'umano. 

 

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