LE INTERVISTE DEL SALOTTO: DELOS VERONESI, COLLANA DYSTOPICA
LE INTERVISTE DEL SALOTTO
DELOS VERONESI, COLLANA DYSTOPICA
Benvenuti al primo di una serie di appuntamenti dedicati alle collane della casa editrice digitale Delos Digital. Oggi siamo in compagnia di Delos Veronesi, curatore della collana Dystopica.
Ciao Delos, bentornato nel mio Salotto e grazie per essere qui in nostra compagnia oggi. Per tutti i nostri lettori che ancora non ti conoscessero, potresti raccontarci qualcosa di te?
Ciao Caterina e ciao a tutti i lettori del Salotto, è talmente accogliente qui da voi che mi fa sempre piacere passare a bere un caffè. Cosa devo dirvi di me? Sono uno scrittore, prevalentemente di speculative fiction, che cerca di tenere vivo il morente interesse per la lettura in Italia. Amministro con pugno di ferro Leggere Distopico, posso dirlo ora che non c’è il resto dello staff a bullizzarmi, e sono il curatore della collana Dystopica.
Da ottobre 2020 sei il curatore della collana Dystopica della casa editrice digitale Delos Digital. Come è nata questa collana e a quale scopo?
Distopia è una parola che in questi ultimi anni in molto hanno imparato a conoscere, ma che di base non ha mai avuto una vera casa. Personalmente non amo i mille generi con cui ultimamente vengono etichettate le storie, e nemmeno il modo in cui una tematica viene estremizzata a favor di politica o di moda. Convinto che la lettura debba tornare a essere un passatempo, un piacere, ho trovato in Delos Digital l’opportunità di creare una collana di storie capaci di trascinare il lettore verso il futuro. Quando gli ho esposto il progetto lo hanno accolto con piacere e mi hanno dato fiducia, cosa rara al giorno d’oggi. Hanno apprezzato la volontà di creare un unico contenitore per tutte le storie che raccontano di una realtà in cui nessuno vorrebbe vivere, si sono dimostrati più che felici di supportare la mia volontà di dare al pubblico nuove emozioni.
Che tipo di scenari futuri si presentano in Dystopica?
Più che di scenari futuri, che comunque sono molteplici, mi piace pensare alle situazioni e ai problemi che vengono affrontati. L’ossessività del lavoro e la disumanizzazione, due temi affrontati da "Cecità bianca" e "Ombre di pietra". La catastrofe ecologica pennellata nel "Pittore di ragnatele". La violenza che trova sfogo nel calcio, sostituendosi alla guerra in "Nato per essere il numero uno". Il disperato tentativo di non scomparire nel nulla, di salvare la memoria umana narrato in "L’Italia non esiste". La fame e il default economico che spingono un paese a ricorrere a misure estreme, come in "Polvere Z". E le conseguenze di un futuro in cui superare l’adolescenza è diventato un lusso è la drammatica immagine di "Se esiste un futuro".
Questi sono gli scenari e le situazioni affrontate fino ad oggi, ma ce ne sono molte altre che per ora non posso rivelarvi.
A tuo avviso, che cosa cercano i lettori in una storia distopica?
Non c’è una risposta a questa domanda. Ognuno cerca qualcosa di diverso, emozioni differenti che scaturiscono dai temi proposti. Facendo leva sulla paura del futuro, sull’ansia di trovarsi a dover fare i conti con le proprie scelte, la distopia agisce in maniera diversa su ogni lettore. C’è chi viene coinvolto dalla paura dell’inquinamento e chi invece trema immaginando un mondo in cui le donne sono state private della libertà, ogni scenario ha una forza emotiva differente in base al lettore. L’unica cosa che li accomuna è la speranza di vedere qualcosa di buono emergere tra e pagine, non dico un lieto fine, un piccolo lumino in fondo al tunnel per spezzare l’oscurità.
Perché i lettori dovrebbero scegliere Dystopica?
Dystopica, oltre a quanto detto sopra, è per prima cosa un progetto nato per i lettori. Ogni testo deve essere scritto per essere apprezzato dal pubblico, non c’è spazio per virtuosismi autorali, pontificazioni o autocelebrazione degli scrittori. Do poche regole agli autori, chiedo solo che le storie abbiano ritmo e fluidità. Le persone devono leggere con piacere, devono godersi il testo senza preoccuparsi di “capire” quello che l’autore voleva dire.
Dystopica è un enorme contenitore da cui spero molti lettori possano attingere. Persone appassionate del genere, diffidenti che vogliono provare o refrattari che per curiosità leggono per la prima volta un racconto. Non abbiamo creato questa collana per il nostro piacere, l’abbiamo pensata per il pubblico, per stargli accanto pagina dopo pagina, come vecchi amici che ti raccontano una storia.
Grazie a Delos Veronesi per essere stato in nostra compagnia oggi. Vi ricordo che tutti i titoli di Dystopica sono disponibile sul catalogo di Delos Digital e sui maggiori store online.
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