LE RECENSIONI DEL SALOTTO: LA CONTESSA BATHORY

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Cristiano Fighera, La Contessa Báthory, Delos Digital Heroic Fantasy Italia
A cura di Alessandro Iascy e Giorgio Smojver
Copertina e illustrazioni di Giuseppe Balestra


L'AUTORE
Cristiano Fighera è nato a Roma nel 1975. Ha scritto fumetti (“Terra Inferno”, pubblicato in Francia da Soleil), cortometraggi horror (“Ultimo Spettacolo”, regia di Alex Visani), testi teatrali e romanzi. Suoi racconti sono presenti in antologie edite da Dunwich Edizioni (“La serra trema”, “Morte a 666 giri”, “L'ultimo canto delle Sirene”, “Ritorno a Dunwich 2” e nella serie di novelle “Moon Witch”), EseScifi (Premio Esecranda, Esescifi e “Sole Morente”), Edizioni Watson (“Folklore” e “Horror Storytelling”), Edizioni Hypnos (“Strane Visioni”) e altri. Suoi lavori sono usciti nella rivista “Robot” (Delos Books) e in questa collana.

LA TRAMA
Ho parlato con mia madre e mio padre, morti. Con mio marito, morto. Ho parlato col re, col papa, con Dio e con l'imperatore. Alla fine ho parlato con le tenebre. E le tenebre mi hanno risposto.

1614. Regno d'Ungheria. Morti viventi e spiriti disincarnati si muovono lungo strade, città, paesi e cimiteri, uccidendo senza pietà e almeno all'apparenza senza uno scopo. Il popolo, già vessato dalla lunga guerra contro gli Ottomani, fugge in preda al terrore, mentre l'imperatore Matthias II sta cercando di mettere in piedi un esercito che ribalti le sorti di una nazione che pare ormai perduta.
Al comando di un piccolo esercito di seimila uomini e in cerca di una gloria che tarda ad arrivare, il colonnello Demeter Jaksics è uno dei tanti soldati di professione che sono entrati in battaglia, agli ordini del misterioso e sfuggente voivoda Basarab. Il suo sforzo sembra condannato al fallimento, ma l'incontro con un umile monaco che porta con sé una reliquia dall'enorme potere potrebbe cambiare le sue sorti e quelle di tutto l'impero. Sempre che Jaksics e i suoi uomini riescano a riemergere vivi dal castello di Csejte, nelle cui torri diroccate la contessa Erzsébet Báthory, assassina di seicento ragazze e accusata di essere in combutta col demonio stesso, attende la sua vendetta contro chi ha osato murarla viva.

LA RECENSIONE
"Ne ha fatte fuori più di seicento, signore. Così hanno detto. Figlie di nobili e di contadini, per lei era lo stesso. Se le faceva affidare dai genitori, capite, per educarle. Così diceva. Quando avevano i genitori, ovvio. E le contadine gliele procurava Ficzkó, il nano che viveva qui al castello. Hanno detto che le marchiava a fuoco su tutto il corpo, anche sulle... e che le frustava fino a che non morivano. O le bruciava sul rogo o le squartava. Hanno detto che le faceva morire di freddo e di torture, dentro le cantine. Che ne mangiava pezzi interi, come fanno i cani. Che si bagnava col loro sangue e poi faceva a pezzi i cadaveri. Il prete del paese l'ha vista comparire una notte nella sua chiesa, trasformata in gatto nero. Il gatto parlava, e gli ha detto che il suo più grande desiderio era di mangiare il cuore di Re Matthias II. C'è stato un processo, e alla fine si è deciso di murarla viva nella sue stanze. E sono più di tre anni, orami. Come mai nessuno vi ha detto niente? Dove eravate?"
Miklós Báthory-Ecsed non rispose.

Erzsébet Báthory: figura controversa e misteriosa, passata alla storia come efferata assassina di giovani vergini. La leggenda vuole infatti che la Contessa fosse solita bagnarsi nel loro sangue per restare eternamente giovane. 
Nel suo "La Contessa Báthory", Cristiano Fighera riprende e romanza questo affascinante personaggio, portandoci nell'Ungheria del XVII secolo al fianco del colonnello Demeter Jaksics, la cui spada è al servizio del voivoda Basarab. Jaksics e i suoi uomini sono impegnati in una missione che ha dell'incredibile e che sembra destinata al fallimento. Ma un aiuto insperato - un monaco che ha salvato dalla distruzione una sacra reliquia - sembra cambiare le sorti della battaglia: riusciranno nobili e guerrieri anche nell'ultima, disperata impresa di affrontare la sanguinaria Contessa, murata viva nella sua stanza al castello di Csejte?

"La Contessa Báthory" è uno splendido racconto fantasy sword&sorcery dal taglio orrorifico e talvolta anche piuttosto truculento, in grado di rendere al meglio la sanguinosa leggenda di Erzsébet Báthory. Cristiano Fighera fa di lei la villain ma anche il cardine dell'intera storia, ricordandoci tuttavia che numerose sono le diatribe sulla veridicità delle efferatezze compiute dalla Contessa. Scrive infatti l'autore nella prefazione all'opera: "Si è ipotizzato - e forse queste idee non sono molto lontane dalla realtà - che in realtà la donna fu semplicemente vittima di un complotto ordito da alcuni nobili e dallo stesso imperatore d'Ungheria, molto interessato alle ricchezze che la Báthory aveva ereditato dal marito; e farla passare per una serial killer in combutta col demonio, processarla e murarla viva era la maniera più semplice per derubarla di tutto". 
La sua Contessa si rivela infatti essere sì una creatura demoniaca e immortale, dedita alle arti più oscure per riuscire a sopravvivere all'interno della camera murata, ma anche una maestra delle illusioni, scaltra e in grado di mantenere fascino ed eleganza a dispetto di tutto. Notevole soprattutto l'ultimo capitolo del volume, che vede Erzsébet protagonista di un finale a sorpresa davvero sconcertante. 

"La Contessa Báthory" è una storia dalle atmosfere tetre e lugubri, che omaggia in maniera magistrale i grandi classici del passato, come "Dracula" di Bram Stoker o "Carmilla" di Sheridan Le Fanu. Ogni personaggio viene tratteggiato in maniera distintiva e peculiare; molto suggestivo inoltre il comparto legato al folklore locale, soprattutto quello dedicato ai non-morti e ai fantasmi. Tutti questi elementi, uniti al sapiente equilibrio di ritmo e colpi di scena, fanno sì che il volume incuriosisca i lettori dalle prime pagine e li tenga legati fino alla fine della storia. Del resto, è della Contessa Báthory che stiamo parlando: ci si sarebbe potuti aspettare di meno?

Commenti

Post più popolari