LE RECENSIONI DEL SALOTTO: L'ALTRO

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Thomas Tryon, L'altro, Fazi Editore

Recensione a cura di Michele Gonnella


L'AUTORE
Thomas Tryon. Attore e scrittore statunitense, ha avuto un'importante carriera cinematografica recitando anche al fianco di John Wayne. Dopo aver assistito alla proiezione del film "Rosemary's Baby" di Roman Polanski, tratto dall'omonimo romanzo di Ira Levin nel 1968, Tryon percepì lo stimolo a tentare la via della scrittura. Scrisse diversi romanzi di genere horror e fantascientifico. "L'altro" i spirò il film omonimo diretto da Robert Mulligan.

LA TRAMA
Holland e Niles Perry sono gemelli identici di tredici anni. Molto legati, tanto da poter quasi leggere il pensiero l’uno dell’altro, ma anche molto diversi: Holland, audace e dispettoso, negli occhi una luce sinistra, esercita il suo carisma sul fratello Niles, gentile e remissivo, desideroso di compiacere gli altri, il tipo di ragazzo che rende orgogliosi i genitori. Hanno da poco perso il padre in un tragico incidente e vivono in una fattoria del New England con la madre e la nonna. Le giornate estive in campagna sono lunghe e noiose ma la fantasia multiforme dei ragazzi è un’arma efficace, che si alimenta di oggetti preziosi custoditi gelosamente in una vecchia scatola di latta, assi che scricchiolano e orecchie tese a percepire passi misteriosi, spettacoli macabri inscenati in cantina e vecchie storie che sembravano dimenticate. Ecco però che l’incantesimo dell’infanzia si spezza: una dopo l’altra, una serie di figure vicine ai ragazzi vengono coinvolte in cruenti fatti di sangue. E diventerà presto chiaro che la mano dietro a queste inquietanti tragedie può essere una sola…

LA RECENSIONE
Sapete del pozzo? Quel posto buio e segreto dove avvenne l’incidente... uno degli incidenti, dovrei dire. L’impiccagione. No, non di quel genere, ma a suo modo quasi altrettanto orribile. Lo sentite il cigolio rumoroso della carrucola mentre la corda scorre, facendo girare la ruota arrugginita, lasciando cadere giù il suo carico, giù nell’oscurità? Gli urli selvaggi, terribili, sconvolti, furiosi urli di rabbia, di orrore. No. Ho detto che non fu quel tipo di impiccagione, una di quelle esecuzioni di Stato... be’, sì, una specie di esecuzione, ma soltanto perché a Holland non piacevano i gatti. Li odiava, in effetti. Sì, era un gatto, non l’avevo accennato? Guaio, l’animale da compagnia della vecchia, il suo prediletto. Mise una corda intorno al collo di Guaio – sapeva fare un cappio con facilità – trascinò il gatto sul vialetto e lo impiccò nel pozzo. Per dispetto. Il guaio fu – perdonate il gioco di parole – che per un pelo non s’impiccò lui stesso. Povero Holland.

America d’altri tempi, vecchie usanze e un mistero crudo e crudele. In poche parole, questo è il contenuto del libro di Tryon. Pagine riflessive e immersive ci porteranno negli Stati Uniti, a un tempo in cui l’età moderna era già una realtà, ma non abbastanza stabile da cambiare più di tanto le abitudine contadine. Nel delinearsi della storia di una famiglia abbiente e rurale, tra tradizioni e bibite alla salsapariglia, il lettore assisterà al lento di sviluppo di un’oscurità fine a sé stessa, diretta e innocente, frutto di una catena di eventi terribili apparentemente collegati all’anello di famiglia. Ottima la capacità dell’autore di unire quell’innocenza comunitaria classica dei film americani - quelli dove vedi il ragazzo dei giornali e un sacco di persone sorridenti - agli sfregi di personalità cupe e corrotte, colpevoli semplicemente di esser nate così e di essere contagiose, pronte a lasciare una cicatrice indelebile anche quando tutto sembra finito.

Se volete immergervi nell’atmosfera di un’America contadina - ma solo per vederla poi corrotta da una ferocia gratuita e insensibile - questo è il libro per godervi il primo sole primaverile.


Michele Gonnella, labrolucchese classe '88, vive una vita dedicata a quattro attività fondamentali: arti marziali, tè, libri, sopravvivere a sé stesso, il tutto sotto gli insegnamenti dei felini con cui condivide l'esistenza. Di fatto, è il bohémien più zen e monastico che si possa trovare. Egli non ci combina nulla col mondo della letteratura, tant'è che è perito informatico, ma forse proprio per questo si diverte a rompere tutti i canoni letterari da che ha impugnato la penna. Già di suo infatti era un bel casinista, tra romanzi e saggi al di fuori dei generi. Quando poi si è ritrovato a essere uno dei fondatori di Ignoranza Eroica apriti cielo...



Commenti

Post più popolari