INTERVISTA ALL'AUTRICE ANNARITA PETRINO

LE INTERVISTE DEL SALOTTO
Bentornati al puntualissimo appuntamento del giovedì interviste de Il Salotto Letterario e de Il Salotto Creativo del gruppo Facebook MyMee-Express Yourself. Oggi siamo in compagnia di Annarita Petrino, autrice del romanzo fantascientifico distopico per Tabula Fati "Quando Borg posò lo sguardo su Eve".



Salve Annarita, benvenuta nel mio Salotto e grazie per essere qui in nostra compagnia oggi. Ecco la prima domanda che rivolgo a tutti i miei ospiti: ci racconti qualcosa di lei.
Ciao e grazie per avermi ospitata. Sono un’insegnante di scuola primaria, ma sono anche una moglie e una madre. Lavoro nella scuola del paese dove risiedo, Montorio al Vomano, ma sono originaria di Giulianova una cittadina sul mare. I miei figli si chiamano Antonio, 15 anni ed Ekaterina, 12 anni. Sono una grande lettrice anche se il lavoro e la famiglia mi lasciano poco tempo. Amo disegnare, dipingere e per quindici anni ho fatto parte di un coro polifonico.

A ottobre 2019 esce per Tabula Fati il suo romanzo distopico “Quando Borg posò lo sguardo su Eve”. Potrebbe presentarlo brevemente ai nostri lettori?
Si tratta di un romanzo distopico pubblicato nell’ottobre 2019 dalla Tabula Fati di Chieti. È stato presentato per la prima volta a Stranimondi di Milano. La protagonista è Lilandra Nassir è una giovane Borg, unica erede di una potente famiglia, in un mondo dove i Borg sono i padroni e gli esseri umani i servi. Costretta a fuggire e a nascondere la propria identità, comincia un viaggio alla ricerca delle sue radici durante il quale anche conoscerà l’amore.
Un libro di fantascienza che permette al lettore di avventurarsi in un genere nuovo.

Una delle tematiche portanti del suo romanzo è il futuro del nostro pianeta: che tipo di futuro ha immaginato?
È ambientato in un futuro post apocalittico: i pochi sopravvissuti si rifugiano nella Contea, una zona della ex Russia, dove svolgono esperimenti su neonati di sesso maschile. Nascono così i Borg, esseri umani potenziati che vengono mandati a lavorare in zone della terra inospitali. Alcuni Borg si innamorano (ricambiati) di donne umane. Nasce così una nuova generazione di Borg che sottomette gli esseri umani.
Il futuro non é certo dei più rosei, ma osservando ciò che ci circonda difficilmente si può arrivare a immaginare un futuro tanto diverso.

Un altro aspetto importante del suo romanzo è quello dell’essere umano che tenta costantemente di migliorare se stesso. Potrebbe approfondire l’argomento per i nostri lettori?
L’uomo sembra non bastare mai a se stesso ed é alla continua ricerca di un modo per superare i propri limiti. L’autodeterminismo dell’uomo che si fa artefice del proprio destino e (ahimè) anche di quello degli altri è un tema sempre più ricorrente. Nel romanzo la creazione dei Borg risponde a questo tentativo di diventare in qualche modo più forti e sempre meno umani.

In “Quando Borg posò lo sguardo su Eve” gli umani non sono più la sola specie dominante sul pianeta. Come ha sviluppato questo aspetto nel suo romanzo e che messaggio ha voluto trasmettere ai suoi lettori?
Il messaggio principale che corre per tutto il romanzo é quello della falsa idea di superiorità di una razza sull’altra. I Borg si ritengono superiori agli esseri umani, pur essendo loro diretti discendenti. È un tema ancora oggi molto attuale, che ho voluto raccontare in chiave futuristica attraverso le vicende della protagonista. Lilandra cerca il suo posto in un mondo in conflitto e sogna una società in cui tutti abbiano pari dignità.

Sta lavorando a qualche progetto per il futuro?
Sto lavorando a una serie di racconti post pandemia. Durante il primo lockdown non sono riuscita a scrivere nulla e adesso sto concentrandomi sullo scrivere cosa accadrà quando torneremo alla normalità.

Ringrazio Annarita per essere stata in nostra compagnia oggi e vi ricordo che il suo romanzo è disponibile sul catalogo della casa editrice e sui maggiori store online.

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