INTERVISTA ALL'AUTORE SIMONE GIUSTI

LE INTERVISTE DEL SALOTTO
Bentornati agli appuntamenti extra del martedì con le interviste de Il Salotto Letterario. Oggi conosciamo Simone Giusti, autore del romanzo Sword&Sorcery "Raines Quest - I Signori delle Ombre" ma attivo anche in ambito teatrale e cinematografico.



Salve Simone, benvenuto nel mio Salotto e grazie per essere qui in nostra compagnia oggi. Potrebbe raccontarci qualcosa di lei e del suo lavoro in ambito letterario, teatrale e cinematografico?
Ciao a tutti e grazie mille per l’invito. 
Partii nel 2002 e la successione fu: fantasy, sword&sorcery e cyberpunk… ma non pubblicai niente di tutto ciò. Dal 2008 cominciai a uscire con thriller e romanzi d’avventura e d’azione come “Incubo”, “Guerre Corporative” e “Scacco matto al re bianco”, passando per il western con “Portland” e nel pulp con la serie di “Jimbo”. Insomma, mi ero convinto che la mia passione, lo sword&sorcery, non avesse mercato. Mai dare ascolto alle convinzioni! Quest’anno ho fatto come Raines, ho detto “me ne frego”, e mi sono permesso di scrivere ciò che amo di più.
Per il teatro, l’ultimo lavoro è “Vodkavalium”; non è sword&sorcery ma ci siamo divertiti lo stesso. Sul lato video, tra le tante produzioni, le due che ricordo con più amore sono “Cronache del castello”, una produzione del Castello di Lari e Regione Toscana dove mi son divertito a scrivere 5 episodi da tre minuti di una docufiction per raccontare la vita di un giovane archibugiere del 1500, e poi la sfolgorante saga di “Evoc”, che però non è morta, anzi… Ma di questo ve ne parlo dopo. 

“Raines Quest – I Signori delle Ombre” è la sua più recente pubblicazione, uno Sword&Sorcery ambientato nell’Italia del 1500. Potrebbe presentarlo ai nostri lettori?
Raines Quest è il condensato di tutto quello che sognavo da ragazzino. Eroi alla Jack Burton di “Grosso guaio a Chinatown” e Ash Williams di “L’Armata delle Tenebre”, stregoni orrendi, contorti e meschini tipo Toth-Amon di “Conan il distruttore”, fanciulle bellissime, non sempre da salvare, e infine dungeon incredibili, tesori fantastici e mirabolanti sorprese. Il tutto fortemente illustrato con un massiccio richiamo alle illustrazioni dei manuali dei giochi di ruolo o dei librigame di trent’anni fa.
L’ambientazione è storica, ma lo spirito che si respira è quello del fantasy cappa&spada+stregoneria irriverente e beffardo, e soprattutto pieno d’azione.

Come e perché nasce “Raines Quest” e come mai ha scelto questo taglio “vecchio stile”?
A dirti la verità, sono un po’ duro, e sebbene Raines sia nato con due romanzi prequel di quel che racconta “I Signori delle Ombre” già dieci anni fa, ho faticato non poco a dargli il taglio che volevo. Poi, recenti uscite Old School come “Dungeons” dei Dungeoneer, “Stranger Things” e altre ancora mi hanno fatto ricordare la stupefacente bellezza di quando da ragazzino leggevo le storie illustrate di “Lupo solitario”, di quando sfogliavo i manuali rosso e blu di “Dungeons&Dragons” o guardavo i cartoni di “He-man”. E allora tutto è stato facile. Senza domande, senza se e senza ma, dritto come andavano dritti gli eroi della mia infanzia, sono partito con Matteo Macchi (l’illustratore) per quest’avventura con il solo e unico scopo di donare a nuovi appassionati la stessa sfavillante bellezza emotiva che negli anni Ottanta forgiò ciò che sono. E nel farlo ci divertiamo come non mai.

C’è qualche altro suo romanzo che riveste per lei particolare importanza e di cui vorrebbe parlarci?
Tra tutti i romanzi usciti, ce n’è uno che richiama lo sword&sorcery, sebbene sia ambientato nel futuro. Con atmosfere alla “Robocop” + “Atto di Forza”, “Guerre Corporative” è un romanzo con un altro eroe alla Raines, con un’altra fanciulla tosta e solo all’apparenza fragile e da salvare come Abbie, e con altri personaggi stregoni che anziché manovrare entità oscure, adoperano la tecnologia e il potere per manipolare e gestire gli affari del pianeta in mano alle corporazioni. 
Anche per quello c’è in programma un bel lavoro, sia di riedizione (probabile uscita arricchita nel 2021) sia di continuazione della serie. State connessi…
E poi c’è la saga di Jimbo, anch’essa su Amazon. Quella è per chi vuole vivere funamboliche peripezie di personaggi folli e soprattutto pulp.

Parliamo delle sue produzioni in ambito cinematografico: ce n’è qualcuna in particolare che vorrebbe presentare ai nostri lettori?
Una su tutte: Evoc!
Se Raines è cappa&spada, Evoc è fucile&motosega. La storia è ambientata ai giorni nostri e i protagonisti sono tre ragazzi di Calcinaia (+ fanciulle, anche qui per niente da salvare) che si trovano a lottare contro creature venute da altre dimensioni. Iniziata nel 2013, grazie al finanziamento ricevuto dalla vittoria di Shortbuster su iLIKE.TV, girammo anche il secondo e il terzo episodio della serie. Mancherebbero due episodi per chiudere la stagione, ma non è detta l’ultima parola. Nel 2021 è in programma una nuova uscita per permettere a tutti gli appassionati di concludere la storia di Evoc… e per lanciarli in una nuova saga, anch’essa illustrata, anch’essa Old School. 

Progetti per il futuro?
Sto già lavorando a Raines Quest volume 2. Il titolo sarà “Giù nell’abisso”. Si riallaccerà al finale de “I Signori delle Ombre” e ne continuerà la saga. Seguirà il terzo e altri, tutti sviluppato con lo stesso formato.
Come già accennato, uscirà anche la saga di Evoc, stavolta su carta e piena di illustrazioni.
Inoltre sto lavorando da anni a un gioco di ruolo ormai quasi pronto per il lancio. Sarà ambientato nel mondo di Raines e avrà meccaniche che richiamano il passato ma con una maneggevolezza e velocità del tutto attuali. Sarà una sorpresa, vedrete…
Insomma, mi sa che sarà un 2021 pieno di attività e soprattutto tanta sconfinata e sfavillante gioia.

Grazie a Simone per essere stato in nostra compagnia oggi. Si ringrazia inoltre l'ufficio stampa di Simona Mirabello per la gentile collaborazione.
Non dimenticate di seguire il sito web dell'autore per rimanere sempre aggiornati su tutte le prossime novità!


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