INTERVISTA AGLI AUTORI ROBERTA ALBERTI E ROCCO DONATO ALBERTI

LE INTERVISTE DEL SALOTTO
Bentornati al puntualissimo appuntamento del giovedì interviste de Il Salotto Letterario e de Il Salotto Creativo del gruppo Facebook MyMee-Express Yourself. Oggi conosciamo Roberta Alberti, in un'intervista dedicata alla memoria di suo fratello Rocco Donato Alberti e del suo romanzo pubblicato postumo, "Il petrolio di Alarico."



Salve Roberta, benvenuta nel mio Salotto e grazie per essere qui in nostra compagnia oggi. La nostra intervista sarà un po’ particolare in quanto sarà dedicata alla memoria di suo fratello Rocco Donato Alberti e al suo romanzo “Il petrolio di Alarico”, edito da Albatros Il Filo. Potrebbe raccontare ai nostri lettori qualcosa di voi?
Siamo una famiglia di sette figli, Rocco era il terzo, il secondo dei maschi, il collante diciamo, per la sua capacità di relazionarsi in modo unico con ciascuno. Uniti dalla stima reciproca non solo dal legame di sangue. Mio padre faceva il bidello alle Scuole Medie del paese, mia madre lavorava come operaia al cantiere forestale, Io sono la più piccola della ciurma … 
Una classica famiglia numerosa del Sud, con un particolare: toccata dalla malattia. Escludendo le due sorelle gemelle siamo tutti, chi più chi meno, affetti da una malattia genetica, che ai tempi di Rocco Donato si chiamava “Distrofia Muscolare progressiva”, come racconta lui stesso nel suo primo romanzo “Fuga dall’umanità”. Ora grazie alla ricerca scientifica viene diagnosticata con il nome di “Miopatia di Bethlem”: colpisce i muscoli, i tendini, degli arti inferiori e superiori, oltre a limitare il funzionamento di tutto il tessuto muscolare. Una forma non molto invasiva ringraziando Dio! Alla giovane età di nove/dieci anni la malattia non gli ha più permesso di giocare a calcio (una delle sue grandi passioni) per le vie del paese con gli amici allora decise di coltivare l’altra passione: la lettura, lo studio, il sapere. Questo non ci ha impedito di svolgere una vita normale, oltre ha studiare abbiamo sempre partecipato alla vita sociale e culturale del paese. Abbiamo vissuto e viviamo con dignità, abbiamo sempre lottato nella vita, non solo per noi stessi ma anche per chi non aveva e non ha ancora voce. 

“Il petrolio di Alarico” è l’ultimo romanzo di suo fratello, curato da lei personalmente per la pubblicazione. Potrebbe brevemente presentarlo ai nostri lettori?
Proiettato in un futuro non molto lontano, 2021-2025, l’umanità si trova di fronte ad un inaspettato sconvolgimento della natura a livello planetario la quale mette a rischio la sopravvivenza della specie umana. Alcuni personaggi del romanzo, mossi dall’egoismo e dalla sete di potere, stravolgono l’assetto unitario del paese, mettendo in atto la Secessione tanto desiderata dal Nord. Il Sud, in particolare la Lucania/Basilicata, terra sconosciuta, rivendica i suoi “Tesori” passati quali: “l’oro” del Banco di Napoli prima dell’Unità e quelli attuali, il petrolio, l’acqua e il famoso “Tesoro di Alarico”, organizzando un movimento rivoluzionario capeggiato da Lello Capitani, ex professore. Gli effetti negativi di una sbagliata gestione politica della regione vengono a galla coinvolgendo l’etica e la morale di tutti i personaggi eccetto Chiara, la protagonista che con la sua umanità e bontà d’animo, la sua scelta riporta ordine e consapevolezza, afferrando per i capelli, al volo, l’Umanità destinata a morire.

“Il petrolio di Alarico” è un’opera dalle tematiche molto attuali che sfocia nel fantascientifico, fino a toccare anche la fantapolitica. Da dove nasce questo romanzo e perché?
Credo nasca dall’esigenza di un intellettuale di dover denunciare le cose che non vanno, in tutti gli ambiti, per dovere morale. Perché come uomo di cultura non poteva restare a guardare la fine della sua stessa specie, quindi prima di lasciare la scena, ha voluto lanciare un grido all’umanità, rivolgendosi direttamente alla coscienze di ciascuno: recuperate il vero senso della vita e i veri valori. 

Qual è il messaggio che il romanzo vuole inviare ai lettori?
Più che un messaggio, credo che l’opera nella sua totalità, spinga il lettore ad incontrare se stesso, non solo in uno dei personaggi ma anche negli eventi storici nazionali e regionali, e comprenda che nulla accade per fato, sono le nostre scelte quotidiane a determinare il nostro futuro. L’esortazione dell’autore è quella di essere persone responsabili, presenti nella vita, mossi da sentimenti di umanità: solo così potremo cambiare la Storia futura. 

Ci sono altri progetti importanti firmati da suo fratello di cui vorrebbe parlarci? 
Desidero ristampare il suo primo romanzo perché in fondo è quasi sua un’autobiografia.
Raccoglierò tutte le sue poesie, scritte dalla fanciullezza fino a qualche giorno prima della sua scomparsa, un volumetto, che pubblicherò.
Ha scritto varie commedie anche in vernacolo che invierò a qualche compagnia teatrale.

Grazie a Roberta per essere stata con noi oggi. Vi ricordo che tutti i romanzi di Rocco Donato Alberti sono disponibili sui cataloghi delle case editrici e sui maggiori store online.

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