LE RECENSIONI DEL SALOTTO: ERAVAMO SOLI
LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Fulvio Di Sigismondo, Eravamo soli, AltreVoci Edizioni
L'AUTORE
È nato a Sestri Levante (Ge) nel 1965, educatore e formatore, si occupa del coordinamento di spazi e servizi rivolti a giovani e adolescenti e della progettazione di azioni riguardanti le politiche giovanili. Ha pubblicato due saggi sul tema dell’educazione e delle pratiche di lavoro sociale con i giovani "Tutto si muove da dentro, un nuovo incontro tra generazioni" (Oltre Edizioni, 2017) e "Noi andiamo, l’irrinunciabile memoria del futuro" (Thesis, 2019). "Eravamo soli" è il suo primo romanzo.
LA TRAMA
Che cosa lega la solitudine di Luca, Margherita e “Pezzo”, irrequieti adolescenti dei nostri giorni, a quella di Antonio, anziano partigiano ed ex operaio, giunto quasi al termine della propria esistenza? I loro percorsi apparentemente così lontani si sfioreranno, si incontreranno e infine si intrecceranno sullo sfondo di una agitata periferia urbana, popolata di persone sole che nonostante tutto continuano a cercarsi, per trovare conforto nella forza dell’incontro e nel potere rassicurante dello sguardo e della parola. È il racconto di una storia contemporanea, sospesa tra il flusso dei ricordi di un intenso, terribile e struggente passato e il desiderio di un futuro denso di incertezza e avventura, colmo di un desiderio di libertà. In mezzo la vita, la violenza, la poesia, l’incontro e la forza della memoria. E più di ogni altra cosa l’amore.
LA RECENSIONE
Quando non so più come fare, me ne vengo qua.
Metto le cuffie e parte la mia playlist preferita, quella più dura, quella che non darebbe scampo a nessuno, quella che ha il potere di portarmi via da momenti come questi.
Non penso, non sento. È a questo che mi aggrappo, come un naufrago in mezzo alla tempesta, quando non ce la faccio più e mi affaccio sull'orlo del baratro.
Luca e Margherita: figli dimenticati di famiglie vittime di un disagio inimmaginabile. Pezzo, l'amico di Luca, costretto a combattere contro un patrigno violento. E Antonio, anziano vedovo, ex partigiano, che ha conosciuto gli orrori della guerra. Quattro storie di vita, quattro racconti commoventi e strazianti. Strade in apparenza diverse, ma destinate a incrociarsi in maniera del tutto inaspettata.
"Eravamo soli", romanzo d'esordio di Fulvio Di Sigismondo, è un'opera che parla al cuore dei lettori. Scritto in maniera fluida e diretta e con un ritmo rapido, l'autore dà voce ad ognuno dei suoi protagonisti, dedicando loro capitoli alternati in cui Luca, Margherita, Pezzo e Antonio parlano in prima persona al proprio pubblico. Le vite non facili di tre adolescenti vittime di una vita crudele e sfortunata si intrecciano così a quella di un ex partigiano che ha visto morire la propria famiglia e ha vissuto gli orrori del secondo conflitto mondiale. Esistenze certamente diverse, ma ognuna rappresentativa della società moderna.
Fulvio Di Sigismondo, educatore e formatore, tratteggia con sguardo lucido e preciso luci e ombre del carattere dei suoi personaggi, fa emergere un caleidoscopio di emozioni che ne compongono ogni sfaccettatura: solitudine, tristezza, frustrazione ma - soprattutto - silenzio e indifferenza. Luca, Margherita, Pezzo e Antonio faticano ad essere ascoltati, in pochi si accorgono di loro e delle loro difficoltà e la situazione si fa sempre più difficile da sopportare. Eppure la speranza, seppur lontana e in apparenza irraggiungibile, non è affatto scomparsa. Occorre riconoscerla, tenderle la mano e ricordarsi di amare. L'amore è la chiave di tutto, quello per se stessi e il prossimo.
"Eravamo soli" è il racconto moderno di quattro indimenticabili protagonisti, un racconto che si dipana tra il tempo e lo spazio, tra eventi presenti e memorie di un passato ancora vivo dentro di noi. Un romanzo che si legge tutto d'un fiato ma destinato a rimanere nel cuore dei lettori.
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