LE RECENSIONI DEL SALOTTO: QUEL PRODIGIO DI HARRIET HUME

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Rebecca West, Quel prodigio di Harriet Hume, Fazi Editore


L'AUTRICE
Rebecca West. Nata Cicely Isabel Fairfield a Londra, prese il suo pseudonimo dall'omonimo personaggio di Ibsen, un'eroina ribelle. Nel corso della sua lunga vita travagliata e romanzesca è stata scrittrice, giornalista, critica letteraria, grande viaggiatrice, femminista ante litteram e politicamente impegnata. La trilogia degli Aubrey è ispirata alla sua storia familiare. Fazi Editore ha pubblicato "La famiglia Aubrey" (2018), "Nel cuore della notte" (2019) e "Rosamund" (2019). 

LA TRAMA
Harriet Hume, affascinante pianista squattrinata, mistica e stravagante, è l’essenza della femminilità; Arnold Condorex, spregiudicato uomo politico imbrigliato in un matrimonio di convenienza con la figlia di un membro del Parlamento, è un ambizioso calcolatore senza scrupoli. I due si amano: sono opposti che si attraggono, e nel corso degli anni si incontrano e si respingono, in varie stagioni e in vari luoghi di Londra, come legati da un filo sottile che non si spezza mai. La loro relazione si dipana tra il realismo dell’ambientazione cittadina e l’incanto magico della fiaba: le doti musicali di Harriet sconfinano in una stregoneria allegra e un po’ pasticciona, che le permette di leggere nel pensiero dell’amato. Quando Arnold se ne rende conto, diventa ostaggio di questo dono sovrannaturale, grazie al quale Harriet può svelare le macchinazioni politiche alle quali lui è ricorso per anni – e che ancora continuerebbe volentieri a imbastire – per fare carriera. La donna costringe l’amante a fare i conti con se stesso: Harriet è la coscienza di Arnold, la sua parte migliore; è l’integrità, il rifiuto di ogni compromesso, è tutto ciò che Arnold non può manipolare, come ha fatto con la politica e con il matrimonio.
"Quel prodigio di Harriet Hume" racconta la vittoria dell’amore e della bellezza sull’eterna esigenza maschile di dominio, con uno stile tanto poetico quanto la Londra che celebra, e l’aggiunta di una componente fantastica che dona a queste pagine un tocco magico. La penna di Rebecca West al suo meglio: il brio, la finezza psicologica e il lirismo descrittivo dell’autrice concentrati in un romanzo delizioso.

LA RECENSIONE
Nella corsa dalla camera giù per la scala di legno, i loro piedi fecero un suono simile allo scalpiccio di topolini impegnati in scorribande notturne; e quando si fermarono sul pianerottolo per baciarsi, fu sottovoce che si dissero quanto fossero innamorati, come se temessero di svegliare qualcuno.
Ma era il bagliore del pomeriggio a entrare dall'alta finestra sul pianerottolo, ed era divertente reimmergersi baldanzosi nella luce del giorno, sfidandola a trovare il modo di punirli per essere stati via.

Harriet Hume, deliziosa pianista dalle singolari doti, e Arnold Condorex, cinico uomo d'affari e politico britannico. Le loro esistenze e i loro caratteri non potrebbero essere più diversi, eppure Harriet e Arnold sono legati da un amore destinato a superare il tempo e lo spazio... Un amore travagliato come pochi: un giorno, Harriet scopre di poter leggere nei pensieri di Condorex e da quel momento tutto cambia. L'uomo prova emozioni contrastanti nei confronti di questo dono soprannaturale, ne è ammaliato e allo stesso tempo spaventato. Da sempre, è abituato a ricorrere alle più bieche macchinazioni per raggiungere i propri scopi e Harriet si trasforma ben presto nel riflesso della sua coscienza, in una sorta di angelo redentore che cerca di rimetterlo sulla retta via. 

Con "Quel prodigio di Harriet Hume", Rebecca West ci trasporta nelle vite di due amanti dell'Inghilterra vittoriana. Ciò che immediatamente colpisce del romanzo sono le splendide descrizioni delle ambientazione e in particolare dei giardini in cui Harriet ama passeggiare e perdersi nei suoi sogni ad occhi aperti. La magia delle parole di Rebecca West riporta in vita un lontano passato, rendendolo vivido e tangibile sotto ai nostri occhi. Gli stessi protagonisti del romanzo, Harriet e Arnold, sono resi con grande maestria e profonda caratterizzazione psicologica. L'autrice, con occhio lucido e attento scende nel profondo delle loro emozioni e fa emergere ogni sfaccettatura della loro personalità, sia dal punto di vista di Condorex che da quello di Harriet. In un mondo rigido e austero, profondamente maschilista, Harriet Hume è una boccata d'aria fresca e di libertà, di bellezza, amore e felicità.

"Quel prodigio di Harriet Hume" è un romanzo indimenticabile, una storia d'amore elegante e al contempo frizzante arricchita da un'insolita componente fantastica. Un'opera raffinata, di grande poesia e bellezza, che non potrà non ammaliarvi e farvi innamorare dei suoi personaggi. 


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