LE RECENSIONI DEL SALOTTO: PERDERSI
LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Elizabeth Jane Howard, Perdersi, Fazi Editore
L'AUTRICE
Elizabeth Jane Howard (Londra, 1923 - Bungay, 2014). Figlia di un ricco mercante di legname e di una ballerina del balletto russo, ebbe un'infanzia infelice a causa della depressione della madre e delle molestie subite da parte del padre. Donna bellissima e inquieta, ha vissuto al centro della vita culturale londinese della seconda metà nel Novecento e ha avuto una vita privata burrascosa, costellata di una schiera di amanti e mariti, fra i quali lo scrittore Kingsley Amis. Da sempre amata dal pubblico, solo di recente Howard ha ricevuto il plauso della critica. Scrittrice prolifica, è autrice di quindici romanzi. "La saga dei Cazalet" è la sua opera di maggior successo. Oltre ai cinque volumi della saga, Fazi Editore ha pubblicato i romanzi "Il lungo sguardo", "All'ombra di Julius", "Cambio di rotta" e "Le mezze verità".
LA TRAMA
Henry è un ultrasessantenne solo e piuttosto male in arnese, che vive sulla barca di una coppia di amici. La sua è stata un’esistenza sfortunata e apparentemente segnata dalla crudeltà delle donne. Lettore e pensatore, è un uomo privo di mezzi, ma non di fascino. Daisy è una drammaturga di successo, anche lei ha superato i sessant’anni e conduce una vita piuttosto solitaria in un piccolo cottage di campagna con giardino che ha da poco acquistato, dove contempla l’enorme vuoto affettivo che nessun uomo ormai riempirà più, nonostante una parte di lei continui a desiderare di essere amata ancora una volta. Quando Henry si offre come giardiniere, all’inizio Daisy è diffidente, ma poi gli consente di insinuarsi pian piano nella sua vita quotidiana: bisognosa com’è di affetto e attenzione, abbocca facilmente al suo amo. La tensione sessuale tra i due cresce in modo graduale, fino a che Daisy ne è obnubilata e non è più in grado di vedere Henry per quello che realmente è, nonostante i suoi amici e sua figlia, perplessi e sospettosi, continuino a metterla in guardia…
In questo nuovo romanzo l’autrice della saga dei Cazalet condivide, seppure in forma romanzata, un’esperienza tragica vissuta in prima persona; Elizabeth Jane Howard si mette a nudo e lo fa con una sincerità e un’umiltà davvero commoventi. "Perdersi", ritratto magistrale di un plagio psicologico e scavo profondo dentro una mente malata, è una testimonianza preziosa e conferma, ancora una volta, il suo grande talento nel raccontare.
LA RECENSIONE
Mi ha lasciato. Quest'ultimo colpo, il più tremendo di tutti, mi ha messo al tappeto. Non riesco a soffermarmi su questo pensiero abbastanza a lungo da farmi un'idea pur vaga del perché sia accaduto. Era innamorata di me - ne sono certo - oppure si trattava di semplice attrazione sessuale? Credevo che la mia considerevole esperienza in fatto di donne - in fondo ho più di sessant'anni - mi avesse insegnato quanto siano incredibilmente diverse dalla maggior parte degli uomini. Mi escludo dalla maggioranza di essi perché ritengo di aver sempre posseduto una comprensione intuitiva delle donne di cui mi sono innamorato.
Henry e Daisy. Due vite agli antipodi. Lui, giardiniere squattrinato, che vive su una barca semidistrutta di altrui proprietà. Lei, sceneggiatrice di successo, con due matrimoni falliti alle spalle e il cuore a pezzi. Quando Daisy si trasferisce da Londra nel cottage in campagna, ha bisogno di un giardiniere e Henry sembra proprio il candidato ideale: educato, competente, dalla parlantina facile. A poco a poco, i due si conoscono e Henry entra a far parte sempre di più della vita di Daisy, riuscendo a far breccia nelle difese che la donna ha eretto nel corso degli anni. La donna si innamora perdutamente dell'affascinante sconosciuto; tuttavia, nonostante la portata delle emozioni che l'hanno travolta e che sono riuscite a farle dimenticare il dolore degli abbandoni degli ex mariti, nel profondo del suo animo Daisy sente risuonare un campanello d'allarme: può davvero fidarsi di Henry? Può davvero essere certa che nel suo passato non si nascondano terribili imbrogli?
"Perdersi" di Elizabeth Jane Howard è un romanzo delicato e toccante, scritto con tanta intensità da risultare quasi doloroso, persino dalle prime pagine. Con la consueta eleganza e pacatezza, la Howard affronta e dipana tematiche di una portata devastante e racconta con grande lucidità ed estrema ricchezza di dettagli una storia che non potrà lasciarci di certo indifferenti. La potenza di questo romanzo risiede anche nel fatto che gli eventi narrati - ovviamente in forma romanzata - derivino da esperienze realmente vissute in prima persona da parte dell'autrice. Commuove dunque l'impressionante spessore psicologico dei protagonisti e la spirale malata di plagio emozionale e psicologico a cui entrambi sono o sono stati sottoposti. Ciò non giustifica tuttavia il comportamento di Henry Kent, impostore di prima categoria e bugiardo cronico abituato a vivere di inganni a spese altrui. Daisy è l'ennesima vittima di questo carnefice: sola, ricca e desiderosa di qualcuno che la ami e si prenda cura di lei, la donna si ritrova ben presto vittima inconsapevole delle lusinghe del nuovo giardiniere. Sullo sfondo, un surreale scenario da favola: un cottage immerso nella campagna inglese, ricolmo dei profumi dell'estate. Un idillio destinato a terminare così bruscamente così come è iniziato.
"Perdersi" è un romanzo di grande impatto emozionale. La scrittura lucida e diretta di Elizabeth Jane Howard lo rende un volume intenso, imprevedibile ma ipnotico nella sua bellezza e crudeltà. Ci sembra impossibile che la storia abbia assunto davvero quella piega e non possiamo fare a meno di indignarci e di spronare Daisy ad aprire gli occhi per non lasciare che un altro uomo senza scrupoli calpesti il suo cuore per l'ennesima volta.
La magia creata dalle parole di Elizabeth Jane Howard strega ancora una volta i lettori, sia quelli che già conoscono l'autrice, sia quelli che vi si avvicinano per la prima volta: ognuno di noi non potrà fare a meno di "perdersi" tra le pagine del romanzo, proprio come accade agli stessi protagonisti dell'autrice.
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