INTERVISTA ALL'AUTORE LORIS FABRIZI

INTERVISTA ALL'AUTORE LORIS FABRIZI
Bentornati all'appuntamento settimanale del giovedì interviste de Il Salotto Letterario e del Il Salotto Creativo del gruppo Facebook MyMee-Express Yourself. Oggi siamo in compagnia di Loris Fabrizi, autore de "L'ora della scimmia", romanzo fantasy edito da PAV Edizioni. Accomodiamoci e lasciamo a lui la parola...



Ciao Loris, benvenuto nel mio Salotto e grazie per essere in nostra compagnia oggi. Ecco la prima domanda che rivolgo a tutti i miei ospiti: raccontaci qualcosa di te.
Ciao Caterina, grazie a te per l'accoglienza. Su di me, temo che non ci sia molto da raccontare. Faccio l'impiegato, il padre (di due bimbe), il marito e, ogni tanto, anche lo scrittore. Ah, prima del lockdown facevo anche il giullare, ogni tanto. I miei interessi riguardano, ovviamente, la lettura, romanzi, racconti, poesie, saggi, fumetti. Tanti fumetti, sì. Lettura, dicevo, e scrittura, la lista è più o meno uguale a quella di sopra. Ma anche la recitazione e il gioco di ruolo. Guardo pochi film e poche serie, giusto quelli per bambini, ma più che altro per mancanza di tempo, non di interesse. Ehm... Ho un monopattino. A spinta, non elettrico. Non lo so, che altro devo dire?

Dopo due sillogi poetiche, “L’ora della scimmia” è il tuo primo romanzo fantasy edito da PAV Edizioni. Potresti illustrarcelo brevemente?
Sì, certo. Cioè ci provo.
Immagina, all'inizio della storia. L'umanità è giovane, composta da pochi individui, ma ha già in sé il potenziale per fare qualsiasi cosa. E lo fa. Commette l'azione più abbietta a cui si possa pensare. Qualcosa da cui l'intero genere umano non potrà mai tornare indietro. Allora gli uomini decidono di nascondere dietro una Grande Menzogna il loro crimine e il loro stesso potenziale negativo.
Millenni dopo, Lolo, il protagonista del libro, commette anche lui un crimine, piccolo, una sciocchezza, da cui però si genera una serie di eventi e malintesi dagli esisti disastrosi. Lolo deve lasciare la sua casa, i suoi amici, il suo amore e viaggiare tra le ipocrisie e le allegorie del mondo alla ricerca del suo posto e di una verità sepolta, che forse nessuno è disposto ad accettare.
Ok, non si capisce, il punto, infatti, è che dovete leggerlo, sennò è troppo facile.

Possiamo considerare “L’ora della scimmia” come uno urban fantasy, eppure i generi a cui hai attinto sono diversi e altrettanto importanti. Quali e perché? 
Ecco, io lo colloco tra gli urban fantasy per il tipo di azione e ambientazione, ma sinceramente non ho pensato al genere mentre lo scrivevo. Volevo dare sostanza a delle allegorie ed è quello che ho provato a fare, attingendo a piene mani dal repertorio del fantastico, mitologico, religioso, popolare. Penso ci si possa trovare anche del realismo magico. Per il resto è una storia d'avventura, di viaggio, di crescita, d'amore.

Il filo conduttore all’interno del romanzo potrebbe essere ritrovato nella “potenzialità intrinseca” delle nostre decisioni e azioni. In che modo hai sviluppato questa tematica all’interno de “L’ora della scimmia”?
Mah, il tema è del tipo "quello che è giusto fare", "quello che possiamo fare" "quello abbiamo la responsabilità di fare" ecc. Una discussione sull'argomento scivola inevitabilmente sul retorico. Nel libro ho cercato di mettere Lolo di fronte a situazioni concrete (reali o irreali) in cui lui non riuscisse a comprendere il comportamento delle persone coinvolte "perché continui farti maltrattare?", "perché continui a farti sfruttare?", "perché continui a nasconderti?", domande a cui non c'è una sola risposta, ovviamente, ma dall'altra parte l'idea è che chi si ha di fronte non si senta abbastanza giusto, degno, all’altezza. O semplicemente abbia smesso di chiedersi se c’è la possibilità di essere migliori e di rendere migliori le cose.

Progetti per il futuro? 
Non lo so, una volta facevo un sacco di progetti. Non ne è mai andato in porto uno… Ora ho smesso di farne, forse è la volta buona che combino qualcosa.
Al momento, comunque, sono occupato nella revisione di un romanzo horror, scritto, in realtà, prima de L’ora della scimmia, ma rimasto lì. Lo sto recuperando perché l’ambientazione mi stimola e vorrei collegarlo, questo libro, ad altre storie. Sto lavorando anche su dei libri per bambini che dovrebbero, con tutti i “se” e i “ma” del caso, vedere prima o poi luce in libreria. E… niente. Tu, invece, che fai a capodanno?

Ringrazio Loris per essere stato in nostra compagnia oggi e per averci posto la domanda fatidica di "Cosa fai a capodanno?"! Vi ricordo che "L'ora della scimmia" è disponibile sui maggiori store online e ovviamente anche sul sito della casa editrice... Magari vi servisse qualche spunto per i regali di Natale!


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