LE RECENSIONI DEL SALOTTO: IL POPOLO DELL'AUTUNNO

LE RECENSIONI DEL SALOTTO
Ray Bradbury, Il popolo dell'autunno
Da L'albero di Halloween, Mondadori Oscar Draghi
Illustrato da Joseph Mugnani. A cura di Massimo Scorsone.



L'AUTORE
Ray Bradbury, Waukegan, Illinois, 1920 - Los Angeles 2012. Narratore e sceneggiatore cinematografico, ha rinnovato il genere fantascientifico. Fra le sue opere, oltre al celeberrimo "Fahrenheit 451" (1953), "Addio all'estate", "L'Albero di Halloween", "Il cimitero dei folli", "Constance contro tutti", "Cronache marziane", "Il popolo dell'autunno", "Tangerine" e "Viaggiatore nel tempo". 

LA TRAMA
Green Town, Illinois. Manca una settimana alla festa di Halloween, quando la sonnacchiosa cittadina viene sconvolta da un circo misterioso che sembra promettere l'avverarsi di tutti i desideri e l'eterna giovinezza. Saranno due amici tredicenni, James Nightshade e William Halloway, a sconfiggere le forze del Male e a riscattare le anime dell'intera comunità. Ma impareranno fin troppo presto a fare i conti con i propri incubi.

LA RECENSIONE
In primo luogo era ottobre, un mese eccezionale per i ragazzi. Non che tutti i mesi non siano eccezionali. Ma ce ne sono di buoni e di cattivi, come dicono i pirati. Prendete settembre, un mese cattivo: cominciano le scuole. Considerate agosto, un mese buono: le scuole non sono ancora incominciate. Luglio, ecco, luglio è veramente splendido: niente scuola. Giugno, senza dubbio, giugno è il migliore di tutti, perché le porte delle scuole di spalancano e settembre è lontano un miliardo di anni.
Ma adesso guardate ottobre. Le scuole sono cominciate da un mese, e voi ve la prendete con più calma, tirate avanti. Avete il tempo di pensare all'immondizia che scaricherete sul portico del vecchio Prickett, o al costume da scimmia che indosserete alla festa dell'YMCA l'ultima sera del mese. E se è già il 20 ottobre e tutto odora di fumo e il cielo è color arancio e grigio cenere al crepuscolo, sembra che Halloween non verrà mai, in una pioggia di manici di scopa e in un fiottare sommesso di lenzuola agli angoli delle strade. 
Ma in un anno strano, buio, lungo e assurdo, Halloween venne in anticipo.
Un anno Halloween venne il 24 ottobre, tre ore dopo mezzanotte.
A quell'epoca James Nightshade, che abitava al 97 di Oak Street, aveva tredici anni, undici mesi e ventitré giorni. Il ragazzo che abitava alla porta accanto, William Halloway, aveva tredici anni, undici mesi e ventiquattro giorni. Entrambi stavano per raggiungere i quattordici anni: già i quattordici anni tremavano nelle loro mani. 
E poi vi fu quella settimana d'ottobre in cui divennero adulti di colpo e furono mai più giovani...

Manca poco ad Halloween e una tempesta senza precedenti sta per calare su Green Town. Si tratta di un evento a cui la sonnacchiosa cittadina dell'Illinois non ha mai assistito, un evento talmente strano da essere preannunciato dall'arrivo di una strana figura: il Venditore di Parafulmini. Appena giunto in città, l'uomo avvicina Jim Nightshade e Will Halloway per metterli in guardia dell'imminente pericolo che sta per giungere in città. Ma si sa, a quattordici anni (o poco meno) si è ancora troppo giovani per dar retta a certi ammonimenti, si ha la sensazione di potersi divertire in eterno e non ci si cura affatto di certe cose oscure e pericolose che arrivano di notte, attorno alle tre del mattino. 
E infatti, quando "Il Grande Spettacolo Pandemonio di Cooger & Dark" raggiunge Green Town, preannunciato da musiche, giostre e dal profumo inconfondibile dello zucchero filato, nessuno si fa troppe domande in merito a da dove arrivi quella carovana di freaks e saltimbanchi né come mai sia giunta a Green Town proprio in quel periodo dell'anno, quando il mondo inizia a chiudersi a riccio, in procinto di affrontare un nuovo inverno. Con la sua allegria, il luna park è foriero di grandi promesse: ogni desiderio potrà essere finalmente esaudito (anche se non proprio nel modo in cui vi sareste aspettati) e anche Jim e Will non potranno fare a meno di cadere sotto il suo sinistro incantesimo. Solo Charles Halloway, l'anziano padre di Will, sembra aver scorto cosa si cela realmente dietro quell'irresistibile aura che ammanta i tendoni di Mr Cooger e Mr Dark.

"Il popolo dell'autunno" è la storia di due amici, legati da un rapporto di fratellanza più forte di qualsiasi legame di sangue. È la storia di un uomo, di un padre, che si sente ormai troppo vecchio e inadeguato per fare da genitore ad un adolescente. È la storia di quanto più oscuro si cela su questa terra, del ciclo senza fine di morte e rinascita, del Bene che prevarica sul Male e del Male che non cessa mai di fare ritorno. Ray Bradbury firma una fiaba ricca di allegorie e la trasforma in un romanzo di crescita e formazione ma anche in una poetica riflessione sullo scorrere del Tempo e sui cambiamenti che esso esercita su ognuno di noi. 
Pensiamo a Jim e Will, ad esempio. All'inizio del racconto sono solo due ragazzini (ancora bambini, potremmo dire), ma dopo aver affrontato Mr Cooger e Mr Dark e aver compreso con chi hanno realmente a che fare sono cambiati: lo scontro con il luna park, con il Male personificato, è stato per loro un rito di passaggio dall'età fanciullesca a quella adulta. Per Charles Halloway, invece, i freaks sono un'occasione di riscatto, dell'accettazione di sé e della consapevolezza che ciò che più davvero conta e che fa di noi quello che siamo realmente non è tanto l'età anagrafica quanto quella mentale. Charles Halloway ha cinquantaquattro anni, si sente troppo vecchio per fare da padre a un tredicenne, tuttavia, nonostante le proprie insicurezze, egli si rivelerà essere la chiave di volta del romanzo, il solo in grado di rivelare gli inganni del luna park e di riuscire a ridere dinanzi all'atavico terrore portato del Popolo dell'Autunno a Green Town. Come Peter Pan, nel cui mondo solo chi aveva pensieri felici riusciva a volare, Charles Halloway smette di credere nei poteri del Male, lo sbeffeggia e lo sconfigge a suon di risate. 

Ed è proprio qui che risiede la magia del racconto di Ray Bradbury: il credere in qualcosa ne rafforza la potenza. Cooger e Dark si cibano della paura della gente, per questo il loro luna park continua ad esistere al di là della finitezza dell'esistenza umana. Ma non appena le loro illusioni vengono messe in discussione, ecco che il loro potere viene ridicolizzato e perde ogni forza. 
Ecco dunque il messaggio che Bradbury trasmette ai suoi lettori attraverso questa fiaba dark-weird dalle atmosfere oniriche: la magia può far parte delle nostre vite ogni giorno, anche a partire dalle piccole cose, ma non necessariamente la magia degli "abracadabra". La fiducia in se stessi e la determinazione nelle proprie azioni possono talvolta rappresentare armi molto più potenti di quanto ci si possa immaginare. 

In poche pagine, Ray Bradbury dà vita ad un'opera di enorme portata, ad un racconto fatto di simboli, metafore e allegorie. Di certo si tratta di un romanzo che domanderà tutta la vostra attenzione, ma in grado di regalarvi tanto. La storia e i personaggi sapranno scendere nel profondo delle vostre emozioni e toccare le corde più intime del vostro animo. Lo stile di Bradbury, cadenzato, onirico e poetico, contribuisce ad ampliare quel senso di struggimento che pervade l'intera storia e a rendere in maniera magistrale le atmosfere oscure e polverose di un autunno senza precedenti di una piccola cittadina di provincia americana.

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