IL SALOTTO PRESENTA: ITALO KYOGEN PROJECT
IL SALOTTO PRESENTA: ITALO KYOGEN PROJECT
Bentornati agli appuntamenti settimanali delle interviste del Salotto. Oggi siamo in compagnia di Luca Moretti, nipponista, attore, autore e compositore e membro fondatore della compagnia teatrale "Roma Kyogen Ichiza". Con "Italo Kyogen Project" dà vita ad un progetto teatrale che mira a fondere le strutture classiche della farsa giapponese con testi moderni in italiano e anche successi moderni giapponesi opportunamente tradotti.
Ma lasciamo a lui la parola e addentriamoci insieme a Luca Moretti tra le magiche atmosfere del Paese del Sol Levante...
Ciao Luca e benvenuto nel mio Salotto. Partiamo subito con la prima domanda che rivolgo a tutti i miei ospiti: raccontaci qualcosa di te.
Ciao Caterina, grazie per l’ospitalità. Sono un maremmano di 41 anni che a un certo punto della sua vita ha avuto l’onore e la fortuna di ricevere un apprendistato tradizionale nel teatro comico in Giappone; primo europeo – e finora unico italiano – a fare un’esperienza del genere. Oltre alle attività attoriali e di palco, il mio amore per questa forma di teatro si estende e consolida anche in ambito accademico, dove proseguo la mia ricerca sulla lingua e sulle declinazioni contemporanee del kyōgen; insomma, sono una sorta di “Ricercattore”. Oltre a questo, sono il cantante e chitarrista della band Misty Morning. Amo la fantascienza, l’animazione giapponese, il rock progressivo, la poesia haiku, l’orrore lovecraftiano, il folklore giapponese e ogni tanto scrivo di tutto questo. Mescolandolo, anche.
Che cos’è il teatro kyogen? Come e dove nasce?
Per rispondere a questa domanda, se non ti spiace, cito direttamente il mio saggio del 2004, “L’impostazione della voce nella formazione dell’attore di kyōgen”:
Kyōgen, indica la forma comica del teatro tradizionale giapponese che, da circa seicento anni, è stata tramandata sino ai giorni nostri per generazioni. Il termine kyōgen 狂言 è solitamente tradotto come “discorsi folli”, sottolineando l’importanza del dialogo nell’ambito della dinamica teatrale. Dai contenuti semplici, il kyōgen inscena comuni situazioni umane usando il linguaggio popolare, ma lo fa tramite movimenti e schemi vocali altamente complessi, organizzati, strutturati e minuziosamente stilizzati. Tema tipico del kyōgen è l’uomo comune e le sue relazioni; l’uomo della strada nelle situazioni di tutti i giorni che agisce scevro da doveri e costrizioni sociali, nel modo in cui ognuno di noi vorrebbe comportarsi. I personaggi del kyōgen si muovono in un contesto storico inquadrabile nel periodo Muromachi (1333 – 1573 circa), ma il loro spirito è universale, atemporale, non legato a luoghi specifici, ossia in grado di trasmettere emozioni e sensazioni condivisibili dallo spettatore di qualunque epoca e qualsivoglia luogo, senza distinzioni di sorta. In ciò risiede forse la forza del kyōgen, il motivo per cui l’anima di questo teatro è rimasta pura ed intatta e rimarrà tale per lungo tempo a venire.
Di cosa si occupa il tuo progetto Italo Kyogen e qual è stato l’impatto sul panorama teatrale italiano?
Italo Kyogen è un progetto teatrale per la divulgazione del kyōgen in Italia, tramite la messa in scena di spettacoli che fondono strutture classiche della farsa giapponese con testi moderni in italiano creati ad hoc e successi moderni giapponesi in traduzione.
L’obiettivo principale del progetto è quello di avvicinare il più possibile lo spettatore a questa forma di teatro, attraverso l’utilizzo della lingua italiana, di più facile fruizione sia per gli attori che per il pubblico, arcaicizzata allo scopo di riprodurre l’effetto del giapponese antico sul pubblico giapponese moderno.
Il kyōgen, come ho detto prima, è basato sul dialogo, ma questi dialoghi utilizzano una lingua giapponese ibrida, una sorta di volgare medievale, difficile da capire anche dagli stessi giapponesi. A causa di questa difficoltà di fruizione, il kyōgen è rimasto semi-sconosciuto all’estero, nonostante sia, a mio modesto parere, la forma di teatro giapponese più universale e atemporale.
La mia esperienza nel campo del kyōgen moderno è iniziata come attore e responsabile della Roma Kyogen Ichiza, piccola compagnia di kyōgen di Roma, e mi ha portato a recitare nei più prestigiosi teatri giapponesi, dal Teatro Nazionale di Nō di Tōkyō al Teatro Kongo di Kyōto per poi proseguire con l’apprendistato tradizionale ricevuto dai maestri della scuola Ōkura di Kobe e di Tōkyō. Forte di questo, ho pensato di adattare il kyōgen in italiano, con il benestare dei miei maestri, mantenendo invariate tutte le strutture, i costumi e le tecniche. L’italiano che uso nei miei spettacoli è anch’esso un ibrido volgare e medievaleggiante. Praticamente “L’armata Brancaleone” – la mitica pellicola – in kimono (!!!), ottenendo quindi l’effetto voluto: degli spettacoli divertenti, che usano un linguaggio arcaicizzante, mantenendo le strutture classiche giapponesi.
Tutto il percorso di adattamento in lingua italiana è possibile leggerlo nel mio saggio breve, pubblicato dalla rivista “Antropologia e Teatro” dell’Università di Bologna, dal titolo “Il progetto Italo Kyogen e il processo di definizione della sua lingua scenica come mezzo per un’esperienza immersiva nel teatro comico tradizionale giapponese”.
Dato che il progetto è ancora molto giovane, non posso ancora determinarne l’impatto sul panorama teatrale italiano ma finora abbiamo raggiunto ottimi risultati. Ci siamo esibiti in eventi dedicati alla cultura giapponese con spettacoli come “Di Code e Canini”, un mio kyōgen originale liberamente ispirato al racconto “Storia romantica di code e di canini” dell’autore torinese Massimo Soumaré, e abbiamo avuto l’onore di portare in scena per la prima volta assoluta fuori dai confini giapponesi 狐と宇宙人, “La Volpe e l’Alieno”, primo spettacolo di teatro comico tradizionale kyōgen che fonde Fantascienza e Tradizione, scritto dal Padre della Fantascienza Giapponese, Komatsu Sakyō.
Per realizzare questo spettacolo ho avuto la fortuna di avere il sostegno della Komatsu Library, Fondazione che gestisce l’immensa produzione letteraria del Maestro Komatsu Sakyō, che si è dimostrata entusiasta del mio progetto, dandoci un grande supporto mediatico in Giappone.
Inoltre, da due anni a questa parte, ho avviato a Roma il “Corso di Kyogen”, primo nel suo genere in Italia che, con mia grande sorpresa, ha avuto una grande affluenza di giapponesi. Se un italiano che recita kyōgen ti sembra una stranezza, immagina quanto possa esserlo quando questi insegna un’arte giapponese ai giapponesi stessi!
Dal punto di vista della sperimentazione, ho realizzato uno spettacolo kyōgen ispirato all’anime Neon Genesis Evangelion (ricordate la mia passione per SF e anime?), interamente finanziato da una campagna di crowdfunding ed è recentissima la prima web series kyōgen in italiano. Entrambi sono disponibili sul nostro canale YouTube.
Oltre ad essere attore e grande esperto della cultura giapponese, sei anche musicista: ti andrebbe di parlarci della tua band?
Come accennavo, sono il cantante e chitarrista della band Misty Morning e mi occupo inoltre della stesura dei brani e dei testi. Siamo in attività da oltre 10 anni, nei quali abbiamo pubblicato 3 dischi: “Martian Pope”, “Saint Shroom” e “GA.GA.R.IN. – Galactic Gateways for Reborn Intellects”. Come potreste intuire da copertine e titoli, i temi trattati spaziano dalla cara vecchia fantascienza all’amato Lovecraft e non poteva mancare all’appello una canzone in lingua giapponese, ドゥームジラ – Doomzilla.jp.
In questi 10 anni il nostro genere si è molto trasformato ed evoluto – qualcuno ci ha definiti “poliedrici” – ma diciamo che ci piace trovare nuove soluzioni musicali. Siamo partiti con il classico Doom Metal degli esordi per arrivare a delle virate Progressive nell’ultimo disco.
Attualmente stiamo terminando il nuovo album che sarà un concept dedicato all’anime Neon Genesis Evangelion che prevediamo di realizzare in concomitanza con l’uscita dell’ultimo film cinematografico della serie, sperando che non succedano altri disastri nel frattempo!
Quinta e ultima domanda: progetti attuali e futuri?
In questo periodo, oltre al già menzionato concept album e alla web series, ho ricevuto recentemente l’autorizzazione da un famosissimo autore giapponese contemporaneo a portare in scena un suo kyōgen moderno e mi sto dedicando alla sua realizzazione, aspettando di ritornare presto sul palco. Come puoi immaginare, l’emergenza COVID-19 ha fatto saltare tutti i nostri impegni teatrali, quindi in questo periodo stiamo provando a riorganizzare il tutto. Inoltre sto portando avanti anche un progetto a lungo termine al quale tengo molto: uno spettacolo in lingua giapponese, messo in scena insieme ad attori giapponesi, 狐牙「キツキバ」 KitsuKiba, la versione giapponese di “Di Code e Canini”, il mio kyōgen originale liberamente ispirato al racconto “Storia romantica di code e di canini” dell’autore torinese Massimo Soumaré.
Fuori dall’ambito teatrale e musicale invece sto realizzando a quattro mani con un grande autore e caro amico una pubblicazione sugli haiku e parteciperò con dei racconti a una raccolta top secret che, Caterina, conosci bene.
Per saperne di più sulle nostre attività, ne approfitto per lasciare i link ai nostri canali!
Email: italokyogen@gmail.com
Grazie infinite, Caterina, dello spazio concessomi! さらばぁさらば!
Grazie mille a Luca per il tempo che ci ha dedicato! Qui sopra trovate tutti i suoi link di riferimento, sia per approfondire affascinanti tematiche sia per rimanere sempre aggiornati su progetti futuri. Parola di Salotto!










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