INTERVISTA ALL'AUTRICE HENDRIK R. ROSE

INTERVISTA ALL'AUTRICE HENDRIK R. ROSE
Bentornati all'appuntamento settimanale del giovedì interviste de Il Salotto Letterario e de Il Salotto Creativo del gruppo Facebook MyMee-Express Yourself. Oggi conosciamo l'autrice Hendrik R. Rose, autrice dei romanzi fantasy distopici Armonia Finale per LaPonga Edizioni e Watergrace per DarkZone Edizioni. 
Accomodiamoci e lasciamo a lei la parola...


Ciao Hendrik, benvenuta nel mio salotto. Raccontaci qualcosa di te. 
Ciao e grazie a te per l’invito. Mi riassumerò in poche righe. Mi sono sempre dedicata al disegno e alla moda, e progettare accessori e scarpe è diventato il mio lavoro. È una vera passione, mi dà la possibilità di viaggiare tanto e questa è una delle parti che più amo. Tengo anche dei corsi legati alla moda presso un’accademia a Roma. Mi piace preparare le lezioni, e trasmettere le mie conoscenze e la mia esperienza agli studenti. 
Il tempo libero che mi rimane lo divido tra scrittura e svago, inteso come passeggiate alla scoperta di Roma, la mia città, visite ai musei, concerti, libri, e, immancabile, lo shopping! 

Come ti sei avvicinata alla scrittura? 
Più che avvicinarmi alla scrittura si è trattata di una partenza impetuosa, ho immaginato una storia che voleva essere scritta. La mia passione per la lettura ha influito. 

Qual è il tuo genere preferito? 
Più che di generi preferisco parlare di scrittori, Matt Haig per la sua interpretazione del genere fantasy, Josh Bazell e Jean-Claude Izzo per la narrativa contemporanea, Ken Follett, Hilary Mantel, Conn Igguldenn, Francesca Petrizzo per il romanzo storico. E poi ci sono i classici, Emily Brontë, Goethe, Elizabeth Gaskell, Flaubert. Questi sono solo alcuni dei miei autori preferiti, la lista è infinita. In questo momento sto leggendo La canzone di Achille, di Madeline Miller, una bella scoperta. Mi piace anche scoprire autori emergenti. Una delle mie paure più grandi è lasciare questo mondo senza aver letto tutti i libri che ho acquistato. Un vero incubo. 

Parliamo un po’ delle tue opere. Come sono nate? Di cosa parlano? Quali sono i temi principali? 
Ho pubblicato due romanzi, fantasy distopici le cui vicende si sviluppano in città immaginarie. 


La prima pubblicazione, edita da La Ponga Edizioni, è Armonia Finale. La storia si svolge in un’era moderna e vede gli elfi marginalizzati, vittime di una feroce dittatura. Le mitiche creature sono ora esseri reietti, costretti a vivere nel Distretto 50, un aberrante ghetto situato nel rassicurante, per l’alta società, suburbio ai confini della città. Una serie di eventi sconvolgerà il crudele equilibrio creato dai potenti e sfocerà in una violenta rivoluzione. 


Watergrace è stato pubblicato da Dark Zone Edizioni a fine 2019, ma l’idea è scoppiata qualche anno fa, come un tappo che salta dalla bottiglia. La storia si svolge in un futuro medievale. Due regni avversari e dalla cultura differente si ritroveranno a intrecciare il loro destino: i Rosensin, atei, vegetariani, fumatori d’erba, e gli Ardesiani, guerrieri, conservatori e onnivori. La watergrace, un incanto ancestrale che vieta ai Rosensin di nuotare, è una protagonista molto importante della storia. 

I sentimenti dei personaggi saranno sottoposti ad ardue contese, in un tragico crescendo dove l’amore vince e perde. Nella storia le emozioni dei protagonisti sono sempre in primo piano. Ci tengo a evidenziare un punto fondamentale: tra le pagine di Watergrace non incontrerete né draghi, né maghi e nessuna di quelle creature appartenenti al fantasy tradizionale, ma avrete a che fare con dei personaggi intraprendenti e chiacchieroni, come il potente e illuminato Percy-Bysse, Evan, cadetto di Ardesia appassionato di scienza, Sophie, principessa di Rosemund, risoluta e audace che impara a sfidare i suoi limiti, l’austero e spietato Brent e tanti altri. 

C’è un titolo di una delle tue opere che è particolarmente significativo per te? 
Che domanda difficile! Li amo entrambi e per motivi diversi, soprattutto per le emozioni che mi hanno regalato. 

Da dove prendi ispirazione per scrivere? 
Musica, arte, viaggi e culture diverse, tutto può ispirarmi. Una parte importante per i due lavori l’ha avuta il luogo dove ho vissuto per anni, una cittadina in Baviera molto vicina al lago di Chiemsee, dove sorge il castello di Ludwig II. Sono luoghi aspri e profondamente romantici. 

Ogni scrittore inserisce inevitabilmente una parte di se stesso nelle sue opere. C’è un personaggio in particolare che senti più vicino di altri? 
Non so se c’è una parte di me nei miei personaggi, ma quelli che preferisco sono sempre i più controversi e contraddittori. Sarà perché mi spaventano le persone che non cambiano mai idea. 

Potresti raccontarci la tua esperienza con la casa editrice (o le case editrici) con la quale hai pubblicato? 
Con entrambe le case editrici la collaborazione è stata sempre piacevole, accompagnata da entusiasmo e tanta voglia di fare le cose perbene. Sia La Ponga sia la Dark Zone danno il massimo per seguire gli autori e sono presenti alle fiere del settore, un dettaglio importante che garantisce una certa visibilità. 
Con la Dark Zone ho avuto un’ottima esperienza per l’editing, sono stata accompagnata passo dopo passo per rendere Watergrace un prodotto migliore. Ho imparato tanto. 

Hai partecipato a qualche evento (o eventi) per promuovere il tuo romanzo? 
Non ho mai fatto una presentazione. Anche se sono abituata a parlare in pubblico durante le riunioni di lavoro o in classe durante le lezioni, solo l’idea di presentare un mio romanzo mi fa venire l’ansia. È un limite che, per il momento, mi sembra difficile da superare. 
Con Armonia Finale ho partecipato al Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica - Pegasus Literary Awards, mi piacerebbe aggiungere: “Non sai che emozione ho provato quando ho sentito pronunciare il nome…”, ma non ho vinto. 

Hai qualche consiglio da dare ad un aspirante scrittore alle prese con la sua prima opera? 
Leggere e scrivere tanto. Mai fermarsi alla prima stesura. Avere umiltà e coraggio. E, punto importante, essere tenaci ed evitare l’editoria a pagamento, anche se il percorso può essere molto lungo prima che uno scritto venga accettato da una casa editrice. Quando poi si inizia a lavorare con un editor, non bisogna mai considerare le critiche come un’offesa personale, ma come un modo per migliorare il proprio lavoro.

Ringrazio Hendrik per essere stata in nostra compagnia oggi e qui di seguito potrete trovare tutti i suoi link di riferimento per rimanere sempre aggiornati e non perdere neanche un aggiornamento.





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