LE RECENSIONI DEL SALOTTO: LA COSPIRAZIONE DELL'INQUISITORE

LE RECENSIONI DEL SALOTTO

Giulia Abbate, La cospirazione dell'inquisitore, Leggereditore




L'AUTRICE 

Giulia Abbate, nata a Roma nel 1983, vive a Milano con il marito, le loro due bambine e una gatta. Editor e coach di scrittura, è cofondatrice di Studio83, agenzia di servizi letterari. Ha esordito nel 2011 con l'antologia di racconti fantascientifici Lezioni sul domani (Castello Volante Editore) e nel 2016 ha pubblicato il suo primo romanzo di fantascienza, Nelson (Odissea Digital Fantascienza). Con La cospirazione dell'inquisitore fa il suo ingresso nel catalogo Leggereditore.
(Da La cospirazione dell'inquisitore
LA TRAMA 
All’alba del XIV secolo, in un feudo isolato tra i boschi della marca papale, la vita della giovane vedova Elisa è sull’orlo del baratro. La sua più cara amica Gisella è stata arrestata con l’accusa di stregoneria, e l’infamia rischia di coinvolgere anche lei. Sopravvissuta a un’infanzia luttuosa, vedova dell’antico signore del feudo e madre di una figlia nata già orfana, secondo il buonsenso Elisa dovrebbe lasciare il mondo per entrare in convento. Invece lei resiste, per sua figlia e per sé stessa, con la speranza battagliera in un futuro migliore. E quando nel feudo arriva un potente inquisitore papale, la sua speranza si fa più concreta. Riccardo appartiene a un nobile casato milanese e prima di diventare frate domenicano è stato un uomo d’armi, esperto del mondo in tutti i suoi aspetti. L’attrazione tra i due scoppia inesorabile, ma l’inquisitore ha un compito difficile da portare a termine: da lui dipendono la vita o la morte di Elisa, e niente e nessuno potrà condizionare le sue decisioni. Riuscirà Elisa a scalfire il cuore indurito di Riccardo e a trovare in lui un alleato contro il destino che sembra tramarle contro? 
(Da La cospirazione dell'inquisitore)

LA RECENSIONE
L'avevano presa di mattina presto.
Era sulla porta di casa sua. Aveva ancora in mano il canestro di erbe appena raccolte, stillanti linfa e rugiada. Dopo che gli sbirri del capitano di Giustizia l'ebbero trascinata via, il trifoglio rimase lì, sparso a terra.
Elisa era accorsa dal borgo, al suono lontano delle grida e dei comandi. Era arrivata di corsa fino alla casa al limitare del bosco, ma vi aveva trovato solo il cesto rovesciato e i mazzetti, lungo il sentiero e fino alla strada, disfatti e calpestati. 
Dopo quei primi momenti di vuoto tremendo, erano giunti anche i vicini e chi da lontano aveva assistito all'arresto, ed era emersa la verità dei fatti. Elisa quasi crollò fulminata, dopo aver appreso che Gisella era nelle mani del giudice Donati. C'era lui, sempre lui, dietro le manovre ottuse del capitano e del governo di Civitaura, il comune confinante, protervo come sanno essere solo coloro che si arricchiscono all'improvviso. E aveva osato sconfinare coi suoi uomini armati fin quasi al borgo, nelle terre della castellania... nelle terre che erano anche un po' di Elisa, dopotutto. La cosa peggiore era l'accusa con la quale avevano imprigionato Gisella: stregoneria per mala fama. La cattiva reputazione era tale da valere in giudizio. 

XIV secolo, Italia medievale. 
Elisa degli Altoviti è una giovane vedova con una bambina di 9 anni da crescere. Tutti la vorrebbero in convento, secondo l'usanza dell'epoca, ma Elisa non ha alcuna intenzione di andarci. Non vuole fare la fine di sua madre, ombra silenziosa dietro le grate del monastero. Non vuole abbandonare Matilde, figlia prediletta: sono sole al mondo, soprattutto dopo la cattura di Gisella; su di lei, amica ed erborista, grava l'accusa di stregoneria, ma Elisa sa che sono tutte menzogne, che in un mondo di uomini la sua unica colpa è quella di essere nata donna. Gisella è innocente, ma qualcuno di più potente di lei sta giocando con la sua vita. A che scopo? Elisa non lo sa, ma di certo deve trattarsi di qualcosa di importante se sulle terre degli Altoviti viene inviato senza preavviso un inquisitore: frate Riccardo dell'ordine domenicano, un nome che al solo pensiero incute terrore, sebbene l'uomo abbia qualcosa di diverso rispetto agli altri sacerdoti. Al castello sono tutti in subbuglio per il suo arrivo, occorre accoglierlo al meglio. Nessuno profferisce parola al riguardo, ma Elisa percepisce che Riccardo è venuto per lei e che l'interesse che l'inquisitore manifesta nei suoi confronti è qualcosa di oscuro, proibito e terribilmente affascinante... 
La cospirazione dell'inquisitore è il primo romanzo romance storico di Giulia Abbate, già editor e autrice di fantascienza. La storia di Elisa e Riccardo ci viene narrata suddivisa in nove giorni, il tempo della novena recitata dalla protagonista nella speranza che la Madonna sciolga i nodi del suo cuore e della sua vita. Il castello degli Altoviti, triste dimora di Elisa, è situato nelle campagne delle odierne Marche e l'autrice ci presenta un accurato spaccato della zona e del periodo storico, soffermandosi su usi e costumi di castellani e popolani, sulle abitudini quotidiane e sull'abbigliamento dell'epoca. Scopriamo così che le vedove, anche se giovanissime, dovevano vestire di scuro e portare un velo nero sul capo e non era visto di buon occhio il fatto che tenessero alla cura della propria persona o dei propri capelli. La lunghissima chioma di Elisa e il suo aspetto ancora attraente suscitano infatti le invidie di molti, soprattutto della cognata Alina, castellana degli Altoviti del tutto sprovvista del carattere e dello spirito d'iniziativa necessari al suo ruolo. 
I personaggi sono ben caratterizzati, Giulia Abbate è maestra nell'approfondire i diversi aspetti della loro personalità, senza mai svelare tutto subito ma rivelando ogni carta al momento giusto. 
Elisa, la protagonista, 23 anni e vedova da 9, è forte e tenace, si rifiuta di sottostare all'ipocrisia comune e di ritirarsi in convento, scandalizzando la morale dell'epoca e attirando le ire di molti. Tuttavia Elisa non si lascia intimidire, il suo carattere fiero e spesso impulsivo è sempre stato la sua salvezza, ma nel corso della storia si rivelerà anche un'arma a doppio taglio; Riccardo sarà costretto ad ammonirla più di una volta di tenere a freno la lingua. Elisa obbedisce, anche se a fatica: anni di soprusi e angherie l'hanno temprata e le hanno fatto erigere potenti mura difensive: la sua costante preoccupazione è la salvezza di sua figlia Matilde, sa che la bambina rimarrebbe sola al mondo se lei dovesse venire a mancare. 
Riccardo, l'inquisitore, è l'esatto opposto di Elisa: enigmatico, diffidente, scaltro. Temuto e rispettato è un ex uomo d'arme, ha combattuto contro i Turchi e grazie alla sua mente lucida e calcolatrice è stato scelto dai padri domenicani per entrare a far parte delle loro schiere. Un'aura di mistero lo circonda: fino alla fine, Elisa sentirà di non conoscerlo del tutto, avvertirà la presenza di qualcosa di misterioso nella sua anima, aspetti del suo carattere a coglierla impreparata. L'inquisitore non le rivela infatti tutta la verità, proprio come l'autrice fa con il suo pubblico. 
Pagina dopo pagina, il giallo si dipana solo in apparenza: ogni soluzione sembra portare solo ulteriori enigmi, in una concatenazione di eventi che, da una parte, tiene avvinto il lettore alla pagina e dall'altra riesce a toccare importanti temi come la religione, la figura della strega e il ruolo della donna nel corso dei secoli, senza tralasciare anche storie d'amore, di amicizia, di lealtà e di onore. 
Un romanzo ideale sia sotto il punto di vista storico sia sotto quello narrativo. A mio avviso, La cospirazione dell'inquisitore non è soltanto una bella storia d'amore come la copertina potrebbe suggerire. Elisa e Riccardo si muovono in un clima di sospetto perenne, colmo di ipocrisia, menzogne e raggiri. Ogni azione viene soppesata con estrema attenzione, come se ci si trovasse in una partita a scacchi, e anche il lettore si sente parte di questo pericoloso gioco. Riga dopo riga quasi ci ritroviamo con il fiato sospeso, in attesa di scoprire quale piega prenderà la storia e quale espediente escogiteranno i personaggi per evitare lo scacco matto. 

Giulia Abbate è stata ospite del Salotto nell'intervista che trovate qui



      

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