INTERVISTA ALL'AUTORE ANGELO BERTI

INTERVISTA ALL'AUTORE ANGELO BERTI

Benvenuti a questo appuntamento extra con le interviste del Salotto. Oggi sono in compagnia di Angelo Berti, autore di Nonaroth, la fiaba dark tutta italiana che ho recensito di recente (qui il link per chi se la fosse persa).
Diamo il benvenuto all'autore e accomodiamoci...



Ciao Angelo, benvenuto nel mio salotto. Raccontaci qualcosa di te. 
Ciao a te e ai tuoi lettori e grazie per l’ospitalità. Non sono molto avvezzo ai salotti letterari, diciamo che sono più un tipo da taverna di bassa lega, ma cercherò di non fare brutte figure, evitando la birra (solo in questa occasione) e dato che non bevo tè o caffè mi limiterò a una tisana ai frutti di bosco! Ho già detto molto di me in queste righe, ma immagino che tu voglia qualcosa di più. 
L'anagrafe è ingrata, ma lo spirito non se n'è ancora accorto. Amo ancora convivere con i miei sogni. Ho avuto la fortuna/sfortuna di vivere molte esperienze, che porto tutte con me e che mi hanno insegnato che la vita è da godere giorno per giorno, senza vivere nel passato e pronto a qualsiasi futuro. In poche parole sono un inguaribile ottimista. 

Come ti sei avvicinato alla scrittura? 
Forse è la scrittura che si è avvicinata a me. Senza annoiare i tuoi lettori, la vita mi ha spesso messo alla prova duramente e nei momenti di sconforto ho trovato sfogo e rifugio nello scrivere. Inizialmente poesie. Con il tempo ho capito che volevo essere capito, non interpretato. Il passo alla prosa è stato breve. 

Qual è il tuo genere preferito? 
Per quanto mi sia espresso in più generi, direi che il fantastico è la mia ventiquattresima coppia cromosomica. Amo leggere il fantastico e amo scriverlo. Il mio rifugio dalla quotidianità quando è opprimente. 

Parliamo un po’ del tuo libro. Come è nato? Di cosa parla? Quali sono i temi principali? 
Penso che tu ti riferisca a Nonaroth! Il mio nono romanzo, su dieci pubblicati. Posso dire che è l’apice di un percorso che ho cominciato già dal mio primo romanzo, un fantasy classico, poi in ogni lavoro successivo ho cercato qualcosa di più. Di diverso. Fino a Nonaroth che è pregno di messaggi che volevo trasmettere, su tutti l’amore fraterno. Per il resto per parlare di Nonaroth uso le parole di un testo di Gianluca Morozzi: “Lo uccideresti Hitler da bambino?” 

C’è un titolo di una delle tue opere che è particolarmente significativo per te? 
Il prossimo! Scusa la battuta. In realtà sono affezionato a tutti i miei lavori. Sono diversi e come tali ognuno ha qualcosa di particolare. Ma confesso che ce n’è uno che ha qualcosa più degli altri, altre volte mi hanno fatto questa domanda e ho sempre deciso di non svelarlo. Motivi troppo personali. 

Da dove prendi ispirazione per scrivere? 
Ho avuto una vita molto intensa (non che sia vecchio, sia chiaro) e la mia sensibilità mi ha fatto vivere in modo intenso anche esperienze per altri molto banali. Il che non è necessariamente una qualità. È più facile descrivere che inventare. Mi piace esasperare la realtà che è la mia vera fonte di ispirazione. Un mondo fantastico è il modo migliore per raccontare ed esorcizzare la vita. Niente di nuovo. Solo qualcosa che esiste da sempre. 
Sono un cacciatore di emozioni e ogni storia ogni persona può lasciarmi qualcosa che posso trasferire nei miei scritti. Tutto è ispirazione, poi la fantasia fa il resto. 

Ogni scrittore inserisce inevitabilmente una parte di se stesso nelle sue opere. C’è un personaggio in particolare che senti più vicino di altri? 
C’è un poco di me in ogni personaggio dei miei libri. Ma sicuramente A.P.Hughes in Debito d’Onore – Plesio Editore – è moooooolto affine. 

Potresti raccontarci la tua esperienza con la casa editrice (o le case editrici) con la quale hai pubblicato? 
Esperienze varie e differenti. Dalla casa editrice che non fa editing e non paga, e si rivela poco più di un tipografo, fino alla serietà e professionalità assoluta. Fino alla sensazione di avere trovato una famiglia. In mezzo passione, entusiasmo, ipocrisia, amicizia e opportunismo. Ci sarebbe da scrivere un libro! 

Hai partecipato a qualche evento (o eventi) per promuovere il tuo romanzo? 
Per Nonaroth posso dire di essermi mosso “dalle Alpi alle Piramidi”. Bergamo, Milano, Reggio Emilia, Ravenna, Roma, Palermo. Sempre con soddisfazione. Amo il contatto con i lettori e ritengo che le presentazioni siano uno strumento efficace per promuoversi. Bada bene: ho scritto promuoversi, non promuovere. 

Hai qualche consiglio da dare ad un aspirante scrittore alle prese con la sua prima opera? 
Ci sono i tre consigli che do sempre a qualsiasi scrittore esordiente: leggere per imparare, leggere per confrontare, leggere per migliorare. In realtà i consigli possono essere tanti, per evitare gli errori che ho commesso io stesso e che vedo commettere sempre più spesso. Alla fine riassumerei il tutto con: scrivete per divertirvi, non per divertire. E poi, polemicamente, non cercate di essere chi non siete, siate solo voi stessi. 
Ricordate: lettore e autore devono imparare a sognare insieme.

Ringrazio Angelo per essere stato con noi oggi e invito chiunque fosse interessato a saperne di più sul suo romanzo o sulle sue opere in generale a visitare la sua pagina Facebook "Angelo Berti".

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